Stellantis, forte calo delle consegne nel trimestre

La casa automobilistica si attende una diminuzione del 20% per le consegne nel periodo terminato il 30 settembre, colpita in particolare dalle difficoltà nel Nord America.

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Le vendite di Stellantis

Forte calo atteso da Stellantis per le vendite del terzo trimestre e titolo che apre la seduta in calo dell’1% (11,72 euro). Particolarmente debole il risultato in Nord America, confermando le difficoltà in quest’area che probabilmente stanno costando il posto all’ad Carlos Tavares.

Passando ai numeri, per il trimestre terminato il 30 settembre 2024 la società stima 1,148 milioni di consegne, cifra che rappresenterebbe il 20% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il calo è risultato maggiore se paragonato a quello delle vendite ai clienti finali nel periodo (-15%), scontando l'impatto temporaneo della transizione del portafoglio prodotti e delle iniziative di riduzione delle scorte presso la rete.

"La riduzione riflette le iniziative di riduzione delle scorte nonché gli impatti dei lanci dei nuovi prodotti. Dai progressi su entrambi ci si attende un posizionamento più forte del gruppo per il futuro", si legge in una nota.

La previsione arriva dopo il warning lanciato a settembre dalla casa automobilistica circa le sue previsioni di profitti per il 2024, a causa delle condizioni generali in deterioramento, in particolare negli Stati Uniti e in Cina.

Le aree geografiche

Tra le varie aree geografiche, il calo maggiore è avvenuto in Nord America dove le consegne sono diminuite di circa 170 mila unità, il 36% in meno, a 299 mila, di cui oltre 100 mila relative ai tagli alla produzione decisi per ridurre lo stock presso la rete.

Nell’Europa allargata le consegne dagli stabilimenti sono diminuite di circa 100.000 unità (-17% a 496.000 unità) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a causa del posticipo del lancio dei modelli basati sulla piattaforma Smart Car, inclusa la Citroen C3, che ha iniziato a essere consegnata alla rete in settembre. La società definisce “robuste” le prospettive per il lancio dei nuovi modelli in Europa con ordini per 50.000 unità per la nuova Citroen C3 e di 80.000 per la nuova Peugeot 3008, a titolo di esempio. Da segnalare che le consegne consolidate di Maserati sono scese del 60% a 2.100.

Consegne invariate in quello che Stellantis chiama ‘Terzo Motore’, ovvero l’aggregazione dei segmenti Sud America, Medio Oriente e Africa, Cina, India e Asia Pacifico, grazie alla crescita in Sud America che ha compensato i cali in Medio Oriente Africa, Cina e India Asia Pacifico. In particolare, sono cresciute del 14% in Sud America a 259.000 unità, sono calate del 30% in Cina, India e Asia Pacifico a 14.000 unità e sono diminuite del 26% in Medio Oriente e Africa a 78.000 unità.

L’analisi degli esperti

La nuova previsione evidenzia “un netto rallentamento rispetto al primo semestre (-10%)”, evidenziano gli analisti di Equita Sim e, se “un peggioramento era previsto, nel complesso il -20% è inferiore alla nostra idea di trend nel secondo semestre e riteniamo possa implicare un'ulteriore revisione al ribasso a bassa singola cifra" percentuale "di fatturato e adjusted Ebit 2024”.

La debolezza dei volumi del secondo semestre “non sorprende, ma crea qualche preoccupazione aggiuntiva sul trend dei prezzi nei prossimi trimestri anche se verranno lanciati numerosi nuovi modelli", aggiungono analisti della sim che su Stellantis mantengono il giudizio hold, con prezzo obiettivo a 15 euro.

Il dato sulle consegne “è più debole del previsto”, commentano da Banca Akros, che sul titolo ha una raccomandazione neutral e un target price a 12,5 euro. "Ci sembra che il Nord America non sia l'unico problema di Stellantis", concludono gli esperti, che evidenziano i "dati deludenti" delle consegne in Europa e Medio Oriente e Africa.

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