Wall Street accelera dopo il rapporto sul lavoro


I dati macro diffusi oggi mostrano un rallentamento dell’economia statunitense, diffondendo ottimismo circa le prossime scelte della Federal Reserve in tema di tassi di interesse.


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Il rapporto sul lavoro USA

Mercato del lavoro in raffreddamento ad aprile, con la crescita dei salari che rallenta in misura maggiore rispetto alle previsioni.

Il salario medio orario annuale è salito del 3,9%, meno delle attese (4%) e del dato precedente (4,1%). Gli aumenti salariali “sono inferiori alle aspettative, questo è probabilmente il punto più importante”, scrive Chris Anstey da Bloomberg.

In leggero aumento il tasso di disoccupazione, salito a 3,9 rispetto al 3,8 precedente (3,8 atteso).

Le buste paga del settore non agricolo sono risultate (175 mila) inferiori sia alle previsioni (238 mila) che al dato precedente (243 mila).

La reazione di Wall Street

Dopo la diffusione dei dati i future sui principali indici di Wall Street, positivi nel corso della mattinata, acceleravano e in contratti sul Nasdaq scattavano a +1,40%, mostrando la via a quelli sullo S&P500 (+1%) e a quelli sul Dow Jones (+1,30%).

Il dollaro tracollava nei confronti dell’euro (-0,70%) e la coppia EUR/USD saliva a 1,0804.

Virano in negativo i rendimenti dei Titoli di Stato e il decennale cede il 2% al 4,474%.

L’analisi degli esperti

Il dato rappresenta “un insieme di elementi che spingono verso l’atterraggio morbido e lo scenario ‘riccioli d’oro’, riassume John Brady, amministratore delegato di RJ O’Brien.

Secondo Richard Flynn, amministratore delegato di Charles Schwab UK, il rapporto è un segnale che la domanda sta rallentando nel mercato del lavoro. “I dati di oggi potrebbero indicare che l’economia sta rallentando. Negli ultimi mesi è diventato chiaro che la Fed è disposta a muoversi lentamente nella parte di taglio del ciclo dei tassi, ma la debolezza indesiderata e inaspettata dell’economia, come stiamo vedendo oggi, potrebbe causare un cambiamento in questo approccio. Un crollo del mercato del lavoro potrebbe essere ciò che serve per spingere la Fed da una passeggiata ad uno sprint” verso il taglio dei tassi, conclude Flynn.

Lo storico buyback di Apple

Passando all’azionario, con una mossa a sorpresa ieri Apple ha annunciato il maggior riacquisto di azioni proprie di sempre negli Stati Uniti, con il suo consiglio di amministrazione che ha approvato ulteriori 110 miliardi di dollari in riacquisti di azioni.

Nel 2018, il gigante di Cupertino aveva autorizzato riacquisti di azioni per 100 miliardi di dollari, secondo i dati compilati dalla società di ricerche di mercato Birinyi Associates risalenti al 1999.

“Un numero sorprendente”, spiega Steve Sosnick, capo stratega di Interactive Brokers LLC, aggiungendo che “Apple potrebbe riconoscere che sta diventando un titolo value che restituisce denaro agli azionisti piuttosto che un titolo ad alta crescita che ha bisogno del suo denaro per ricerca e sviluppo o espansione”.

Complessivamente, Apple ha deciso sei dei dieci maggiori annunci di riacquisto di azioni mai fatti negli Stati Uniti.

I risultati trimestrali di Apple hanno superato le aspettative degli investitori, con vendite migliori delle stime e una previsione di ritorno alla crescita dei ricavi nel periodo corrente. Aumentato il dividendo trimestrale per il dodicesimo anno consecutivo, alimentando così le speranze che il rallentamento che ha colpito l’azienda si stia attenuando.

Notizie societarie e pre-market USA

Apple (+6%): ricavi in calo del 4,3% a 90,75 miliardi nel trimestre, mentre l'utile netto è calato del 2,2% a 23,6 miliardi. Il cda ha dato il via libera a un piano di buyback di fino a 110 miliardi di dollari e all'aumento del 4% del dividendo, a 25 centesimi.

Fortinet (-6%): prevede fatturato per il secondo trimestre inferiori alle stime, penalizzata da una spesa contenuta da parte delle imprese e dalla forte concorrenza di aziende di cybersicurezza.

Shutterstock: utile trimestrale rettificato di 1,13 dollari per azione per il trimestre conclusosi a marzo, inferiore rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, quando la società aveva riportato un EPS di 1,29 dollari. L'aspettativa media di cinque analisti per il trimestre era di un utile di 99 centesimi per azione.

Enact Holdings: utile rettificato di 1,04 dollari per azione per il primo trimestre 2024, inferiore allo stesso trimestre dell'anno precedente, quando la società aveva riportato un EPS di 1,08 dollari. L'aspettativa media di sette analisti per il trimestre era di un utile di 96 centesimi per azione.

Hayward Holdings: utile rettificato di 8 centesimi per azione per il trimestre conclusosi a marzo, superiore a quello dello stesso trimestre dell'anno scorso (7 centesimi) e in linea con l’aspettativa media di nove analisti.

Amgen (+13%): di è dichiarata “molto incoraggiata” dal completamento di un'analisi intermedia dello studio sperimentale sul farmaco MariTide per la perdita di peso.

Block (+7%): alzate le previsioni sugli utili core adjusted per l'anno fiscale e rivela l'intenzione di aggiungere altri Bitcoin al proprio bilancio.

Raccomandazioni analisti

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