Il punto di forza di questo certificate è indubbiamente una maxicedola molto elevata del 21% a fronte di una barriera per la stessa profondissima (per non distribuirla i sottostanti devono perde il 90% dal livello iniziale), quindi con elevata possibilità di stacco già il 4 agosto, cedola compensabile con eventuali minus in portafoglio.
Altro aspetto positivo è l’andamento dei tre sottostanti con quel +20% di Ford dal livello iniziale che allontana il titolo dalla barriera come il +7% di Volkswagen. Più volatile Tesla, che come sappiamo non è solo auto, è anche batterie e molto altro. Il tema d’investimento è legato alla rivoluzione elettrica del comparto che, se fino a ieri, appariva molto costosa, ora gli investitori iniziano a concentrarsi sul fatto che il forte taglio di costi delle batterie porterà a creare auto elettriche meno care di quelle a motore a scoppio, con un ampiamento dei margini per le case automobilistiche. Il mercato scommette, inoltre, su nuovi incentivi sia per aiutare la ripresa del ciclo economico post pandemia sia per centrare i rigidi obiettivi di dimezzamento delle emissioni in Europa (-55%) e Usa (-50%) entro il 2030. Questo sta portando a una forte crescita del valore dei certificati verdi che le compagnie potrebbero iniziare a emettere trasformando dei costi (fino a ieri li compravano) in ricavi. Sullo sfondo vi è la ripresa di un settore ciclico per eccellenza legato alla fine dei lockdown.
La forza di questo certificato è indubbiamente la maxicedola, unita al fatto che partito con tre sottostanti, ora Ford si è portato in un area di relativa serenità , a fronte, inoltre, di barriere profonde, a scadenza il 60% sul capitale, la barriera delle cedole (50%) e della Maxicedola (90%) sono ancora più profonde. La debolezza è la mancanza di memoria per le cedole, ma puntando tutto sulla maxicedola con barriera profondissima e su un eventuale rimborso anticipato è meglio togliere l’opzione memoria per guadagnarci in maggiori cedole.