Così un solo analista ha fatto scattare la rimonta di Nio

La spettacolare rimonta di Nio, che martedì 17 maggio ha messo a segno a Wall Street un balzo del 14%, è proseguito mercoledì mattina alla Borsa di Hong Kong con il titolo del produttore cinese di auto elettriche in rialzo dell’8,4% a 131,9 Hkd (dollari di Hong Kong). A New York Nio ha segnato un prezzo di chiusura di 16,63 dollari. Nelle ultime quattro sedute il titolo è salito del 30%.

Qual è la notizia che ha fatto scattare gli acquisti? Non ci sono novità in termini di produzione e vendita di veicoli, non ci sono indiscrezioni su operazioni finanziarie. C’è un analista che ha gridato basta, il titolo è sceso troppo! E ha funzionato.

L’iniziativa viene da Ming Hsun Lee, analista di Bank of America, che lunedì ha annunciato la promozione di Nio a Buy da Hold con un minimo ritocco all’insù del target price a 26 dollari da 25 dollari. “Alziamo il giudizio su Nio sulla base del miglioramento delle vendite, in previsione di un miglioramento dei margini nella seconda metà del 2022 e di una valutazione molto attraente”, si legge nel report di Bank of America. Quattro giorni prima il titolo aveva segnato il minimo dal luglio 2020 a 11,67 dollari, con un calo di oltre il 60% dall’inizio dell’anno e un crollo dell’81% dal massimo assoluto di 62,8 dollari segnato il 9 febbraio 2021.

Secondo l’analista, la caduta delle quotazioni ha portato a una drammatica contrazione dei multipli di Nio, arrivata ad avere un Valore di impresa (Enterprise Value - EV) pari a solo 1,7 volte i ricavi previsti per il 2023. Alla fine del 2020 l’EV era di 13 volte i ricavi previsti per il 2021. Se due anni fa il titolo era sopravvalutato, oggi è sottovalutato.

Negli ultimi 12 mesi Nio è stata colpita da un flusso di vendite che è accelerato negli ultimi mesi, quando l’incremento dell’inflazione e la prospettiva del rialzo dei tassi hanno portato gli investitori a ridurre la loro esposizione sui titoli tecnologici.

noltre, sulla società di Shanghai, primo produttore cinese di veicoli elettrici di lusso, ha pesato fortemente il rischio di un delisting forzato dalla Borsa americana. Il tema va al di là delle possibilità di intervento del management, perché la minaccia di delisting verso le società cinesi quotate a Wall Street viene dalle autorità americane di controllo, che giustamente vogliono ricondurre anche le società straniere al rispetto delle regole Usa in termini di verifica dell’audit. E se Nio e le altre società cinesi finora hanno rifiutato questi controlli, è perché le autorità di Pechino vietano loro di mostrare la contabilità alla Sec e agli altri organismi Usa.

Finalmente una trattativa è in corso fra Washington e Pechino e pare che un accordo sia in vista, per cui il rischio di delisting forzato sarebbe scongiurato. In ogni caso, per precauzione, Nio a marzo ha avviato la quotazione anche alla Borsa di Hong Kong.

Per quanto riguarda l’andamento delle vendite di Nio, l’ottimismo di Bank of America fa perno sui nuovi modelli. Le consegne della nuova berlina ET7 sono iniziate a marzo. Il Suv ES7 verrà lanciato a giugno e le prime consegne avverranno ad agosto “in anticipo sulle nostre previsioni”, scrive l’analista Lee.

La cosa interessante è che il cambio di raccomandazione di Bank of America non ha cambiato il panorama dei giudizi degli analisti, tutti fortemente positivi su Nio. Oggi su 26 esperti che coprono il titolo le raccomandazioni di acquisto sono 24 e la media dei target price è di 37 dollari, il che implica la previsione di un rialzo del 134% nei prossimi 12 mesi.

Il prossimo appuntamento di Nio sarà fra pochi giorni con i risultati del primo trimestre 2022. Il consensus degli analisti si aspetta una crescita dei ricavi del 24% sullo stesso periodo dell’anno scorso a 9,8 miliardi di yuan. La perdita dovrebbe più che dimezzarsi passando da 4,8 miliardi di yuan del primo trimestre 2021 a 2,1 miliardi. Dopo sette anni consecutivi di bilanci in rosso, la previsione del consensus è che il primo utile di Nio arriverà nel 2024.