Così Xi Jinping punta sul recupero della Borsa cinese

L’autorità di Borsa CSRC ha vietato ai principali investitori istituzionali di ridurre le partecipazioni azionarie all’apertura e alla chiusura di ogni seduta. Bloomberg: per il governo sarà più facile influenzare il mercato

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L’indice CSI 300 è al minimo degli ultimi cinque anni

L’ultima sfida di Xi Jinping è sostenere la Borsa cinese, dopo che l'indice principale del mercato azionario della Cina, il CSI 300, è sceso ai minimi degli ultimi cinque anni. Secondo quanto riporta Bloomberg, l’autorità di Borsa cinese, la China Securities Regulatory Commission (CSRC), guidata dal neo-presidente Wu Qing, ha vietato ai principali investitori istituzionali di ridurre le partecipazioni azionarie all'apertura e alla chiusura di ogni giornata di contrattazione. Gli operatori colpiti dal divieto non possono vendere più azioni di quante ne acquistino durante i primi e gli ultimi 30 minuti di contrattazione.

La notizia per ora si basa su indiscrezioni riferite da persone bene informate, mentre manca una conferma ufficiale da parte delle autorità. Le indiscrezioni dicono che l’ordine della CSRC è stato recentemente recapitato ai principali gestori patrimoniali e ai desk di trading proprietario delle agenzie di intermediazione.

La guerra alle vendite allo scoperto

La China Securities Regulatory Commission ha anche creato una task force per monitorare le vendite allo scoperto e fare una pesante opera di moral suasion nei confronti degli operatori professionali perché evitino di prendere posizioni short.

Il tentativo delle autorità di bloccare le vendite allo scoperto è in atto da mesi, ma il nuovo divieto di vendite nette all'apertura e alla chiusura rappresenta un notevole irrigidimento del governo sull'attività di mercato, che rischia di mettere in crisi le strategie comunemente utilizzate dagli hedge fund e da altri investitori istituzionali.

Bloomberg afferma che non ci sono indicazioni che le nuove misure riguardino i singoli investitori, che rappresentano una parte consistente degli scambi sull’azionario cinese. Tuttavia, l'esclusione delle principali istituzioni durante i due momenti topici della giornata di contrattazioni potrebbe rendere più facile per i fondi sostenuti dal governo influenzare il mercato, in particolare i livelli di chiusura degli indici di riferimento.

Il neo-presidente Wu Qing, con un passato da funzionario della CSRC a metà degli anni 2000, ha deciso di ricorrere a misure più drastiche per evitare che il crollo del mercato azionario si prolunghi per un quarto anno. Secondo Bloomberg, la caduta della Borsa è diventato uno dei simboli più visibili del calo di fiducia nella capacità del presidente Xi Jinping di risollevare un'economia alle prese con la deflazione e una persistente crisi immobiliare.

Giro di vite sul quantitative trading

Questa settimana l’autorità di Borsa cinese ha concentrato parte del suo giro di vite sul quantitative trading dopo che un importante hedge fund, Ningbo Lingjun Investment Management Partnership, ha venduto un totale di 357 milioni di dollari in azioni nel giro di un minuto lunedì, subito dopo dopo l'apertura dei mercati. La mossa, ritenuta "perturbatrice del normale ordine di negoziazione", ha indotto le Borse di Shanghai e Shenzhen a congelare i conti del fondo per tre giorni, con una punizione insolitamente severa. Le Borse si sono anche impegnate a rafforzare la supervisione del trading quantitativo.

Insieme al bastone, la CSRC ha mostrato di volere utilizzare anche la carota. La settimana scorsa la commissione ha tenuto una serie di seminari con gli investitori in cui ha promesso di ascoltare i suggerimenti e persino le critiche per rispondere prontamente alle preoccupazioni. Secondo alcuni osservatori si tratta di un raro gesto di apertura al dialogo.

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