Essilux, accertata truffa dai dipendenti in Thailandia. Impatto da 190 milioni di euro

I dipendenti colpevoli di “uno dei maggiori casi di truffa finanziaria del settore” sono stati prontamente licenziati mentre la società resta vigile
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La truffa in Thailandia
Alcuni dipendenti di Essilux si sono resi colpevoli di “attività finanziarie fraudolente in uno degli stabilimenti in Thailandia”. A comunicarlo è stata la stessa multinazionale franco-italiana in una nota diffusa prima dell’apertura delle borse, attirando vendite sul titolo sia a Parigi che a Milano.
La società ha inoltre comunicato di aver “mobilitato tutte le risorse opportune, interne ed esterne, per porre immediatamente fine alle attività fraudolente e adottare le misure necessarie”, dopo aver licenziato i dipendenti colpevoli.
L’attenzione, però, resta alta, in quanto il gruppo sta “sta svolgendo indagini serrate e perseguendo tutte le possibili iniziative per cercare di recuperare i fondi indebitamente sottratti e mitigare l'impatto sul Gruppo”, prosegue la nota
L’impatto finanziario delle truffe
Le frodi hanno avuto subito la conseguenza di decidere la mobilitazione di “mobilitato tutte le risorse opportune, interne ed esterne, per porre immediatamente fine alle attività fraudolente e adottare le misure necessarie. La società sta inoltre svolgendo indagini serrate e perseguendo tutte le possibili iniziative per cercare di recuperare i fondi indebitamente sottratti e mitigare l'impatto sul gruppo”, spiegava la nota.
In termini economici, inoltre, è la stessa Essilux a calcolare un impatto che potrebbe arrivare “fino a 190 milioni di euro sul bilancio, che potrebbe “ridursi per effetto di eventuali rimborsi assicurativi, ritorni dalle azioni legali e recuperi di ulteriori somme attualmente congelate su vari conti bancari”.
“Ci aspettiamo che questa notizia metta ulteriore pressione al gruppo da parte degli investitori per una integrazione post fusione”, spiega Luca Solca dell’istituto Bernstein, definendo l’accaduto “uno dei maggiori casi di truffa finanziaria all’interno del settore”.
“La finanza del gruppo oggi è ancora gestita separatamente da Essilor e Luxottica, con due differenti direttori finanziari e organizzazioni”. Pertanto, conclude l’esperto del settore del lusso, “prima il gruppo sarà integrato sotto un unico tetto e meglio sarà”.
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