Gli analisti premiano i conti di CNH e Iveco
Le due società hanno concluso positivamente il 2021 e gli analisti ritengono vicino il ritorno alla normalità con la fine della crisi dovuta alla carenza di chip.
Andamento positivo per CNH e Iveco
Ancora acquisti a Piazza Affari su CNH Industrial e Iveco, scorporata a inizio anno, dopo i risultati del 2021 delle società.
Le azioni di CNH guadagnano oltre il 3%, posizionandosi tra le migliori del Ftse Mib, con un picco di 13,63 euro.
In crescita anche Iveco che sale del 3,20% toccando gli 8,72 euro di massimo, dopo la chiusura negativa di ieri (-3,6%).
I risultati di CNH
Il 2021 di CNH ha visto ricavi consolidati di 19,496 miliardi di dollari, in aumento del 32% rispetto al 2029, e ricavi netti delle attività industriali pari a 17,802 miliardi di dollari, con un balzo del 36%.
L’utile netto adjusted è stato pari a 1,747 miliardi di dollari, con un risultato diluito per azione adjusted di 1,28 dollari, mentre il risultato netto adjusted è stato di 586 milioni di dollari nel 2020, con risultato diluito per azione adjusted di 0,42 dollari.
Infine, l’Ebit adjusted delle attività industriali è risultato pari a 1,763 miliardi di dollari (583 milioni dollari nel 2020), con l'Ebit adjusted di Agriculture pari a 1.810 milioni di dollari e margine Ebit adjusted a 12,3%.
I chip aiutano CNH
Gli analisti di Equita Sim ritengono la sovraperformance odierna di CNH Industrial dovuta ai risultati "dell'agricoltura per l’inattesa consegna di chip a fine anno, cosa che ha permesso di completare dei semilavorati”.
Dalla sim milanese hanno “alzato le stime ritenendo che l'agricoltura resti il principale driver della società (anno fiscale 2022-2023 Ebit +4% e net profit +7%) e target +3%”.
Alla luce di risultati positivi per l'anno in corso (utile netto per 1,76 miliardi di dollari e ricavi in rialzo del 28% a 33,43 miliardi; 1,8 miliardi di utile e ricavi per 19,5 miliardi, in aumento del 32%, senza Iveco), secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, “dopo una ripresa solida nel 2021 in tutti i segmenti del gruppo, le attività sembrano ragionevolmente dirette verso un ritorno alla loro normale stagionalità", motivo per cui “le guidance per il 2022 sembrano solide”.
Inoltre, nel quarto trimestre, sebbene ci sia stata pressione sul fronte dei costi delle materie prime e dei trasporti, le attività rimaste in CNH Industrial hanno retto meglio di quelle passate in Iveco Group, soprattutto per quanto riguarda i margini.
Balzo dell’utile per Iveco
L’utile netto di Iveco nel 2021 è arrivato a 76 milioni di euro, segnando un +448% a/a e un utile adjusted pari a 140 milioni di euro con risultato diluito per azione adjusted pari a 0,43 euro (perdita netta adjusted di 167 milioni di euro nel 2020, con risultato diluito per azione adjusted pari a una perdita di 0,76 euro).
L'Ebit adjusted delle attività industriali è risultato pari a 302 milioni di euro (rispetto alla perdita di 89 milioni di euro nel 2020), con un aumento di 403 milioni di euro in Commercial and Specialty Vehicles.
Risultati “positivi” per Iveco
Gli analisti valutano “positivi” anche i numeri di Iveco Group, considerando “l’Ebit 2022 coerente con le attese”, sottolineano da Equita, ma giudicano necessario “un fine tuning di stime e target (-6%) incorporando l'appeal speculativo”.
Secondo Intesa Sanpaolo, inoltre, “le guidance 2022 appaiono molto prudenti. Sebbene il Ceo abbia confermato la fiducia del gruppo nel fatto che il trend dei prezzi bilancerà l'inflazione e i costi nel corso dell'anno, per il 2022 l'attesa è di un fatturato delle attività industriali in rialzo del 5%”.
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