Lite tra Banco Bpm e UniCredit sul prezzo dell’Ops

Le due banche si sono affrontate a colpi di comunicati stampa, l’ultimo questa mattina, in risposta alla richiesta della Consob che chiedeva chiarimenti sull’Offerta Pubblica di Scambio.

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Botta e risposta

Colpi di sciabola tra Banco Bpm e UniCredit sul prezzo dell’Offerta Pubblica di Scambio lanciata da Piazza Gae Aulenti. La sfida si è giocata a colpi di comunicati stampa tra ieri e questa mattina in cui si precisavano i termini dell’Ops, in particolare sul prezzo.

Le mosse dei dui istituti arrivavano dopo che la Consob aveva richiesto una serie di chiarimenti ai due istituti in relazione all’offerta da 10,1 miliardi lanciata dalla banca guidata da Andrea Orcel.

Il chiarimento di UniCredit

Ieri UniCredit diffondeva una nota in cui precisava che il confronto tra i prezzi dovrebbe essere “effettuato su basi omogenee, utilizzando riferimenti temporali univoci, in coerenza con le corrette metodologie valutative e la prassi di mercato”.

Dopo aver ribadito il proprio metodo di calcolo, UniCredit ha fatto presente che Banco Bpm “ha diffuso una rappresentazione del premio/sconto che non presenta alcuna attinenza con il calcolo del corrispettivo e del relativo premio e non è associabile ad alcun evento rilevante per l' emittente, né per l'offerta”.

Inoltre, proseguiva la nota di UniCredit, “per il solo calcolo del premio rispetto al prezzo undisturbed”, ovvero non influenzato da rumor di mercato, Banco Bpm “confronta i prezzi delle proprie azioni e di quelle UniCredit in date diverse”.

La risposta di Banco Bpm

Questa mattina arrivava in un’altra nota la risposta di Banco Bpm, secondo cui “ogni riferimento al prezzo di Banco Bpm al 6 novembre è inappropriato e non pertinente perché, in tale data, questo non incorporava i risultati del terzo trimestre della banca, l'operazione annunciata su Anima e l'investimento in Mps”.

Tali elementi, concludeva l’istituto guidato da Giuseppe Castagna, “come già affermato nel comunicato del 17 dicembre, sono rilevanti perché hanno un impatto essenziale sul valore della banca”.

EQUITA alza il target price

Ieri gli analisti di EQUITA alzavano del 2% il prezzo obiettivo su Banco Bpm a 7,8 euro, confermando la raccomandazione ‘hold’.

Gli esperti della sim hanno aumentato le stime 2025-2026 in media del 5% "principalmente per riflettere: maggiore resilienza del net interest income, la contribuzione del dividendo B.Mps dopo l'acquisto di una quota del 5% della banca, leggermente minori costi operativi".

Da EQUITA ritengono infine "probabile che Banco Bpm possa rivedere la propria politica di remunerazione, aumentando il payout (ipotizziamo dal 67% medio al 75%) e con la possibile introduzione del buyback (ipotizziamo 250 mln dal 2025), per un payout complessivo in area 90% (total yield a circa l'11%). Dopo la revisione delle stime e fattorizzando il pagamento dell'interim dividend di novembre, incrementiamo il target price standalone del 2% a 7,8 euro. Se incorporassimo la piena acquisizione di Anima, stimiamo che il Tp di Banco Bpm possa attestarsi in area 8,8 euro per azione".

Le quotazioni di Banco Bpm e UniCredit

A Piazza Affari, intanto, le azioni Banco Bpm aprono la seduta in leggero calo (-0,20%), a 8,35 euro per azione dopo aver chiuso ieri in rosso (-0,21%). Resta positivo l’andamento del titolo con ticker BAMI in questo 2025, con una crescita che supera ancora il 7%.

Di poco in verde le azioni UniCredit, in crescita dello 0,20% dopo circa mezz’ora di scambi, a 44,10 euro, ai massimi dal 2011, dopo i guadagni delle ultime due sedute precedenti. Anche in questo caso l’andamento del titolo di Piazza Gae Aulenti da gennaio è positivo: +14% rispetto a 38,38 euro con cui ha iniziato l’anno.

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