Parigi va al salvataggio di Air France-Klm e diventa il primo socio con il 30%
Fra aumento di capitale e conversione di debiti, il governo francese inietta nella compagnia aerea 4 miliardi di euro. Euforia in Borsa dove il titolo sale del 5,4%. Il secondo azionista diventa la cinese China Eastern Airlines. L’accordo con la Ue prevede la cessione di solo 18 slot all’aeroporto di Orly, dura protesta di RyanAir.
Il primo trimestre 2021 si chiude con una perdita operativa di 1,3 miliardi di euro.
Dopo avere chiuso il primo trimestre 2021 con una nuova perdita operativa di 1,3 miliardi di euro, Air France-Klm non ha potuto evitare di chiedere un nuovo sostegno al governo di Parigi, che non ha esitato a impegnarsi a fare la sua parte in un aumento di capitale da 4 miliardi di euro. D’altronde, con l’attività ancora ridotta al minimo a causa della pandemia, o gli Stati sostengono con denaro pubblico le compagnie aeree, o per loro non c’è alternativa al fallimento.
Con un comunicato diffuso martedì 6 aprile, Air France-Klm ha annunciato l’accordo raggiunto con la Commissione Europea che ha autorizzato la ricapitalizzazione che porterà il governo di Parigi, già primo azionista con il 14,3% del capitale, a raddoppiare la sua quota arrivando a sfiorare il 30%.
Nei dettagli, il governo sottoscriverà nuove azioni per 1 miliardo di euro e convertirà 3 miliardi di prestiti che ha concesso alla compagnia aerea nel 2020 in un bond ibrido perpetuo, che verrà conteggiato come patrimonio e non più come debito.
Negli ultimi sei mesi l’azione è salita del 76%.
La notizia è stata accolta molto positivamente in Borsa, dove a metà seduta l’azione Air France-Klm guadagna il 5,4% a 5,5 euro. Negli ultimi sei mesi il titolo è salito del 76%, dopo avere segnato a fine ottobre un minimo di 2,6 euro.
Quanto alle prospettive, nel comunicato la società dice che a fine febbraio aveva a disposizione 8,8 miliardi di euro, fra liquidità e linee di credito, più che sufficienti per arrivare all’inizio dell’estate quando, si prevede, “ci sarà una ripresa della domanda di voli grazie agli effetti positivi delle campagne di vaccinazione in numerosi Paesi”.
L’accordo con Bruxelles: niente dividendi fino alla restituzione degli aiuti.
Bruxelles ha concesso il via libera alla nazionalizzazione di fatto di Air France-Klm, a patto che sia temporanea. Entro un anno il governo francese dovrà presentare un piano con una “credibile exit-strategy” da attuare entro il 2027, quando la sua quota dovrà tornare al livello precedente. Fino a quando gli aiuti di Stato non saranno restituiti la compagnia aerea non potrà pagare dividendi, fare acquisti di azioni proprie e non potrà pagare bonus ai manager.
L’accordo prevede anche che Air France ceda ai concorrenti 18 slot di atterraggio e decollo nell’aeroporto parigino di Orly, un quantitativo che ha fatto gridare allo scandalo a Ryan Air. Secondo la compagnia low-cost irlandese, 18 slot non sono assolutamente in grado di permettere ad altri vettori di organizzare un’offerta competitiva nei confronti di Air France-Klm che a Parigi ha un dominio indiscusso dei voli nei due aeroporti di Orly e Charles de Gaulle, dove dispone complessivamente di circa 1.000 slot.
In più, la riallocazione degli slot ai concorrenti sarà limitata a velivoli con base presso l’aeroporto parigino e con equipaggi inquadrati con contratto di lavoro francese.
Il governo olandese non partecipa all’aumento, la sua quota scenderà al 9,3%.
Il governo olandese, che dopo la fusione fra Air France e Klm ha acquistato nel 2019 il 14% della compagnia per contrastare l’influenza francese, non sottoscriverà l’aumento di capitale e la sua quota andrà a diluirsi al 9,3%. Gli olandesi forniranno aiuti diretti per 1 miliardo di euro alla controllata Klm.
Nel capitale Amsterdam sarà quindi superata dalla cinese China Eastern Airlines che manterrà intatta la sua quota del 10%, sottoscrivendo la sua percentuale di ricapitalizzazione in una logica di “ulteriore rafforzamento della cooperazione strategica” fra i due gruppi.
L’americana Delta Airlines, oggi titolare dell’8,8% di azioni, non sottoscriverà l’aumento di capitale.
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