Sprint STM a Piazza Affari dopo la trimestrale migliore delle previsioni


La società italo-francese ha raddoppiato la crescita attesa dei i ricavi netti nel corso dell’ultimo trimestre dello scorso anno, mentre su base annuale sono cresciuti di circa il 25%.


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STM in rally

Apertura di seduta a Piazza Affari tra gli acquisti per STMicroelectronis, dopo la diffusione dell’anteprima dei risultati trimestrali che verranno pubblicati il prossimo 27 gennaio.

Le azioni STM, infatti, arrivano a guadagnare oltre il 4% circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni di Milano, con un picco toccato a 44,92 euro.

Se il titolo della società tecnologica era stato tra i protagonisti della borsa italiana nel 2021, con una crescita intorno al 30%, l’andamento del titolo con l’inizio del nuovo anno risultava fino a ieri in negativo seppur di poco (-0,20%).

I risultati preliminari

La società ha diffuso oggi prima dell’apertura dei mercati i risultati preliminari relativi all’ultimo trimestre 2021, annunciando di attendersi ricavi netti al di sopra della forchetta di previsione.

In particolare, il periodo tra ottobre e dicembre dello scorso anno ha visto STM realizzare ricavi netti per 3,56 miliardi di dollari, superiori ai 3,40 miliardi di dollari previsti, con una crescita pari all’11,2% su base sequenziale e 140 punti base al di sopra del valore più alto della forchetta, oltre a doppiare la crescita attesa (+6,3%)

I risultati migliori delle previsioni sono stati ottenuti “grazie principalmente ad attività operative migliori delle attese in un mercato che continua ad essere dinamico”, spiega Jean-Marc Chery, Presidente e CEO di STM.

Per quanto riguarda l’anno 2021, i ricavi di ST “hanno raggiunto i 12,76 miliardi di dollari, pari a un aumento del 24,9% rispetto all’anno 2020, come risultato della forte performance in tutti i mercati finali a cui ci rivolgiamo e ai programmi già in corso con i nostri clienti nel corso dell’anno”, aggiungeva il manager.

“Forniremo ulteriori dettagli sul quarto trimestre e sull’anno 2021, così come sulla nostra guidance per il primo trimestre 2022, durante la conference call sui risultati che terremo il 27 gennaio 2022”, concludeva Chery.

La crisi di microchip

I risultati della società italo-francese produttrice di componenti elettronici a semiconduttore arrivano nel mezzo della crisi da carenza di microchip che sta provocando colli di bottiglia nell’industria, influenzando la produzione.

Gli esperti di Bcg calcolano che la capacità produttiva di microchip nel mondo si è moltiplicata per 15 volte dal 1990 ad oggi, ma attualmente la domanda supera l’offerta del 15% circa, un “gap mai così ampio dall’inizio della crisi”.

Proprio il settore come quello dei semiconduttori ha il maggior livello di investimenti in ricerca e sviluppo, con il 22% delle vendite annuali di chip finali ai produttori di dispositivi elettronici, aggiungono da Bcg.

Secondo questi analisti, l’industria dovrà investire circa 3 mila miliardi di dollari solo in ricerca e sviluppo a livello globale per cercare di soddisfare la crescente domanda di semiconduttori, che nei prossimi due anni dovrebbe crescere in media del 7,7% a fronte di un +6% della capacità produttiva.

Le previsioni di STM

D’accordo sulle prospettive future di Bcg è lo stesso Ceo di STM, secondo il quale “la crisi si protrarrà fino al 2023”.

Secondo Chery, però, difficilmente il settore potrà aumentare la produzione e “anche nel 2022 la capacità produttiva non sarà all’altezza della domanda”, mentre il settore “fino allo scoppio della pandemia era organizzata in maniera molto efficiente se consideriamo che sostiene costi altissimi per investimenti e ricerca e sviluppo”.

Con gli impianti che già “lavorano sette giorni su sette, 24 ore al giorno, 360 giorni l'anno, per ammortizzare i costi di macchine da diversi milioni di euro”, sottolinea il manager, “aumentare la capacità in fretta non è semplice”.

“Se nel medio, si possono acquistare nuove macchine se si possiede lo spazio attrezzato in cui inserirle, ovvero quello che abbiamo fatto e faremo per far fronte al boom della domanda”, costruire da zero un ambiente per produrre microchip richiede anni”, concludeva Chery.

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