A2a, piano al 2030 all’insegna della sostenibilità

Questa mattina il management della multiutility lombarda ha presentato il nuovo piano strategico decennale. Il Business Plan è incentrato sui due macro-trend industriali economia circolare e transizione energetica.
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Il titolo corre in Borsa
Rally del titolo A2a questa mattina sul listino principale della piazza milanese. Dopo un’apertura in progresso del 2,6% (a fronte dello 0,64% del ftse Mib) alle 12 le azioni della multiutility segnano un guadagno del 3,28% scambiate a 1,37 euro.
A trainare le vendite le attese degli investitori sui risultati del nuovo Piano Strategico 2021-2030: il primo su un orizzonte di 10 anni per la società guidata da Renato Mazzoncini.
Il Business plan sarà focalizzato su due macro-trend industriali: l’economia circolare e la transizione energetica con un forte impulso alla crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili e investimenti per oltre 16 miliardi di euro lungo tutto l’orizzonte temporale definito nel piano.
I punti centrali del Piano
Il piano è stato presentato stamani dal management, e prevede un Ebitda più che raddoppiato a oltre 2,5 miliardi di euro a fine piano da 1,18 miliardi stimati per il 2020 e un incremento dell'utile netto di oltre l'8% in media l'anno (da 300 milioni nel 2020 ad oltre 650 milioni nel 2030). Quanto alla politica dei dividendi, A2a prevede di distribuire sul 2020 una cedola di almeno 8 centesimi per azione (rispetto a 7,75 centesimi sul 2019), sul 2021 la cedola salirà ad almeno a 8,2 centesimi per azione e ad almeno 8,5 centesimi per azione sul 2022. «Per gli anni successivi, si prevede una crescita dei dividendi minima pari al 3% all'anno», si legge nel comunicato. La struttura del capitale vede il rapporto Flusso di cassa operativo/Debito netto al di sopra del 21% per l'intera durata del piano, con un picco del 30% nel 2030.
Il nuovo motore della finanza green
I macro-trend si allineano al dettato europeo della Tassonomia sulle attività sostenibili (Regolamento (UE) 2020/852 dello scorso giugno) voluto dalla Commissione europea nell’ambito dell’Action plan sulla finanza sostenibile avviato a marzo del 2018. La rivoluzione in corso ha impattato (ridefinendoli) sui piani delle società. In particolare su quelle del settore dell’energia.
Sulle due direttrici “circular economy” e “climate transition”, A2a prevede un investimento di 6 miliardi di euro in azioni strategiche volte a una crescita nel recupero di materia e di energia dai rifiuti, e alla riduzione degli sprechi (come le perdite idriche e il calore di scarto). I restanti 10 miliardi saranno destinati alla transizione energetica del Paese a supporto della decarbonizzazione e dell'elettrificazione dei consumi, spiega la società. La capacità installata da fonti rinnovabili intanto, «arriverà a 5,7 GW grazie a oltre 4 miliardi di euro di investimenti ed acquisizioni». Il piano prevede anche l’ingresso di 6mila nuove risorse nel decennio.
«Giudichiamo positivamente l’obiettivo di una decisa accelerazione degli investimenti in settori esposti al Green Deal e la dividend policy supportive, che assicura uno yield del 6% che sale al 6,4% nel 2022», scrivono gli analisti di Equita Sim (rating Buy con Target Price 1,55 euro).
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