Accordo tra Eni e Santos, al vaglio progetti di gas e cattura di CO2 in Australia e Mar di Timor


Le due compagnie energetiche hanno identificato potenziali nuove aree di collaborazione nello sviluppo di giacimenti offshore nel Nord dell'Australia e nel Mar di Timor. Un passo importante nello sviluppo di sinergie anche in tema di transizione energetica. Il titolo perde terreno a fine mattinata, a pochi giorni dai risultati trimestrali. Goldman Sachs conferma la raccomandazione buy.


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Eni rilancia sullo sviluppo delle sue attività in Australia e Timor-Est

Questa mattina la società energetica attraverso la sua controllata Eni Australia Limited ha annunciato la firma di un Memorandum of Understanding non vincolante con Santos, compagnia energetica australiana. Obiettivo dell’accordo: cercare insieme opportunità di cooperazione nello sviluppo di giacimenti gas al largo della costa nordoccidentale dell'Australia, aumentando le esportazioni di gas da Darwin e utilizzando un giacimento esaurito nel mar di Timor per la cattura e lo stoccaggio della CO2 (Ccus).

Si tratta di un passo importante nel percorso verso la decarbonizzazione delle attività upstream in Australia, facendo leva sulle competenze di entrambe le società, con l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2, spiega Eni in una nota. Eni ha di recente lanciato una nuova strategia, che porterà l'azienda a essere carbon neutral entro il 2050 in tutte le sue operazioni, processi e prodotti. Nel lungo periodo il gas (sempre più decarbonizzato) rappresenterà oltre il 90% della produzione Eni. «Questo memorandum – si legge ancora – pone le basi e testimonia l'ambizione reciproca di consolidare le alleanze per lo sviluppo sostenibile, al fine di affrontare insieme la sfida della transizione energetica, tutelando l'ambiente e rigenerando le risorse naturali; un percorso intrapreso da Eni dal 2014».

Eni da oltre 20 anni nella regione

Eni è presente in Australia dal 2000 e a Timor Est dal 2006. In queste aree Eni e Santos sono già partner nel giacimento di gas e condensati di Bayu-Undan e nel relativo impianto di liquefazione gas di Darwin LNG. Nel nord dell'Australia, Eni è l'operatore dei giacimenti a gas di Evans Shoal e Blacktip; Santos è, tra l'altro, operatore dei giacimenti a gas di Caldita-Barossa e dell'impianto di liquefazione gas di Darwin LNG con una partecipazione nel giacimento di gas Tern e Petrel

La mossa arriva dopo che Eni quest'anno ha annullato la vendita delle attività del gas in Australia non essendo riuscita ad attirare offerte interessanti.Santos non ha fornito dettagli sui potenziali costi di conversione in Ccus delle infrastrutture, compreso un gasdotto di 502 chilometri da Darwin. 

Titolo sotto la parità a Piazza Affari

Alle 12 il titolo Eni segna -0,30% a 9,90 euro. Nei giorni scorsi la società ha diffuso i numeri sul primo trimestre dell'anno con un utile netto adjusted pari a 270 milioni di euro, quasi cinque volte quello conseguito nel primo trimestre 2020. Lo spin-off delle attività retail e di energia rinnovabili del gruppo potrebbe avere multipli a doppia cifra, ha detto il Cfo del gruppo petrolifero. Eni prevede inoltre di cedere asset per 500 milioni di euro e di fare acquisizioni per un miliardo di euro nel corso di quest'anno. «Abbiamo qualche mese per decidere lo sbocco, una volta definito si comincerà con il roadshow, il business plan e potremo attivarci. La strada dell'Ipo è un po' più lunga ma vogliamo chiudere il progetto nel 2022»,ha detto l'AD Claudio Descalzi in un'intervista a La Stampa sabato.

Questa mattina Goldman Sachs conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 13,5 euro su Eni (+0,05% a 9,935 euro). Gli analisti hanno una visione sui prezzi del petrolio per il 2021-2022 superiore al consenso e si aspettano una revisione al rialzo delle stime su Eni. Per GS i successi esplorativi del gruppo continuano ad aggiungere risorse ad elevato valore: l’analisi degli esperti mostra che «Eni ha aggiunto più valore di qualsiasi altra Big Oil company attraverso l’esplorazione negli ultimi 10 anni». 

Anche Kepler Cheuvreux conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 13,5 euro su Eni. I conti del primo trimestre, evidenziano gli analisti, hanno mostrato un Ebit inferiore alle attese ma un cash flow operativo in linea con le loro stime.

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