AI sotto stress – Tonfo di Marvell nonostante i buoni risultati

L’azienda che realizza chip e altre apparecchiature per data center è caduta del 20% al Nasdaq dopo avere fornito indicazioni di crescita in linea con il consensus. Secondo Tore Svanberg, analista di Stifel Financial, pesa ancora l’effetto DeepSeek.
Per la società californiana il peggior ribasso degli ultimi 20 anni
Drastica caduta di Marvell Technology, che giovedì 6 marzo ha terminato la seduta al Nasdaq in calo del 20% a 72,28 dollari dopo che la società ha annunciato risultati del quarto trimestre (chiuso a fine febbraio) migliori delle attese. A scatenare l’ondata di vendite sono state le indicazioni sul primo trimestre dell’esercizio 2025-2026, sostanzialmente in linea con il consensus degli analisti, ma inferiori alle attese di alcuni investitori che avevano stime ben più alte, corroborate dalle aspettative di una forte accelerazione della crescita grazie al boom dell’intelligenza artificiale.
Marvell produce un ampio portafoglio di chip, nonché strutture hardware per i data center, oltre ad apparecchiature per infrastrutture 5G, networking e storage di dati. Una caduta del 20% in una sola giornata è il maggior ribasso subito dal titolo da 20 anni.
Risultati e indicazioni in linea con il consensus
La società ha comunicato che i ricavi del primo trimestre 2025-2026 saranno pari a circa 1,88 miliardi di dollari. Il dato è sostanzialmente in linea con la medie delle stime degli analisti, ma c’erano investitori che avevano puntato su un fatturato di 2 miliardi di dollari.
Marvell prevede per il primo trimestre un utile per azione compreso tra 56 e 66 centesimi. Il consensus degli analisti indicava 60 centesimi.
Per quanto riguarda il quarto trimestre che si è appena chiuso, l’utile per azione è salito a 60 centesimi di dollaro. Gli analisti avevano stimato 59 centesimi. Il fatturato è salito del 27% a 1,82 miliardi di dollari, superando le attese del consensus che indicavano 1,8 miliardi di dollari.
Alle spalle un travolgente rialzo del 125% in cinque mesi
Fino a ieri la performance delle azioni Marvell dall’inizio dell’anno era un calo 18%, che adesso è diventato un ribasso del 34%. Lo scorso 23 gennaio Marvell aveva segnato il suo massimo storico a 126 dollari, culmine di cinque mesi di travolgente rialzo in cui il titolo è salito del 125%, grazie a una serie di risultati sempre migliori delle attese.
A sostenere le aspettative rialziste di alcuni investitori è il fatto che Marvell fornisce servizi di progettazione di chip, utilizzati dalle varie Amazon, Alphabet e Microsoft, impegnate a sviluppare propri chip per intelligenza artificiale per potersi sottrarre alla dipendenza delle costosissime GPU (processori grafici) di Nvidia. Amazon è uno dei principali clienti di Marvell.
L’onda lunga dell’effetto DeepSeek
Secondo Tore Svanberg, analista di Stifel Financial, la reazione negativa delle azioni Marvell si inserisce in un quadro di crescenti dubbi sulle prospettive di crescita delle aziende coinvolte nell’AI, dopo che la cinese DeepSeek ha mostrato un modello di intelligenza artificiale molto più economico di quelli di OpenAI e di Alphabet. Il settore potrebbe non avere bisogno di strumenti così costosi.
Gli analisti tagliano i target, ma confermano i Buy
Finora nessun broker ha cambiato view su Marvell, in un panorama dominato da raccomandazioni Buy: su 38 analisti che coprono la società, 34 consigliano di comprare le azioni. Ci sono, però, alcune riduzioni di target price: Bank of America ha abbassato il suo obiettivo di prezzo a 120 dollari da 150 dollari, Ubs a 110 dollari da 125 dollari. Entrambe le banche hanno confermato la raccomandazione Buy. Morgan Stanley ha confermato il giudizio Neutrale e ha abbassato il target price a 90 dollari da 113 dollari.
La media dei target price è 115 dollari, più alta del 60% rispetto alla chiusura di giovedì sera.
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