Rendimento del 10% annuo per il Bond callable di Barclays in sterline

Possibilità di rimborso anticipato a partire dal secondo anno, durata naturale 20 anni ma sempre rivendibile sul mercato. Rendimento elevato per il bond a tasso fisso del 10% con Isin XS2935607221, cedole che si cumulano (zero coupon), in sterline. Se i tassi dovessero scendere, Barclays avrebbe interesse a richiamare in anticipo il bond. Se lo si vuole tenere fino alla scadenza con un investimento di 1.000 sterline se ne otterranno 3.000 altrimenti, si può sempre cedere al corso tel quel, tenendo conto delle cedole maturate.
Barclays arriva sul mercato con un’obbligazione ad altissimo rendimento, un Fixed Rate Callable con Isin XS2935607221, richiamabile dal secondo anno. La durata massima è 20 anni ma è sempre rivendibile e ogni anno cumula cedole del 10% in sterline.
Non è facile oggi trovare un rendimento così elevato e alle spalle un emittente solido della qualità di Barclays con rating A+ da S&P e A1 da Moody’s.
Il taglio minimo dell’obbligazione Fixed Rate Callable di Barclays con Isin XS2935607221 è alla portata di tutti: 1.000 sterline. E, per di più, oggi quota sotto la pari a 99,5 sterline. Il bond è stato emesso il 30 gennaio e giorno dopo giorno (al corso tel quel) cumula la cedola.
Il bond è sempre rivendibile sul mercato senza aspettare la scadenza. La durata massima del prodotto è 20 anni, ma in caso di futuro calo dei tassi, Barclays avrebbe la convenienza a richiamare il bond in anticipo, a 100 sterline, pagando tutte le cedole cumulate fino a quel momento, perché sul mercato troverebbe forme di finanziamento a minor costo.
Così in caso di discesa dei rendimenti in Gran Bretagna è lecito aspettarsi un apprezzamento del bond o un suo richiamo anticipato.
Al contrario, se per 20 anni, i tassi dovessero rimanere a questo livello o salire ancora, Barclays avrebbe la convenienza a mantenere in vita il prodotto.
In ogni momento, il risparmiatore potrebbe comunque uscire dall’investimento rivendendo il bond prezzando anche le cedole cumulate fino ad allora. Barclays, infatti, si è impegnata a essere costantemente presente sul book con un prezzo di acquisto.
Il bond Fixed Rate Callable è un prodotto per investitori che guardano avanti, perché questa obbligazione non stacca cedole a cadenza fissa, ma le accumula al suo interno per distribuirle in un'unica soluzione solo al verificarsi di tre possibili situazioni: 1) alla scadenza finale, 2) in caso di rimborso anticipato 3) in caso di vendita (il prezzo di cessione è al corso tel quel ovvero al corso netto verrà aggiunto il rateo maturato).
Con questo sistema l’investitore può, da un lato controllare il prezzo del bond se quota sotto o sopra la pari ma vede anche il prezzo di cessione al corso tel quel contabilizzando appunto le cedole cumulate fino ad allora. Questo sarà il prezzo di acquisto o di vendita. Chi lo acquista pagherà il valore del bond più quello delle cedole cumulate a quella determinata data, così chi lo vende le matura nel prezzo di cessione.
L’idea di fondo è che con un rendimento così elevato, il bond dovrebbe essere in grado di navigare anche in acque incerte come quelle condizionate dai tassi di interesse, offrendo un buon ritorno.
Per capire meglio questo meccanismo, immaginiamoci, per un attimo, di congelare tutte le variabili che influiscono sul prezzo di un’obbligazione come la volatilità, l’andamento e le attese sui tassi, il merito creditizio dell’emittente e lasciamo come unica sola variabile mobile lo scorrere del tempo. A questo punto il prezzo del bond sarebbe dato dal suo valore di 100 sterline più le cedole cumulate al suo interno, (rateo lordo). In due anni saremmo già al 20% (120 sterline, 1.200 per il taglio minimo), 10% il primo anno e 10% il secondo. Più passa il tempo più il bond tenderà ad apprezzarsi permettendo all’investitore di uscire in anticipo.
Con questo rendimento, si parte quindi da 1.000 sterline di investimento iniziale fino, se si dovesse portare alla scadenza il bond, a 3.000 sterline, ovvero tre volte tanto.
Dove vanno i tassi
Negli ultimi anni la variabile tassi ha fatto impazzire i mercati. L’inflazione in Europa, in Uk e in Usa, ha costretto le banche centrali ad alzare i tassi per raffreddare i prezzi. L’effetto è stato evidente: l’inflazione è scesa dai picchi dell’11% di fine 2022 fino al 3% circa attuale. “L’ultimo miglio” è il più difficile. Ma la situazione europea e inglese sono molto diverse da quella americana, al di là dell’Atlantico l’economia corre. In Europa e in Inghilterra la crescita economica tentenna. La Gran Bretagna ha evitato un quarto trimestre in recessione ma rischia un primo trimestre 2025 piatto o addirittura in calo. Il rallentamento dell’economia dovrebbe frenare l’inflazione e i tassi, tanto che da qui a un anno, i mercati stimano che si passerà in Uk dall’attuale tasso overnight implicito del 4,45% al 3,83%, come mostra il grafico Bloomberg.
Se questo dovesse essere lo scenario, sarebbe positivo per il bond che è espresso i tassi fissi.
Rischio/opportunità del cambio in sterline
Il bond di Barclays è denominato in sterline. Questo fattore espone l’investitore al rischio/opportunità del cambio. Per l’investitore italiano, un apprezzamento della sterlina sull’euro durante il periodo dell’investimento, si tradurrà in un miglioramento della performance dell’investimento in euro. Al contrario, un calo della sterlina andrebbe a ridurre la performance del prodotto quando si venderanno le sterline per riacquistare gli euro.
Attualmente il cambio euro/sterlina è a circa 0,83 e negli ultimi due anni è passato attraverso due picchi discendenti, 0,9241 a settembre 2020 (pochi mesi dopo la Brexit) e circa 0,89 all’inizio del 2023.
Sul valore del tasso di cambio insistono diverse variabili, dai tassi di interesse, alla quantità di moneta alla forza dell’economia sottostante.
Il grafico mostra l’andamento del cambio euro sterlina degli ultimi 5 anni.
Fare previsioni è difficile, ma una diversificazione monetaria con tassi di interesse elevati può essere interessante.
Rimborso anticipato
La struttura prevede la possibilità di rimborso anticipato (o callability) dopo il secondo anno di emissione. A scadenza o in caso di richiamo, il bond rimborsa il valore nominale più le cedole maturate.
Le finestre per un possibile rimborso anticipato sono definite “date di pagamento della call”. La prima data è prevista per il 29 gennaio 2027 e via via alla fine di gennaio di ogni anno fino al 29 gennaio 2044.
In caso di estinzione a scadenza, il valore di rimborso lordo sarà di 3.000 sterline, nel caso di acquisto del taglio minimo di 1.000 sterline. Se il rimborso dovesse scattare alla fine del quinto anno sarebbe pari a 1.500 sterline. Una tabella sotto mostra i vari livelli di rimborso, anno dopo anno (si veda di seguito la tabella con le date e i relativi importi).
La data di emissione è il 30 gennaio 2025 e la data di scadenza naturale, senza autocall è il 30 gennaio 2045 con il bond che verrà rimborsato a 3.000 sterline.
La struttura è quindi pensata a chi stima che nei prossimi 20 anni o prima i tassi scenderanno dai livelli attuali ovvero sui massimi degli ultimi 17 anni (per un ventennale Uk)
Non si tratta di un titolo particolarmente rischioso, anzi: nella scala dell’indicatore di rischio che va da 1 (rischio molto basso) a 7 (rischio molto alto), all’obbligazione Barclays è stato attribuito il valore 1.
Attenzione. L’obbligazione di Barclays è soggetta al rischio default dell'emittente, che in linea teorica potrebbe non essere in grado di rimborsare in tutto o in parte il capitale. Tuttavia a Barclays Bank PLC (l’emittente) Standard & Poor’s attribuisce un rating A+, mentre per Moody’s e Fitch la valutazione del rischio di credito dell’istituto britannico è simile, rispettivamente A1 e A+. Si tratta quindi di valutazioni che rientrano nell’area “investment grade”, cioè credito di buona qualità. Tutti i rendimenti espressi sono al lordo delle imposte.
Ricordiamo, prima dell’adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente: clicca qui.
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