Airbnb, possibile una sorpresa nei risultati di mercoledì

Al balzo del Pil Usa del terzo trimestre, più forte delle attese, potrebbe avere contribuito uno sviluppo imprevisto del settore viaggi. Oggi gli analisti si aspettano ricavi in crescita del 18% e utili +16%

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In sette settimane il titolo è sceso del 21%

L’Italia non è certo il primo Paese in cui le autorità pensano di adottare provvedimenti per limitare, o rendere meno favorevoli, gli affitti brevi. La guerra ad Airbnb è stata dichiarata da tempo dal sindaco di Parigi, più recentemente dalla città di New York e provvedimenti restrittivi sono allo studio in Canada. E’ anche per questi motivi, oltre che per i timori di un ridimensionamento della domanda di viaggi, che nelle ultime sette settimane il titolo ha perso quota, con un calo del 21% dal recente picco di 147 dollari dell’11 settembre scorso.

Oggi, a due giorni dall’appuntamento con i risultati del terzo trimestre, l’azione Airbnb vale 115,68 dollari, che corrisponde a una market cap di 73,8 miliardi di dollari. Al momento il consensus degli analisti conferma per l’intero 2023 la previsione di un utile di 2,5 miliardi di dollari (+38% sul 2022), grazie a ricavi che dovrebbero crescere del 18% a 9,8 miliardi. Sulla base di queste stime, Airbnb viaggia in Borsa a un multiplo P/E di 29 volte.

Assestamento nel settore viaggi dopo il boom di questa estate

Ora si tratta di capire se questo multiplo è coerente con un rallentamento della crescita, e quanto sarà marcato questo rallentamento. Nel 2021 Airbnb era arrivata a valere in Borsa il doppio dell’attuale market cap, grazie a ricavi che crescevano al ritmo dell’80% per via della domanda di persone che durante la pandemia si trasferivano in località amene per lavorare in smart working. Il titolo è successivamente crollato fino a un minimo di 85 dollari alla fine del 2022.

Dall’inizio di quest’anno la forte domanda di viaggi e turismo ha colto di sorpresa molti investitori che avevano previsioni più caute. Soprattutto quelli che si aspettavano una recessione dell’economia Usa. L’estate ha visto risultati molto buoni in tutto il settore. Ma adesso la musica è cambiata. A settembre, la città di New York ha modificato le regole sugli affitti a breve termine in modo da limitare drasticamente gli annunci di Airbnb, unendosi ad altre città che hanno cercato di limitare gli affitti a breve termine per far fronte alla scarsità di alloggi per i residenti. Anche il Canada sta valutando la possibilità di emanare nuove regole per gli affitti a breve termine che colpirebbero Airbnb. Ovviamente, anche la guerra in Israele dà più fiato al coro dei pessimisti , che avevano già incominciato a settembre a dire che il poderoso boom dei viaggi di questa estate ha ormai fatto il suo corso.

La previsione cauta della Fed

Il 24 ottobre Seaport Research Partners ha avviato la copertura di Airbnb con un giudizio neutrale affermando che il rapporto rischio/rendimento è "abbastanza equilibrato", data la previsione di una crescita moderata delle prenotazioni.

Il 3 ottobre il broker KeyBanc Capital Markets ha abbassato la raccomandazione su Airbnb a Sector Weight (pesare come il settore) da Overweight (sovrappesare) in vista di un probabile rallentamento della domanda di vacanza. D’altronde era stata la Federal Reserve nel suo Beige Book di settembre a sottolineare che luglio e agosto, con la loro spesa dei consumatori per il turismo più forte del previsto, erano da considerare "l'ultima fase della domanda repressa di viaggi di piacere dall'era della pandemia".

La novità del Pil Usa superiore alle previsioni

Su 43 analisti che coprono il titolo, sono sei quelli che consigliano di vendere e 15 quelli che raccomandano di comprare. La media dei target price è 142 dollari (upside del 25%).

Mercoledì 1 novembre Airbnb comunicherà i risultati del terzo trimestre. Attualmente il consensus degli analisti stima ricavi in crescita del 18% (sullo stesso periodo del 2022) a 3,3 miliardi di dollari, con un utile di 1,4 miliardi (+16%). Ma c’è una novità: alla sorprendente crescita dell’economia americana nel terzo trimestre (Pil Usa +4,9%), nettamente superiore alle aspettative, potrebbe avere contribuito anche uno sviluppo inatteso del settore viaggi. In conclusione: si ampliano le possibilità di risultati Airbnb superiori al consensus.

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