Apple apre al “side loading” in Europa. Ecco cosa rischia


Cupertino ha deciso di adeguarsi alla nuova normativa Ue: dal 2024 le app potranno essere acquistate sugli iPhone anche al di fuori dell’App Store. Secondo Morgan Stanley, nel caso peggiore l’azienda avrà un impatto negativo pari all’1% dei ricavi.


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La modifica verrà introdotta con il nuovo iOs 17.

Diffusa da Bloomberg due giorni fa (il 13 dicembre), la notizia che Apple si starebbe preparando ad abbassare le barriere del suo ben difeso universo ha messo in subbuglio gli analisti. L’indiscrezione, per ora non confermata da Apple, è che a partire dal 2024, in ossequio alla nuova normativa antitrust europea, i proprietari di iPhone e iPad potranno acquistare app a pagamento anche al di fuori dell’App Store di Apple che, come è noto, oggi è l’unico strumento utilizzabile per scaricare software su un iPhone o su un iPad. L’App Store si prende una commissione che può arrivare fino al 30% di tutte le transazioni che avvengono sulla sua piattaforma. L’ipotesi è che il cambiamento sarà contenuto nella nuova versione del sistema operativo di Apple, l’iOs 17, che probabilmente sarà presentato nell’autunno 2023.

La notizia ha acceso l’interesse degli investitori su alcune società che offrono servizi online a pagamento come, solo per citare alcuni esempi, Spotify per la musica, Roblox per i giochi e Bumble per il dating, le cui app potrebbero diventare più convenienti per i clienti dotati di apparecchi Apple, se scaricate al di fuori dell’Apple Store, con una pratica chiamata in gergo “side loading”.

Gli analisti che si sono messi subito al lavoro per cercare di capire che effetti avrà la novità sui conti di Apple sono arrivati alla conclusione che il gigante di Cupertino  non subirà impatti negativi. Innanzitutto c’è da capire se l’apertura ai “side load” avverrà solo in Europa o in tutto il mondo.

L’Europa è il secondo mercato di Apple.

L’Europa è il secondo mercato di Apple che nel 2021 vi ha realizzato 95 miliardi di dollari. Secondo le indiscrezioni raccolte da Bloomberg, i piani di Tim Cook, il Ceo di Apple, prevedono che le modifiche riguardino inizialmente solo  le aree in cui la legge locale le richiede. Se in futuro altri Paesi applicheranno normative simili a quelle europee, Cupertino si adeguerà.

Gli europei spendono poco per le app.

Oggi gli europei spendono meno degli americani per le app. Secondo una stima di Data.ai, un’azienda che monitora i download e la spesa per app, degli 85 miliardi di dollari che l'App Store di Apple ha incassato quest'anno, la spesa per le app iOS nell'Ue è stata di circa 6 miliardi di dollari. Secondo la stessa stima, i clienti Usa hanno acquistato app per circa 29 miliardi di dollari.

Per Morgan Stanley il rischio massimo è pari all’1% dei ricavi.

Morgan Stanley ha calcolato che nell'improbabile scenario peggiore per Apple, quello di un azzeramento delle vendite dell’App Store in Europa, sarebbe danneggiato solo il business dei servizi di Apple con un calo dei ricavi di circa il 4%, che vorrebbe dire un impatto negativo sul fatturato totale di Apple di circa l'1% e del  2,5% sull’utile per azione (Eps). Secondo Morgan Stanley, addirittura, la modifica potrebbe avere effetti positivi sulle quotazioni di Apple, perché finalmente verrà a cadere con pochissimi danni una sorta di spada di Damocle (overhang risk) che da tempo pendeva sulla società.

E’ dello stesso parere anche il broker Evercore ISI, che prevede un impatto minimo sui conti e ricorda che Apple si è sempre detta pronta e disponibile ad adeguarsi a modifiche regolatorie dei vari mercati in cui opera. “L’impatto del sideloading sarà minimo e ci aspettiamo che l’App Store di Apple rimarrà la strada principale per la ricerca di nuove app. Ci sembra improbabile che i consumatori si interessino a un metodo più complicato per scaricare una app”.

Le contromisure possibili per non perdere fatturato.

Secondo Cnbc, anche se l’Unione europea costringerà Apple a non avere più il controllo sulla distribuzione di software sui suoi apparecchi, l'azienda potrebbe comunque trovare altri modi per prelevare commissioni sull’acquisto di app distribuite in altri modi. L'anno scorso, in un processo con Epic Games sulle politiche dell'App Store, Apple ha sostenuto che l'App Store è importante per la sicurezza dei clienti, perché i software non controllati da Apple potrebbero rubare dati personali o informazioni sui pagamenti. Quindi, se Apple dovesse aprire l'iPhone ad applicazioni o app store di terze parti, è probabile che gli sviluppatori debbano rispettare dei requisiti di sicurezza. E Apple dovrà installare un sistema di verifica dei requisiti di sicurezza, probabilmente a pagamento.

In Corea, dove già Cupertino ha dovuto accettare un’apertura del suo sistema al sideloading, Apple ha imposto alle app che hanno approfittato di questa politica di mostrare un messaggio che dice "Questa app non supporta il sistema di pagamento privato e sicuro dell'App Store". Se Apple utilizzerà tattiche simili in Europa, potrebbe indurre i consumatori europei a credere che l'App Store sia il luogo più sicuro e migliore per acquistare software per iPhone. Oppure gli sviluppatori potrebbero concludere che è troppo complicato cercare alternative.

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