Apple, il nuovo “porto sicuro” per le bufere finanziarie


Mentre il Nasdaq cadeva, ieri il titolo della Mela è salito del 3,2% con gli investitori attratti dalla grande forza finanziaria del gruppo, che si appresta a chiudere il 2021 con un utile di 92,5 miliardi di dollari. Ottimi dati dalle vendite di iPhone in Cina: a ottobre +85% sullo stesso mese del 2020.


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La società ha in cassa liquidità per 190 miliardi di dollari.

Gli investitori hanno trovato un nuovo “porto sicuro” dove proteggere i capitali quando sui mercati si abbattono le tempeste: non è l’oro, strumento superato che non dà rendimento, non è il Bund tedesco, che il rendimento lo dà negativo, e nemmeno il Bitcoin, troppo volatile e imprevedibile. La nuova area di salvezza per i capitali, scoperta ieri dopo che Powell ha messo in allarme i mercati dicendo che la Fed accelererà i tempi del ritiro degli stimoli, si chiama Apple.

Mentre tutt’intorno fioccavano le vendite, il gigante tecnologico di Cupertino ha chiuso la seduta in rialzo 3,2% a 165,30 dollari, appena sotto il massimo storico di 165,70 dollari segnato lo scorso 22 novembre. L’avvicinarsi del rialzo dei tassi ha innescato le vendite soprattutto sul comparto tech, con il Nasdaq che ha chiuso in ribasso dell’1,6% e l’S&P500 in calo dell’1,9%. Amazon è scesa dell’1,5%, Microsoft -1,8%, Alphabet -2,5%, Meta (il nuovo nome con cui è scambiata in Borsa Facebook) -4%, Netflix -3,5%.

Il potente rialzo in controtendenza di Apple ha più motivi, ma il primo si chiama solidità finanziaria. Negli ultimi 12 mesi Apple ha realizzato un free cash flow di 93 miliardi di dollari e un utile netto di 95 miliardi. Fra investimenti a breve termine e liquidità, la società ha in cassa 190 miliardi di dollari, risorse più che sufficienti per resistere alle turbolenze create dalla variante Omicron e dal timore del rialzo dei tassi, senza smettere di remunerare gli azionisti con dividendi e buyback.

Bernstein: il dividendo crescerà del 10% ogni anno da qui al 2026.

Secondo Toni Sacconaghi, analista di Bernstein, Apple proseguirà ad acquistare azioni proprie nei prossimi cinque anni. “Ci aspettiamo che Apple sia in grado di acquistare fra il 3% e il 4% delle sue azioni ogni anno da qui al 2026 e al tempo stesso di aumentare il suo dividendo del 10% ogni anno”, ha scritto Sacconaghi ai suoi clienti la settimana scorsa.

Ma il rialzo di ieri è stato alimentato anche dagli ultimi dati che parlano di un boom di vendite in Cina del nuovo iPhone 13. In un report diffuso martedì 30 novembre, l’analista di Cowen, Krish Sankar, ha scritto che secondo la China Academy of Information and Communications Technology, le vendite di smartphone nel Paese del Dragone sono salite a ottobre del 57% rispetto al precedente mese di settembre, con un balzo dell’820% per gli iPhone di Apple, di cui sono stati venduti 10,8 milioni di esemplari, l’85% in più dell’ottobre 2020.

Altri analisti, come Dan Ives di Wedbush, sottolineano che in base alle prime indicazioni anche le vendite nel weekend del Thanksgiving sarebbero andate molto bene per Apple, che evidentemente ha saputo intervenire con efficacia sul problema delle strozzature nelle catene della logistica, e non sono quindi mancati i rifornimenti dei suoi prodotti.

Attesa per i nuovi occhiali per la realtà aumentata.

Laura Martin, analista di Needham, conferma la tesi che nei tempi di insicurezza la potenza finanziaria di Apple esercita una grande attrazione sugli investitori spaventati: “La società ha un cash flow prodigioso che le permette di affrontare senza problemi un eventuale rallentamento economico”. E poi c’è l’attesa per i nuovi prodotti. Secondo Martin, Apple è stata molto criticata negli ultimi cinque anni per non avere lanciato nuovi prodotti, ma adesso c’è molta attesa per i nuovi occhiali per la realtà aumentata che Cupertino presenterà alla prossima conferenza degli sviluppatori (WWDC) di giugno. Sullo sfondo restano le continue indiscrezioni sull’attività del gruppo per realizzare, da sola o in partnership, un’intera auto elettrica, o soltanto un sistema di guida autonoma da vendere ai produttori di auto.

Dall’inizio dell’anno il titolo Apple è salito del 23%. Fra gli analisti non c’è un coro unanime di Buy. Su 44 esperti censiti da MarketScreener, le raccomandazioni di acquisto sono 34, due i giudizi negativi e otto i neutrali. La media dei target price è 167 dollari, praticamente dov’è oggi l’azione Apple.

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