Archiviata Sabadell, BBVA cambia rotta: più dividendi e niente M&A

Il gruppo spagnolo esclude operazioni di consolidamento in Europa e concentra la strategia su crescita interna e remunerazione del capitale. Nel 2025 il titolo è raddoppiato e oggi è scambiato a un P/E di 10 volte, in linea con le altre grandi banche europee. Nel retail italiano la banca digitale supera gli 800mila clienti.
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Il Ceo: niente acquisizioni, crescita organica e capitali agli azionisti
A pochi mesi dal mancato takeover su Banco Sabadell, BBVA chiude la stagione delle acquisizioni e rilancia la propria strategia di crescita puntando su redditività, sviluppo organico e restituzione di capitale agli azionisti. A confermarlo è l’amministratore delegato Onur Genç, intervistato dal Sole 24 Ore durante la sua visita a Milano organizzata per celebrare il quarto anno di attività della digital bank del gruppo in Italia.
Genç chiarisce subito il punto chiave: per BBVA non ci saranno altre operazioni di M&A né in Spagna né nel resto d’Europa. “Le aggregazioni richiedono tempo ed energie e hanno senso solo quando l’obiettivo ha dimensioni rilevanti. Per noi l’unica opportunità valida era Sabadell, altre non ne vediamo”. L’offerta pubblica su Sabadell – durata ben 18 mesi – si è schiantata contro l’opposizione del governo spagnolo, ma per il Ceo l’insuccesso non cambia la rotta: “Quel capitolo è chiuso. Torniamo alla crescita organica”.
Redditività elevata con Rote al 20%
Una crescita che, secondo Genç, il gruppo è già in grado di sostenere senza acquisizioni. Negli ultimi anni BBVA ha aumentato costantemente la sua quota nel credito alle imprese di 50 punti base l’anno, e i risultati economici danno forza alla scelta. La banca mostra infatti una redditività elevata, con un Rote (rendimento sul patrimonio netto tangibile) del 20% e dinamiche commerciali positive anche in un contesto di riduzione dei tassi: “Il calo dei margini è stato compensato da un maggior dinamismo dell’attività. In Spagna, nei primi nove mesi dell’anno, il volume del credito di BBVA è cresciuto del 7%”.
Patrimonio solido con un excess capital di 8 miliardi
La solidità patrimoniale rappresenta l’altro tassello fondamentale. Il gruppo dispone oggi di un excess capital stimato in 8 miliardi a fine dicembre (erano 6 miliardi a settembre). “Un miliardo è già in corso di distribuzione agli azionisti – spiega Genç – e stiamo discutendo con la BCE un nuovo piano di distribuzione. Posso solo dire che sarà un importo considerevole”. Il messaggio agli investitori è chiaro: non essendoci spazio per acquisizioni rilevanti, la creazione di valore passa anche attraverso l’aumento del ritorno diretto agli azionisti.
Il fallimento dell’Opa sul Sabadell non ha scalfito la fiducia degli investitori sul BBVA e sul suo management. Dall’inizio dell’anno il titolo è più che raddoppiato e oggi con una market cap di 108 miliardi di euro BBVA è la terza banca europea per valore di Borsa, dietro a Hsbc e alla grande rivale Santander, mentre occupa la 17esima posizione nella classifica per total asset.
Nonostante il forte rialzo di Borsa, BBVA oggi è scambiato a un multiplo P/E forward di 10,6 volte, in linea con le altre grandi banche della zona euro (Unicredit 9,5 volte, Intesa Sanpaolo 10,5 volte).
Dei 19 analisti che coprono il titolo, 12 raccomandano di comprare le azioni e solo due consigliano di vendere. La media dei target price, pari a 18,8 euro, è allineata alla attuale quotazione di Borsa (18,79 euro).
“L’Europa ha bisogno di banche più grandi”
Nel medio periodo, BBVA non si aspetta grandi operazioni di consolidamento a livello europeo. Le fusioni cross-border, secondo Genç, non permettono sinergie di costo significative e dunque non giustificano operazioni di ampia scala. Diverso il discorso sui singoli mercati nazionali, dove è possibile una nuova fase di concentrazioni per aumentare le dimensioni dei gruppi. “L’Europa ha bisogno di banche più grandi” sottolinea, ricordando come gli istituti del continente non compaiano tra le prime 20 banche globali per attivi, superate da colossi americani e asiatici. Una scala maggiore è necessaria anche per sostenere gli investimenti tecnologici e per finanziare i grandi piani strategici europei, dalla difesa all’energia, in un contesto in cui l’80% dei prestiti alle imprese proviene dalle banche (contro il 25% negli Stati Uniti).
La strategia di crescita in Italia punta sul retail
Intanto l’Italia emerge come il mercato su cui BBVA vuole accelerare. Oltre alla tradizionale attività nel corporate, il gruppo ha deciso di puntare sul retail con una banca totalmente digitale lanciata nel 2021. La scommessa, per ora, sembra ripagare: 800.000 clienti in anticipo di due anni rispetto ai piani iniziali, con l’obiettivo di superare il milione entro il 2026.
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