Arrivato il maxi taglio della Fed, cosa prevedono ora gli analisti?

Dopo la mossa di ieri da parte della Federal Reserve ora la discussione verte su quanti nuove riduzioni ci saranno nel resto dell’anno.

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Il taglio della Fed

La musica della politica monetaria è cambiata anche dall’altra sponda dell’Oceano dopo i primi tagli della Banca centrale europea con il maxi taglio da 50 punti base effettuato ieri sera dalla Federal Reserve e già è iniziata la discussione sulle prossime mosse.

Il taglio da 50 punti base attuato ieri sera dalla Federal Reserve “è in un certo senso sorprendente, ma sembra dovuto principalmente a una maggiore fiducia nel completamento del processo disinflazionistico, nonostante un'economia (e un mercato del lavoro) relativamente resilienti", scrivono in una nota gli economisti di Intesa Sanpaolo.

Le attese del mercato

La strada indicata dal dot plot mostra un totale di 100 bps di tagli nel 2024, con un solo membro che vede tagli più aggressivi, altri 100 bp per il 2025 e 50 bp nel 2026. Il tasso di lungo termine è stato rivisto al rialzo dalla Fed, al 2,9% dal 2,5% delle proiezioni di dicembre dello scorso anno.

Gli operatori vedono ora il 66,4% di possibilità che la banca centrale riduca i tassi di interesse di 25 punti base nella riunione di novembre, secondo lo strumento FedWatch di CME Group.

Due riduzioni nel 2024

La decisione della Fed è stata in linea con le aspettative del mercato. "Tuttavia, riteniamo che nelle prossime riunioni ci si possa aspettare movimenti più contenuti", si legge nella nota di Intesa Sanpaolo firmata da Mario Di Marcantonio e Paolo Mameli.

La banca torinese vede ora due tagli dei tassi di 25 punti base nelle prossime riunioni di novembre e dicembre, e mantiene la previsione di ribassi cumulati dei tassi per 100 punti base l'anno prossimo. Nutre maggiori dubbi sulla prosecuzione del ciclo di allentamento nel 2026 (implicita nel grafico a punti), in quanto vede un livello di tassi di lungo periodo più elevato rispetto a quello previsto dal FOMC (a 3-3,25%).

Il taglio di 50 punti base suggerisce che la Fed concorda con l’opinione del mercato secondo cui sta iniziando il ciclo di allentamento con un certo ritardo. È difficile biasimarla per questo ritardo, visti i dati sull’inflazione del primo trimestre, più forti del previsto, e le recenti revisioni al ribasso dei dati sul mercato del lavoro pubblicati in precedenza. Ora è probabile che entro la fine dell’anno si verifichino altri due tagli dei tassi di interesse di 25 punti base ciascuno, con il tasso di policy della Fed che si sposterà verso il 3% entro la metà del 2025″, prevede Carlos de Sousa, portfolio manager di Vontobel.

Goldman Sachs, nel frattempo, ha mantenuto la sua previsione di due tagli di 25 bp nelle riunioni di novembre e dicembre di quest'anno, ma ha affermato che ora prevede tagli consecutivi di 25 bps da novembre 2024 a giugno 2025, portando il tasso terminale al 3,25%-3,50% entro la metà del 2025, quando in precedenza si aspettava un ritmo trimestrale dei tagli nel 2025.

Citigroup continua a prevede quest'anno tagli per 125 bp, ma ora si aspetta una riduzione di 25 bp a dicembre rispetto alla sua precedente previsione di un taglio di 50 bp. Anche altre società come Macquarie e Deutsche Bank hanno mantenuto le loro attese di due tagli dei tassi da 25 bp quest'anno.

Nuovo maxi taglio?

Tra i pochi grandi di Wall Street a prevedere una riduzione da 50 punti base per ieri era stata JP Morgan e ora ritiene possibile un altro maxi taglio, ma dipenderà da un eventuale indebolimento del mercato del lavoro statunitense.

Michael Feroli, capo economista della banca statunitense, continua a prevedere un'altra riduzione di 50 punti base a novembre, ma ha affermato che la sua opinione è subordinata ai risultati dei prossimi report sull'occupazione.

"Ci aspettiamo ancora un ritmo più veloce di normalizzazione dei tassi rispetto al punto mediano", ha scritto Feroli in una nota ai clienti dopo la decisione della Fed. "La nostra aspettativa di un taglio di 50 punti base alla prossima riunione di inizio novembre è subordinata a un ulteriore indebolimento nei due report sull'occupazione da qui a quel momento. Dati più favorevoli sull'occupazione, invece, suggellerebbero il caso per lo scenario Goldilocks del FOMC di allentamenti di 25 punti base per riunione nel resto dell'anno".

C’è chi dice tre

Più possibilisti su maggiori tagli nel 2024 sono gli analisti di BofA Global Research, l'unico broker ad aumentare le sue previsioni per i tagli dei tassi di interesse previsti, solo un giorno dopo che la banca centrale statunitense ha effettuato la maxi riduzione.

BofA ora si attende una riduzione di 75 punti base nel quarto trimestre, rispetto alle sue precedenti previsioni di due tagli da 25 pb nelle riunioni della Fed di novembre e dicembre.

La banca resta scettica sulle possibilità di un nuovo maxi taglio ma prevede e prevede altri 125 bp di tagli nel 2025 per portare il tasso terminale al 2,75%-3,00%, dall'attuale tasso obiettivo dei fondi federali del 4,75%-5%.

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