Auto volanti e batterie: l’anima di Stellantis per l’innovazione


Il gruppo automobilistico fabbricherà le fusoliere dei piccoli aerei elettrici a decollo e atterraggio verticale dell’americana Archer Aviation, società che si è appena quotata (valore 3,8 miliardi di dollari) e di cui Stellantis è azionista. Per Morgan Stanley questo business nel 2040 varrà 1.500 miliardi di dollari.


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Un investimento fortemente voluto dal presidente John Elkann.

Vent’anni fa l’investitore che voleva rischiare parte dei suoi capitali su un produttore di auto doveva guardare soprattutto alle dimensioni delle aziende: solo le grandissime Case, capaci di sostenere gli enormi investimenti necessari per lanciare nuovi modelli, erano in grado di garantire adeguati ritorni futuri.

Oggi le dimensioni contano sempre, ma da sole non bastano. Più importante dei numeri sta diventando la propensione all’innovazione e la capacità di delineare una visione di come sarà il trasporto del futuro. Da questo punto di vista la neonata Stellantis si sta rivelando una sorpresa. Suo è uno dei più ambiziosi progetti per produrre batterie in Europa in joint venture con il colosso francese dell’energia Total, e sua è la partecipazione finanziaria e industriale al progetto per costruire automobili volanti.

Nei giorni scorsi Stellantis ha rivelato di avere acquistato una quota dell’americana Archer Aviation che sta sviluppando piccoli aerei elettrici a decollo e atterraggio verticale. La sigla delle macchine volanti è eVTOL, che significa “Eletric Vertical Take-off and Landing”. Stellantis si è impegnata a costruire le fusoliere in fibra di carbonio e altri materiali innovativi. Inoltre parteciperà a un investimento da 600 milioni di dollari destinati ad Archer insieme ad altri partner come la compagnia aerea United Airlines, Baron Capital Group e Putnam Investments.

L’investimento in Archer Aviation, che è appena sbarcata in Borsa sulla base di una valorizzazione a 3,8 miliardi di dollari, è stato fortemente voluto dal presidente di Stellantis, John Elkann, che ha rivelato di essere da sempre affascinato dall’idea di produrre machine volanti, ed è stato portato a termine da Mike Manley, head of the Americas di Stellantis. “Siamo orgogliosi di approfondire il nostro legame con Archer Aviation attraverso questo investimento e ci auguriamo che questa partnership possa crescere per accelerare il cammino verso un trasporto innovativo e sostenibile”, ha detto Manley. Il co-fondatore e co-Ceo di Archer, Brett Adcock, ha detto: “La nostra missione è rendere accessibile a tutti il trasporto via aria, dimostrando che le auto volanti sono sicure tanto quanto gli aerei, ma meno inquinanti e meno rumorose”.

La compagnia aerea UAL ha ordinato 100 velivoli per 1 miliardo di dollari.

Il prototipo di eVTOL dovrebbe essere mostrato al pubblico entro la fine di quest’anno e la produzione in serie potrebbe partire nel 2023. United Airlines ha già ordinato 100 eVTOL per un valore di 1 miliardo di dollari. Li userà per trasferire i sui clienti dai centri urbani delle grandi città agli aeroporti. Morgan Stanley ha calcolato che entro il 2040 il settore delle auto volanti raggiungerà un valore di 1.500 miliardi di dollari.

Joint-venture con Total per le batterie: investimento da 5 miliardi.

Quanto alle batterie, nodo strategico per chiunque voglia fabbricatre auto elettriche, Stellantis ha dato vita mesi fa a una joint-venture con Total, chiamata ACC (Automotive Cells Company). ACC costruirà due fabbriche, una a Douvrin (in Francia) e una a Kaiserslautern (in Germania). Saranno attive a partire dal 2023, entrambe con una capacità produttiva iniziale di 8 GWh all'anno, che arriveranno a 24 GWh ciascuna nel 2030, quando saranno operative al 100%.

Per costruirle il Gruppo PSA e Total hanno stanziato un investimento di 5 miliardi di euro complessivi, ma di questi 1,3 arrivano all'Unione Europea, che sostiene con convinzione la transizione energetica e tutte le iniziative che puntano a diminuire l'impatto ambientale del comparto industriale.

ACC potrà contare sulle conoscenze maturate da PSA in campo automobilistico e sulle competenze che Total ha consolidato grazie alla sua sussidiaria Saft, società già specializzata nella progettazione di celle agli ioni di litio.

La nascita di ACC è ritenuta fondamentale dai vertici di Stellantis e Total, i quali stimano che tra 10 anni la domanda globale di batterie sarà 15 volte superiore a quella odierna e arriverà a quota 400 GWh all'anno.

I due stabilimenti in costruzione, per quella data, produrranno complessivamente 48 GWh, quando basta per fornire le batterie a 1 milione di auto elettriche.

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