Azioni Juventus in crollo dopo l’uscita dalla Champions League

La sconfitta di ieri sera con il Psv ha attirato forti vendite sul titolo bianconero, sul quale hanno pesato anche alcune prese di profitto dopo il rally partito a seguito dell’entrata nel capitale del gruppo Tether.
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Azioni Juventus in forte calo
Costa caro anche in borsa alla Juventus l’uscita dalla regina delle competizioni ufficiali. La sconfitta (3-1) di ieri sera con il Psv Eindhoven in Champions League della squadra bianconera, a cui si aggiungono alcune prese di profitto dopo il recente rally, portano le azioni Juventus a cedere l’11% nella prima ora di scambi, scendendo ad un minimo di 2,576 euro.
Il titolo era reduce da rialzi consecutivi dallo scorso 12 febbraio, quando valeva 2,34 euro, e ora il bilancio del 2025 segna un -13% e quello degli ultimi 12 mesi scende a +22%.
La perdita dei diritti tv
Secondo alcuni trader interpellati dall’agenzia Reuters la perdita dei diritti tv legati alla Champions League mette in discussione la strategia del club.
Inoltre, hanno aggiunto altri trader, l’uscita dalla Champions League è stata un'occasione per chiudere le posizioni dopo il rally seguito all'annuncio dell'ingresso nel capitale del club torinese di Tether Investments con una quota superiore al 5%.
Anche alla luce della recente positiva performance delle azioni - aggiunge - i trader, soprattutto quelli che operano a livello giornaliero online, hanno chiuso le posizioni portando a casa i guadagni. Si tratta di situazioni già accadute in passato e che contraddistinguono i titoli legati al calcio, molto volatili e legati alla speculazione, conclude il trader.
Tether pronta a salire nel capitale
Il precedente rally era partito a seguito dell’entrata del gruppo Tether nel capitale sociale della Juventus con una quota del 5% delle azioni con diritto di voto (più qualcuna senza diritto di voto).
La società che emette Usdt, la stablecoin più usata al mondo, è di proprietà di Giancarlo Devasini, ex chirurgo torinese che si è lanciato nel mondo delle criptovalute accumulando ad oggi un patrimonio di 9,2 miliardi.
Nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera il ceo Paolo Ardoino ha dichiarato che la società vorrebbe "aiutare la dirigenza della squadra, chiedendo se sarà poi necessario acquisire una quota maggiore". Tether, ha precisato l'ad, non è un fondo speculativo e ha deciso di investire nella Juventus "per una serie di fattori, a partire dal tifo: sia io che Giancarlo Devasini siamo tifosi. E poi perché la squadra, tra i club più importanti del mondo, ha potenzialità incredibili".
Ardoino, però, si è detto aperto a valutare ogni opzione sul club e che non gli mancano i mezzi finanziari per farlo. Alla domanda se Tether fosse interessata ad aumentare la sua partecipazione ed eventualmente anche ad acquistare il club, Ardoino ha risposto in un'intervista a Reuters: "Non lo deve chiedere a me, la risposta sta dall'altra parte, si può comprare solo quello che si vuole vendere. Noi siamo disposti a rimanere in minoranza o a fare altri discorsi".
"Noi non vogliamo essere ostili, non vogliamo essere visti come aggressivi, vogliamo solo aiutare perché vediamo una potenzialità enorme e inespressa", ha detto il manager, aggiungendo che "Il nostro primo obiettivo è quello di collaborare con i dirigenti e con la proprietà della Juventus".
Per quanto riguarda il primo azionista, Exor, questo ha sempre dichiarato che il club bianconero, controllato dalla famiglia Agnelli da un secolo, non è in vendita.
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