Banca Mediolanum, imminente lo scongelamento dei voti Fininvest?

Banca Mediolanum, imminente lo scongelamento dei voti Fininvest?

Indiscrezioni di stampa indicano gennaio come possibile data per l’ok della Banca centrale europea al ripristino dei diritti di voto di Fininvest nella banca, congelati dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi.

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Banca Mediolanum e Fininvest

Sarebbe in dirittura di arrivo l’ok dalla Banca centrale europea per lo scongelamento dei diritti di voto sul pacchetto del 20% di capitale detenuta in Banca Mediolanum da Fininvest, la holding di Marina e Pier Silvio Berlusconi proprietaria del 30% dell’istituto fondato da Ennio Doris.

L’indiscrezione è stata pubblicata da Il Sole 24 Ore, secondo il quale la luce verde dell’istituto centrale europeo sarebbe attesa per gennaio 2024.

I diritti erano stati sospesi dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi avvenuta a giugno e l’accordo tra gli eredi sui nuovi equilibri proprietari arrivato a settembre rappresenta la chiave per ottenere il via libera dalla BCE.

L’accordo con Doris

Anche dopo la scomparsa di Ennio Doris del 2021 non era mai tramontato l’accordo con la famiglia Berlusconi e l’alleanza che vale il 51% del capitale di Banca Mediolanum potrebbe tornare.

Fininvest detiene il 30% nella banca e la quota della famiglia Doris arriva al 40,3% del capitale e la riproposizione del patto sembra non essere in discussione.

“La sintonia tra i due soci di riferimento, Doris e Fininvest, non è mai stata in discussione anche dopo la scomparsa di Ennio Doris e Silvio Berlusconi”, spiegano da WebSim Intermonte, i cui analisti non si attendono impatti sul titolo dalle decisioni dell’istituto centrale europeo.

L’istituto “rimane altamente profittevole e con una chiara traiettoria di pagamento di dividendi significativi (yield superiore al 6%) mentre sono più improbabili buybacks anche alla luce del flottante limitato”, spiegano dalla sim che sul titolo hanno un giudizio ‘molto interessante’, con target price di 11 euro.

La raccolta di novembre

Banca Mediolanum ha registrato a novembre una raccolta netta di 136 milioni di euro dai 186 milioni di ottobre e contro i 695 milioni dello stesso mese del 2022, portando i dati dei primi undici mesi dell'anno a 5,92 miliardi.

Il mese scorso la raccolta netta in risparmio gestito è stata di 375 milioni (3,35 miliardi sull'anno), i nuovi finanziamenti erogati ammontano a 217 milioni (2,76 miliardi) e i premi delle polizze protezione a 16 milioni (164 milioni), “confermandosi solida e sostenuta anche a novembre, contraddistinta come sempre da un mix di grande qualità e dalla forte componente di raccolta ricorrente, e controbilancia più che ampiamente le ingenti uscite di circa 430 milioni che i nostri clienti hanno avuto per le scadenze fiscali del mese”, spiegava l’ad del gruppo, Massimo Doris.

La lente degli analisti

Con questi numeri, spiegano da Intermonte, la banca “si conferma ben posizionata per continuare a riportare una raccolta netta positiva nel risparmio gestito anche grazie al sistema di piani di accumulo mensili”.

Ci aspettiamo un'accelerazione nei prossimi mesi in un contesto di calo dei rendimenti che potrebbe favorire la trasformazione dei depositi a termine in scadenza in soluzioni gestite”, aggiungono dalla sim.

“La raccolta è stata inferiore alle previsioni ma molto solida e con nuovamente un mix di alta qualità”, notano da Banca Akros, mantenendo un giudizio positivo sul titolo.

Infine, la performance di novembre di Banca Mediolanum risulta “la migliore” tra le società di raccolta gestita in Italia, secondo quanto evidenziato dagli analisti di UBS, i quali parlano di asset under management “forti, dopo i deboli mesi di settembre e ottobre, grazie ad un andamento di supporto da parte dei mercati e agli investimenti della liquidità dei clienti”: rating ‘buy’ confermato.

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