Banche europee ancora da comprare. Intesa guida il nuovo ciclo

Banche europee ancora da comprare. Intesa guida il nuovo ciclo

Dopo 12 trimestri di rialzo, il rally del settore non mostra segni di esaurimento. Per KBW e Citigroup, le valutazioni sono ancora a sconto e l’istituto milanese resta uno dei titoli più solidi e meglio posizionati

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C’è ancora valore per gli investitori

Dopo dodici trimestri consecutivi di rialzo, il comparto bancario europeo non sembra arrivato al capolinea. Al contrario, molti analisti ritengono che il potenziale di crescita non sia ancora esaurito. Per chi cerca rendimento e stabilità, le banche restano una scommessa interessante e tra i nomi più convincenti spicca Intesa Sanpaolo.

È quanto emerge da un’indagine condotta da Bloomberg tra alcuni dei maggiori esperti del settore. L’indice Stoxx Europe 600 Banks è salito del 47% dall’inizio dell’anno, confermandosi il comparto più performante del mercato azionario europeo. I profitti sono cresciuti grazie a maggiori commissioni, risultati di trading più solidi e una riduzione dei costi. La solidità patrimoniale ha permesso di aumentare dividendi e realizzare buy-back.

Secondo Andrew Stimpson, responsabile della ricerca bancaria europea di KBW, “la consapevolezza che la redditività non sarebbe svanita con la normalizzazione dei tassi è stata determinante, ma il percorso di miglioramento non è ancora concluso”. A suo avviso, la combinazione di bilanci solidi, ritorni sul capitale elevati e prospettive di crescita dei prestiti mantiene il settore attraente. Tra i titoli preferiti: Bank of Ireland, Erste Group, KBC, NatWest e Intesa Sanpaolo.

Fondamentali solidi e margini di crescita

Le performance non dipendono solo dai tassi d’interesse. Con il tasso BCE tornato al 2%, il mercato non prevede ulteriori tagli, mentre la crescita europea dovrebbe rafforzarsi grazie agli stimoli fiscali tedeschi e ai piani infrastrutturali dell’Unione Europea, inclusi gli investimenti nella difesa. È un contesto favorevole per le banche, che beneficiano di una domanda di credito in ripresa e costi di raccolta più stabili.

Per il team di Citigroup, guidato da Andrew Coombs, il momentum degli utili resta robusto. Le stime sugli utili per azione sono state più volte riviste al rialzo nel 2025, spinte da ricavi non legati al margine d’interesse e da maggiore efficienza operativa.

LA CRESCITA EGLI UTILI DELLE BANCHE, PIU’ FORTE DI QUALSIASI ALTRO SETTORE

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Le banche hanno pubblicato risultati del secondo trimestre superiori alle attese e lo stress test EBA 2025 ha confermato la loro capacità di assorbire perdite anche in caso di recessione severa: il coefficiente CET1 medio scenderebbe solo dal 15,8% al 12,1%, restando ampiamente sopra la soglia di sicurezza. Nello scenario dello stress test triennale, che prevedeva un calo del 6,3% del Pil della Ue e un aumento di 6 punti percentuali della disoccupazione (un quadro peggiore della crisi finanziaria globale del 2008), il settore risulta in grado di assorbire 547 miliardi di euro di perdite cumulative legate al rischio di credito, di mercato e operativo.

Gli analisti di Citi privilegiano i titoli che non hanno ancora registrato una rivalutazione eccessiva, ma offrono potenziale di revisione positiva e rendimenti interessanti. Anche in questa selezione spicca Intesa Sanpaolo, insieme a HSBC e NatWest.

Valutazioni e M&A

Dopo un rally così prolungato, le valutazioni non sono più ai minimi. Il settore scambia oggi con un P/E di circa 10 volte, in linea con la media storica, ma resta ancora a sconto di circa il 30% rispetto al mercato europeo. Secondo Stimpson (KBW), questo lascia spazio a ulteriori rialzi: “Poter dire agli investitori di lungo periodo che le banche stanno ancora migliorando è un messaggio molto potente”.

Anche il fronte M&A contribuisce al dinamismo del comparto. Il 2025 ha visto un ritorno di vivacità con l’acquisizione della britannica TSB da parte di Santander e l’operazione Monte dei Paschi – Mediobanca, due tra le più rilevanti dell’anno.

Rischi e prospettive

Non mancano le incognite. Alcuni governi, come quelli di Italia e Polonia, valutano nuove imposte straordinarie sulle banche, mentre l’ottimismo dei gestori si è attenuato: secondo Bank of America, la quota di investitori che considera attraente il settore è scesa dal 58% al 37%. Gli occhi del mercato sono ora puntati sui risultati trimestrali, con Unicredit pronta ad aprire la stagione il 28 ottobre. Gli investitori guarderanno alla tenuta dei margini commissionali e alla qualità del credito, elementi cruciali per confermare la solidità del settore.

Rendimento totale interessante

Secondo Bloomberg Intelligence, nel 2026 dividendi e buyback complessivi del settore finanziario supereranno ancora quelli degli altri comparti. Per Roberto Scholtes, strategist di Singular Bank, la rivalutazione “sembra ormai avanzata”, ma le banche dovrebbero continuare a sovraperformare lievemente il mercato. Con valutazioni tornate su livelli di equilibrio, gli investitori possono attendersi rendimenti totali annui tra l’8% e l’11%, equamente divisi tra dividendi e apprezzamento del capitale.

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