Banche italiane più sicure di tedesche e francesi secondo stress test della BCE

Banche italiane più sicure di tedesche e francesi secondo stress test della BCE

L’EBA ha confermato il buono stato di salute degli istituti del nostro Paese grazie al positivo contributo della redditività che più che compensa i costi e contribuisce ad assorbire le perdite derivanti dal rischio di credito e, in misura minore, quelle originate dai rischi di mercato e operativo.

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Superati gli stress test

Le banche italiane superano gli stress-test condotti dall’Autorità bancaria europea (EBA – European Banking Authority) della Banca centrale europea sui 64 maggiori gruppi finanziarie europei. Per l’Italia sono state esaminate UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco BPM, Iccrea, BPER e Banca Monte dei Paschi di Siena.

L'EBA ha definito il risultato degli stress test "rassicurante" per le banche europee ed ha confermato il buono stato di salute delle banche italiane, calcolando che nello scenario avverso, la perdita patrimoniale di attesterebbe su livelli inferiori a quelli calcolati nel 2023 (176 punti base pari all'1,5%), meglio delle banche di Francia e Germania e al di sotto della media europea.

Tale risultato, spiega ancora Bankitalia, riflette principalmente il positivo contributo della redditività, che più che compensa i costi e contribuisce ad assorbire le perdite derivanti dal rischio di credito e, in misura minore, quelle originate dai rischi di mercato e operativo.

La BCE ha poi pubblicato i risultati aggregati per le 96 banche significative coinvolte nell’esercizio e, tra queste, per i 45 istituti non inclusi nel campione EBA: tra le banche italiane ci sono Mediobanca, Cassa Centrale Banca, Banca Popolare di Sondrio, Credito Emiliano, Mediolanum e Fineco.

“Tale approccio si fonda sul principio di proporzionalità e tiene conto delle dimensioni più contenute di questi intermediari rispetto a quelli inclusi nell’esercizio dell’EBA”, si legge una nota della Banca d’Italia nella quale si apprende che, per le banche italiane, il CET1 ratio si ridurrebbe nello scenario avverso di 1,8 punti percentuali in media secondo le regole transitorie del Regolamento sui requisiti patrimoniali, attestandosi al 13,9% alla fine del 2027, in netto miglioramento rispetto al -4% osservato nei test del 2023. In base alle regole a regime, che entrerebbero in vigore nel 2033, i valori sarebbero rispettivamente 1,5 punti percentuali e 13,4%.

I risultati di UniCredit

Nello scenario base, UniCredit vede un CET1r transitional al 15,25% e un CET1r fully loaded al 13,91% nel 2027, in linea con il CET1r transitional e fully loaded a dicembre 2024, rideterminato per tenere conto degli effetti di Basilea IV / CRR3.

Nello scenario avverso, la banca vede un CET1r transitional al 12,50% e un CET1r fully loaded all’11,71% nel 2027, corrispondenti rispettivamente a 281 punti base e 215 punti base in meno rispetto al CET1r transitional e al CET1r fully loaded al dicembre 2024, rideterminati per tenere conto degli effetti di Basilea IV / CRR3.

“Nello scenario avverso, i livelli di arrivo del CET1r includono una distribuzione totale di capitale nel triennio pari a 8,25 miliardi (di cui 5,86 miliardi di dividendi in contanti e 2,39 miliardi di riacquisto azioni), a dimostrazione del fatto che UniCredit rimarrebbe in grado di garantire distribuzioni sostanziali anche in condizioni di stress grave. Si ricorda che il CET1r di UniCredit alla fine del secondo trimestre 2025 è del16,2%”, sottolinea l’istituto milanese.

Inoltre, prosegue la banca, "la riduzione del livello di capitale è significativamente inferiore rispetto al risultato dello stress test condotto a livello UE nel 2023, grazie a una forte generazione di capitale (trainata dalla resilienza del margine di interesse netto e delle commissioni) e alla solida qualità degli attivi. Ciò pone UniCredit in una posizione favorevole per far fronte a potenziali shock macroeconomici".

Intesa Sanpaolo

In merito a Intesa Sanpaolo, il coefficiente patrimoniale CET1 ratio fully loaded per il 2025 si attesta al 12,94% in uno scenario base e al 10,19% in uno scenario avverso. Al 31 dicembre 2024 registrava un CET1 ratio fully loaded a 13,26% o al 12,4% in base della nuova normativa sui requisiti patrimoniali per le banche dell’Unione europea.

Riguardo al 2027, il coefficiente patrimoniale CET1 ratio fully loaded si fissa al 13,95% in uno scenario base e all’11,78% in uno scenario avverso.

Bper Banca

Di seguito i risultati dell'esercizio di Bper Banca, da confrontare con il dato di partenza registrato al 31 dicembre 2024 - restated pari a 15,04% in termini di CET 1 ratio transitional.

Scenario base: CET1 ratio transitional nel 2027 pari a 16,35%, 131 bps in più rispetto al dato rilevato al 31 dicembre 2024 – restated.

Scenario avverso: CET1 ratio transitional nel 2027 pari a 14,10%, 93 bps in meno rispetto al dato rilevato al 31 dicembre 2024 - restated. L'anno con i maggiori effetti è il 2025, con un impatto di – 94 bps rispetto al valore di partenza.

Banca Popolare di Sondrio

BP Sondrio prende atto della comunicazione effettuata dalla BCE in merito all'esito dello stress test e conferma i risultati finali dell’esercizio pubblicati dall’Autorità. In particolare, in scenario economico fortemente negativo, la prova registra un’erosione massima di capitale primario nell' arco del triennio 2025-27 di portata inferiore ai 300 punti base in termini di CET1 ratio fully loaded.

L'impatto è misurato rispetto a un coefficiente CET1 di partenza al 31 dicembre 2024 rideterminato in accordo con il quadro regolamentare di applicazione delle riforme di Basilea 4 in vigore dal 1° gennaio 2025, con il fine di renderlo comparabile con le proiezioni patrimoniali stimate in base al nuovo regime.

Banca Monte dei Paschi di Siena

Per quanto riguarda Mps, questo il risultato dello stress test sul Common Equity Tier 1 ratio (CET1%) fully loaded al 2027 (anno che fa registrare la maggiore depletion del triennio).

Scenario base: 22,93%, +353 pb rispetto al dato del 19,40% del 31 dicembre 2024 restated CRR3;

Scenario avverso: 16,83%, -257pb rispetto al dato del 19,40% del 31 dicembre 2024 restated CRR3.

“Entrambi i risultati rispettano ampiamente i requisiti minimi regolamentari sia nello scenario base che avverso”, sottolinea la banca emiliana.

FinecoBank

I risultati dell'esercizio di stress test “confermano la solidità patrimoniale”, annunciano da FinecoBank. “In entrambi gli scenari analizzati (baseline e avverso) non si rilevano impatti negativi sui coefficienti patrimoniali della Banca.

In particolare, il CET1 Ratio evidenzia un andamento crescente anche nello scenario avverso, posizionando il gruppo tra le migliori banche in Europa sottoposte all'esercizio.

Tali risultati si pongono in continuità con quanto emerso dallo stress test EU-wide del 2023, “rafforzando ulteriormente la reputazione di FinecoBank come istituto solido e resiliente”, sottolineano dall’istituto.

Banco Bpm

Infine, Banco Bpm “prende atto” della comunicazione diffusa dall'EBA sugli EU-wide stress test e conferma i risultati di questo esercizio.

Baseline scenario: CET 1 ratio transitional CRR3 post impatto Stress Test pari a 17,18% al 2027.

Adverse scenario: CET 1 ratio transitional CRR3 post impatto Stress Test pari a 11,41% al 2027 che si confrontano con un punto di partenza pari al 14,22% in termini di CET 1 ratio transitional CRR3 Restated al 31.12.2024.

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