Banco Bpm e Cattolica cercano un punto di incontro sulla bancassurance

05/03/2021 11:45

Si annuncia la possibilità di un’intesa tra piazza Meda e l’assicuratore veronese. E si prospetta la possibilità di prolungare i tempi dell’alleanza sulle joint venture sul fronte bancassicurativo. A fine mattinata Banco Bpm segna un rialzo dello 0,96%, mentre Cattolica scatta a 4,61 euro con un guadagno del 2,81%.

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Un’intesa sul prolungamento delle jv bancassicurative

Spirano venti di pace tra Banco Bpm e Cattolica assicurazioni. Secondo un’indiscrezione riportata oggi dal quotidano MF i due organismi potrebbero ritrovare un’intesa dopo lo strappo dei mesi scorsi e sarebbero decisi a prolungare i tempi dell’alleanza sulle joint venture sul fronte bancassicurativo.

Lo scorso 15 dicembre, il gruppo guidato da Giuseppe Castagna aveva inviato all’assicurazione una comunicazione formale con cui lo informava di voler esercitare il diritto di opzione per l'acquisto delle partecipazioni detenute da Cattolica nelle società Vera Vita e Vera Assicurazioni, pari al 65% del capitale sociale delle stesse. Le due compagnie controllano totalmente Vera Financial e Vera Protezione rispettivamente. La banca spiegava la decisione come conseguenza del «cambio di controllo» della compagnia, entrata nell’orbita di Generali, con l’acquisizione della partecipazione da parte di Banca Generali del 24,46% (e la contestuale trasformazione in Spa di Cattolica) tramite un aumento di capitale di 300 milioni di euro effettuato il 23 ottobre 2020.

Per tutta risposta l’assicuratore veronese aveva diffidato Banco Bpm dall’esercitare l’opzione al prezzo di 355,77 milioni di euro, minacciando anche una richiesta di risarcimento di oltre 500 milioni (nella cifra era compreso l’esborso per la partnership e i danni da mancato raggiungimento dei target e danni di immagine), e dava alla banca un ultimatum di sette giorni lavorativi per fornire «adeguato, circostanziato, motivato e collaborativo riscontro».

Un accordo per evitare l’arbitrato

Secondo quanto riporta il quotidiano, le controparti si sono mosse nell’ottica di raggiungere rapidamente un accordo, evitando i tempi lunghi di un arbitrato, e nelle ultime settimane sarebbe stato trovato un punto comune.

A metà febbraio piazza Meda aveva lasciato trapelare indiscrezioni sulla volontà di allineare le scadenze degli accordi con Cattolica e di quelli sottoscritti con Covea (assicurazione legata alla rete ex Bpm). L’idea era di evitare uno scontro legale proponendo un’estensione dell’accordo di 12 mesi. Stessa indicazione nelle tempistiche “protratte” anche per quanto riguarda il tavolo aperto con Covea: in questo caso gli accordi hanno una scadenza prevista a dicembre 2021.

Il Sole 24Ore riportava come già a inizio febbraio il Ceo di Banco Bpm avesse confermato di essere al lavoro «con tutti, allo scopo di allineare temporalmente le due opportunità».

Le opzioni sul campo e l’attenzione sul risiko bancario

La questione legata alle assicurazioni è centrale per Bpm anche in una prospettiva legata al risiko bancario. Da mesi ormai si discute la possibilità di un matrimonio tra Banco Bpm e Bper, con riflessi anche sul fronte bancassurance. Il primo azionista di Bper è Unipol, con il 18,9% di capitale e, in vista di una potenziale M&A, diventerebbe il “partner naturale” nel settore assicurativo.

Alle 12 il titolo di Banco Bpm scambia a 2,21 euro, in rialzo dello 0,96%. Cattolica scatta a 4,61 euro con un guadagno del 2,81% mentre l’indice di settore segna una flessione dello 0,75%.

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