Banco Bpm, i soci guardano al possibile merger con Bper
La possibilità di una fusione con altri soggetti (in primis Bper) fa gola agli azionisti. A fine dicembre si sono costituiti due patti di consultazione e quello guidato da privati, con in testa Girondi, potrebbe essere interessato a portarsi sopra il 10% per avere maggiore “peso” in vista di potenziali M&A. L’istituto viaggia in positivo a Piazza Affari trainato dall’eccellente performance del comparto.
Movimenti in vista in casa Banco Bpm
Secondo quanto riporta il Sole 24Ore Giorgio Girondi, proprietario del 4,98% del capitale sociale della banca lombarda attraverso la sua Ggg, avrebbe intenzione di aumentare il proprio “peso” in seno all’azionariato dell’istituto. A dar fiato ai rumors la nascita di un patto di consultazione in cui confluisce il 6,683% del capitale sociale di Bpm. Il patto riunisce lo stesso Girondi, poi Sandro Veronesi (Calzedonia Holding) con l’1,5% del capitale, e Dario Tommasi (alla guida dell’omonimo polo vitivinicolo) con un altro 1% di capitale sociale.
Nelle mire di Girondi ci sarebbe l’intenzione di incrementare la propria quota in modo da far salire la quota del patto (che ha una durata triennale) al 10% e non si esclude l’intenzione di aprire ad altri soggetti.
Il quotidiano di Confindustria chiarisce che ai regolatori, ossia Banca d’Italia e Bce, non è arrivata nessuna richiesta per autorizzare il superamento di tale soglia.
Non si esclude il rafforzamento dei soci anche in vista di potenziali merger in ambito bancario. Nelle ultime settimane si è discussa anche la possibilità di un avvicinamento dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna a Bper nell’ambito del “risiko” delle banche incoraggiato dalla stessa banca centrale europea.
Fioriscono i patti di consultazione
Le possibilità di M&A farebbero gola anche ad altri soci. Come riporta il Corriere, infatti, in meno di un mese sono nati due patti di consultazione. Oltre alla squadra “capitanata” da Ggg, si è costituito un gruppo (non contrapposto) in cui sono confluite diverse ex casse di risparmio, come Fondazione Enpam, Crt Torino, Cr Lucca, Cr Alessandria e Cr Trento e Rovereto. Insieme, queste ultime arrivano al 5,498% del capitale.
Bene il titolo in Borsa in linea con i guadagni del settore
Alle 12 Banco Bpm sale dell’1,26%, scambiato a 1,80 euro in scia all’andamento frizzante del comparto in Italia, dove l’indice di settore segna un rialzo dell’1,20%, e in Europa (+1,08%) complice il rally di Ubs (+4%) alla borsa di Zurigo dopo la presentazione del risultato trimestrale in cui spicca un incremento del 137% (1,71 miliardi) dell’utile netto: quasi il doppio rispetto alle attese.
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