Beyond Meat spera in McDonald’s per un rilancio. Comprare ora?

Forse verrà da McDonald’s la spinta in grado di fare ripartire, borsisticamente parlando, Beyond Meat. La società leader mondiale dei cibi vegetali che assomigliano per consistenza e gusto alla carne è reduce da un ribasso che dura da tre mesi e mezzo (-32% da fine giugno a oggi). Giovedì sera Wall Street ha festeggiato con un significativo rialzo la notizia che McDonald’s ha finalmente deciso di testare anche negli Usa gli hamburger vegetali creati in partnership con Beyond Meat e chiamati McPlant. L’azione Beyond Meat è salita dell’1,8% a 106,9 dollari, McDonald’s ha guadagnato lo 0,7% a 44 dollari.

E’ dallo scorso febbraio che il mercato aspettava di conoscere i primi risultati dell’accordo triennale di collaborazione firmato dalle due società. In effetti McDonald’s si sta muovendo con i piedi di piombo. A partire dal prossimo mese il panino McPlant comparirà in via sperimentale nel menu di otto ristoranti McDonald’s di città di provincia in Texas, Iowa, Luisiana e California. Al posto della carne i clienti potranno addentare polpette a base di piselli, patate e riso, servite con maionese e una fetta di formaggio. I burger vegetali saranno cotti sulle stesse piastre dei consueti hamburger di carne.

Più che la reazione dei clienti, McDonald’s teme grovigli ed errori nelle cucine. McDonald’s dice di volere fare test limitati per capire bene quali complicazioni organizzative deriveranno dall’offrire burger vegetali. Fuori dagli Usa, gli hamburger preparati da Beyond Meat sono già previsti dai ristoranti McDonald’s di alcuni Paesi europei, come Svezia, Danimarca, Austria, Olanda e Gran Bretagna.

Ben più veloci sono stati i rivali della catena Burger King che due anni fa hanno firmato un accordo con Impossible Food, altra società che produce cibi a base di “falsa carne”. I due operatori sono partiti senza esitazione e ormai sono circa due anni che Burger King offre fra le sue specialità l’Impossible Whopper.

Se la sperimentazione darà esiti positivi, i McPlant potrebbero essere una grande occasione di sviluppo per Beyond Meat, che potrà distribuire i suoi prodotti nell’intera catena McDonald’s a livello globale.

Ultimamente le prospettive economiche di Beyond Meat sono decisamente peggiorate rispetto a sei mesi fa. Se ad aprile il consensus degli analisti prevedeva per fine anno una crescita dei ricavi del 42% a 582 milioni, adesso la stima media si è ridotta a 548 milioni (+34%). Il risultato finale non sarà una perdita di 23 milioni, ma un “rosso” di 72 milioni, superiore a quello dell’anno scorso. Infine è slittata di un anno la previsione del primo utile: sei mesi fa gli analisti se lo aspettavano nel 2022, adesso non lo prevedono prima del 2023.

Ad aprile, quando l’azione Beyond Meat valeva 134 dollari, la società capitalizzava al Nasdaq 8,4 miliardi, vale a dire 15 volte il fatturato previsto per quest’anno.

Adesso, con il titolo a 106 dollari, la market cap è 6,8 miliardi, pari a 12 volte i ricavi previsti per il 2021. Per quanto le quotazioni si siano ridimensionate, esprimono sempre valutazioni di una società che dovrebbe crescere a ritmo indiavolato. I numeri, invece, segnalano un passo più lento rispetto alle attese.

E’ inevitabile che gli analisti si siano fatti più prudenti: su 19 esperti che coprono il titolo, ben sei raccomandano di vendere, quattro consigliano di comprare e nove sono neutrali. La media dei target price è 117 dollari, invariata rispetto a sei mesi fa. Insomma, non è il caso di correre a comprare le azioni.