Bilancio Juventus più rosso che bianconero mentre pesano ancora le indagini sulle plusvalenze


La società ha chiuso il semestre con una perdita di 119 milioni di euro e viene ‘tenuta a galla’ soltanto dagli aumenti di capitale dei suoi soci.


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Semestre negativo

Profondo rosso per il bilancio della Juventus, attenuato soltanto dall’importante aumento di capitale (393 milioni) concluso a dicembre dello scorso anno, che ha portato a circa 700 milioni gli interventi aggiuntivi in tre anni dei soci, Exor in particolare.

I risultati consolidati relativi al primo semestre 2021/2022 approvati ieri dal consiglio di amministrazione bianconero hanno visto un passivo di metà esercizio in aumento a 119 milioni rispetto ai 113,7 milioni dello stesso periodo del 2020.

Dalla società spiegavano che sul risultato pesa il calo degli introiti dei diritti televisivi dovuto al minor numero di partite a causa dello slittamento all’estate 2020 delle partite della seconda parte della scorsa stagione, deciso a causa della pandemia.

In particolare, i minori proventi per diritti radiotelevisivi hanno pesato per 38,8 milioni, effetto in parte compensato da maggiori ricavi dalle gare, con un incremento di 8 milioni “grazie alla parziale riapertura dello stadio e da minori costi operativi per 21 milioni”, spiegano dalla società.

Inoltre, nel corso del primo semestre 2021/2022 l’insieme delle misure di contenimento della capienza dello stadio ha avuto un impatto negativo diretto sui ricavi pari a circa 40 milioni, oltre che un impatto indiretto sui proventi da gestione diritti calciatori.

Le previsioni per il prossimo anno

Il futuro dei conti bianconeri resta ancora immerso nell’incertezza, considerando anche la chiusura negativa per 209 milioni del bilancio al 30 giugno 2021.

L’esercizio ancora in corso dovrebbe chiudersi “in significativa perdita”, prevedono dalla società, vista la situazione generale legata alla pandemia ancora penalizzata dalle misure decise dal governo.

La “normalizzazione del contesto economico generale” dovrebbe arrivare “a partire dal secondo semestre 2022 per effetto delle azioni di razionalizzazioni costi e di recupero ricavi impostate nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2021”.

Tali misure avranno efficacia “nel medio periodo”, aggiungono dalla Juventus, e l’andamento “economico del gruppo è atteso in sensibile miglioramento dall’esercizio 2022/2023”.

I benefici dell’addio di Ronaldo

In attesa del miglioramento della situazione, già emergono i primi positivi impatti dell’abbandono di Cristiano Ronaldo, il cui stipendio aveva pesato sul bilancio bianconero in maniera significativa.

I quattro mesi di stipendio del portoghese risparmiati dalla sua partenza hanno ridotto il costo del lavoro di quasi 15 milioni, sceso da 183 a circa 168 milioni rispetto al primo semestre 2020/2021.

Intanto, la società è al lavoro per ottenere ulteriori risparmi sul monte salari, cercando di proporre una riduzione degli stipendi ai calciatori in scadenza di contratto come Dybala, Cuadrado, Bernardeschi, Perin, De Sciglio.

Andamento in borsa e le plusvalenze

A Piazza Affari, intanto, il titolo Juventus apriva in positivo nel giorno dopo la comunicazione dei risultati, ma il recupero dopo il forte tonfo di ieri (-5%) durava poco e le quotazioni viravano in negativo fino a cedere oltre il 2% dopo circa un’ora di contrattazioni.

A pesare resta il futuro della Juventus, sempre sotto il pericolo del procedimento penale in corso, con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino impegnata in un’indagine nei confronti della società bianconera sui “proventi da gestione dei diritti di calciatori”, ovvero le famose ‘plusvalenze’ false.

Nel comunicato di ieri della Juventus si sottolineava che l’indagine è ancora in corso, essendone stati prorogati i termini, mentre il decreto di perquisizione e sequestro riguarda ipotesi di reato allo stato in fase investigativa.

Allo stato attuale, sottolineavano dal club, ad oggi non risulta notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, quando ieri si erano diffuse notizie circa la sua chiusura.

Mentre la società comunica di essere impegnata a collaborare con gli inquirenti, ribadisce “di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie in conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazionale della football industry e le condizioni di mercato”.

Intanto, però, il club ha inserito a bilancio appena 900 mila euro di plusvalenza, mentre nel 2019 la cifra arrivava a 322,7 milioni di euro, cifra che per gli inquirenti presenta “manifesti profili di anomalia” in quanto “sganciate da valori reali di mercato”.

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