Borse caute prima dell’inflazione e della Fed


Il future del Dax di Francoforte è poco sopra la parità, in lieve calo i future di Wall Street. In gennaio il Nasdaq ha guadagnato il 10,7%, con tutti i grandi perdenti del 2022 in forte recupero. Alle 11 esce il dato sull’inflazione nella zona euro, il consensus si aspetta un rallentamento a +8,9%, da +9,2% di dicembre. Snap crolla nel dopo borsa, indicazione negativa per tutti i big della social media industry.


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La convinzione di una pausa nella stretta monetaria, se non di uno stop, sta spingendo sempre più su le borse, a guidarle le società ad alto tasso di crescita, quelle maggiormente sensibili alla direzione dei tassi di interesse. Grazie al +1,7% di ieri, il Nasdaq ha chiuso il suo miglior gennaio dal 2001: +10,7% la performance mensile. E’ andata ancora meglio ad alcuni nomi di spicco dell’indice dei tech, Tesla ha guadagnato il 41% e Peloton il 62%. Il ritorno della fiducia ha riportato su anche il bitcoin, +40% in gennaio.

STRESS TEST PER IL TORO

Le performance del mese passato saranno testate già oggi: in mattinata dai dati sull’inflazione nella zona euro, ma soprattutto stasera dalla Federal Reserve, dalla quale ci si aspetta l’annuncio del proseguimento del ciclo dei rialzi del costo del denaro, ma ad un ritmo più blando rispetto alla corsa del 2022: un solido consensus prevede +25 punti base di aumento. Sulla cifra sono tutti d’accordo, sui contenuti del comunicato, oltreché sulle dichiarazioni di indirizzo di Jerome Powell, il mondo della finanza si divide tra chi riprende alla lettera delle ultime dichiarazioni del governatore e si aspetta la conferma della volontà di proseguire con gli aumenti fino a quando le evidenza della discesa dell’inflazione saranno nettissime. Buona parte di quelli che in questo inizio anno hanno comprato, si aspettano invece il ritorno degli argomenti accomodanti.

BOND E INFLAZIONE

Il mercato delle obbligazioni ignora ormai da parecchio tempo le indicazioni arrivate da Powell e da altri membri del board, dopo la discesa di inizio gennaio, nelle ultime settimane i rendimenti si sono mossi pochissimo, mantenendosi sui minimi di medio periodo. Il governativo a dieci anni degli Stati Uniti è intorno a 3,50%, in lieve rafforzamento rispetto a ieri a seguito dei dati sui prezzi delle case: il relativo raffreddamento segnalato in novembre da Case/Shiller è coerente con un quadro di abbassamento della spinta inflazionistica.

Prima le notizie sui licenziamenti, da qualche tempo quelle sui tagli agli stipendi dei dirigenti apicali delle aziende quotate, hanno contribuito a rafforzare le convinzioni di chi si aspetta una discesa dell’inflazione. Stanotte Intel ha detto che tutto il gruppo dirigente avrà la paga ridotta del 15%, il ceo Pat Gelsinger del 25%.
Non ci sono soltanto le comunicazioni della Federal Reserve da seguire stasera, a poche ore dal termine della conferenza stampa di Jerome Powell arrivano i dati del trimestre di Amazon, Apple e Meta.

SNAP

Le comunicazioni di ieri sera della società dei messaggini che spariscono hanno confermato che la social media industry non se la passa più così bene. Il titolo è arrivato a perdere il 16%. Il quarto trimestre si è chiuso con ricavi per 1,3 miliardi di dollari, leggermente al di sotto delle attese degli analisti, e una perdita di 288 milioni rispetto a un utile di 23 milioni nello stesso periodo dello scorso anno. La società ha messo in guardia su un possibile calo dei ricavi fino al 10% nel primo trimestre. A pesare, continuano a essere le modifiche introdotte da Apple nell'aggiornamento di iOS che, dalla meta' del 2021, richiedono l'esplicito permessi degli utilizzatori per essere seguiti per motivi pubblicitari. Una decisione, quella di Apple, che ha reso piu' difficile per Snap e diversi altri social quantificare il successo delle campagne pubblicitarie e mirarle in modo adeguato. Snap e' stata una delle piu' colpite dalle modifiche introdotte da Apple, alla quali si aggiunge un mercato della raccolta pubblicitaria in rallentamento. E come spesso accade nei periodi di budget limitati le aziende preferiscono le grandi piattaforme social.

VALUTE

L’euro dollaro è ancora sulle posizione di inizio settimana, poco mosso anche stamattina a 1,086.
La sterlina inglese, che in gennaio ha guadagnato cerca il 2% su dollaro, rischia di deprezzarsi in vista dei previsti aumenti dei tassi di 50 punti base da parte della BoE e della Bce di giovedì, soprattutto se i dati sull'inflazione dell'Eurozona di oggi saranno forti, afferma Francesco Pesole, analista di Ing. “La bilancia del rischio è inclinata verso l'alto per il cross. L'euro potrebbe mostrare una maggiore resistenza rispetto alle altre valute del G10, soprattutto quelle ad alto beta, dato il cambiamento della narrativa sull'inflazione nell'Eurozona, che sicuramente alimenterà la speculazione da falco della Bce”.
Il petrolio Brent è in rialzo dell’1%, a 86 dollari il barile, dopo tre sedute consecutive di calo. Da inizio anno il greggio del Mare del Nord perde l’1%.

TITOLI

Banca MPS esce dalla black list di Consob che prevedeva l'obbligo di pubblicare ogni mese informazioni sulla sua situazione finanziaria.

Enel. Il governo cerca candidati alternativi per sostituire Francesco Starace alla guida del gruppo, dicono fonti politiche a Reuters, mentre si avvicina la prossima tornata di nomine nelle più importanti società partecipate dallo Stato. Blackrock deteneva il 5,022% al 25 gennaio, secondo gli ultimi aggiornamenti Consob.

Stellantis prevede di disporre entro la fine di quest'anno delle tecnologie necessarie per sviluppare veicoli ibridi a etanolo in Brasile.

OVS. Salta l'acquisizione di Coin perché Ovs preferisce, in questo contesto di mercato, continuare nella sua azione di deleverage nell'interesse degli azionisti. I ricavi del quarto trimestre sono cresciuti dell'11%, l'Ebitda di oltre il 10%.

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