Borse dell’Asia in ribasso: rivolte contro i lockdown in Cina


La borsa di Hong Kong ha aperto in calo di quasi il 4%, nel corso della notte il ribasso si è ridimensionato, ma resta nell’ordine del 2%. Dovrebbero aprire in calo anche i mercati azionari dell’Europa. I timori sulla domanda cinese deprimono il petrolio, sui minimi da settembre. Si apprezza il dollaro e salgono le valute rifugio. Black Friday da record negli Stati Uniti, ma sono gli effetti dei rincari.


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Le proteste contro i lockdown in corso da un paio di giorni in Cina stanno segnando in negativo questo inizio di settimana in Asia. I timori di una diffusione dei disordini stanno deprimendo le materie prime e rafforzando le valute rifugio come il dollaro e lo yen. Le aspettative di una flessione della domanda cinese di materie prime, zavorra soprattutto il petrolio.

CINA

La stampa occidentale riferisce che ci sono state di sicuro manifestazioni a Pechino, Shanghai, Nanjing e Wuhan, la città epicentro della pandemia. Il mondo dei social cinesi è pieno di video di disordini e rivolte avvenute, o in corso anche in molti altri grandi centri urbani, come Chengdu, la capitale della provincia del Sichuan. All’origine del movimento ci sarebbero i fatti avvenuti a Urumqi, piccola città della Cina Occidentale in lockdown stretto da quest’estate: venerdì, un incendio in un edificio ha provocato la morte di una decina di persone. Pare che i vigili del fuoco non siano intervenuti in tempo a causa delle norme anti contagio.

ASIA

La borsa di Hong Kong è in calo del 2,3%. Shanghai Composite -1,3%. Taipei -1%. Seul -1,2%. Tokyo 0,7%. In controtendenza il mercato azionario dell’India, +0,3%. Borsa di Sidney -0,4%.

Il future dell’indice Dax di Francoforte è in calo dello 0,7%, più o meno quel che segna il future dell’indice S&P500 di Wall Street. Quella di venerdì, per la borsa degli Stati Uniti è stata la seduta più fiacca, in termini di volumi di azioni passate di mano, dal 26 dicembre del 2019. Il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,4%, il Nasdaq ha perso lo 0,5%.

BLACK FRIDAY

Venerdì è iniziata la stagione degli acquisti. Anche se Adobe riferisce che è stato registrato un altro record in termini di giro d’affari, con 5,3 miliardi di dollari, non sembrerebbe che i consumatori si siano scatenati. Bloomberg riporta che le presenze in alcuni grandi magazzini del Nord Est degli Stati Uniti, sono state inferiori a quelle degli anni prima della pandemia. L’aumento della spesa sarebbe quindi il risultato dell’incremento dei prezzi causato dall’inflazione. Barron’s riporta che il 55% degli acquisti è stato in device della telefonia mobile. 

PETROLIO

Il greggio Brent del Mare del Nord perde il 3% a 81 dollari il barile.

Saudi Aramco Base Oil, unità di raffinazione del gigante petrolifero saudita Saudi Aramco, si prepara alla quotazione da circa un miliardo di dollari che prenderà il via a inizio dicembre. Il gruppo ha nominato le banche advisor: nel gruppo figurano Citigroup, Morgan Stanley e Hsbc. La società, nota anche come Luberef, ha in programma di mettere sul mercato 50 milioni di azioni, pari ad una quota di quasi il 30%. Il periodo di offerta si aprirà il 4 dicembre e si chiuderà il 22 con il prezzo definitivo. L'Ipo della casa madre, Saudi Aramco, è stata nel 2019 la più grande della storia. Per l'1,5% delle azioni sono stati raccolti 25,6 miliardi di dollari.


L’euro dollaro si indebolisce a 1,036. Oro in lieve calo. Il bitcoin perde oltre il 2% a 16.270 dollari.

SETTIMANA

Si inizia oggi con l’intervento di Christine Lagarde al Parlamento Europeo e due discorsi di membri Fed: Jamed Bullard e John Williams. Il primo è il presidente della Fed di St Luis ed il secondo, oltre ad essere il governatore della Fed di New York è anche il vice presidente della banca centrale degli Stati Uniti. Domani si entra nel vivo dell’agenda macroeconomica con i dati sull’inflazione in Germania. Il giorno dopo, mercoledì esce il dato complessivo sui prezzi al consumo nella zona euro e c’è l’intervento di Jerome Powell. Venerdì escono i dati sull’occupazione negli Stati Uniti.

TITOLI

Tim. Reuters ha scritto che Giorgia Meloni potrebbe assumere una decisione finale sulla vicenda già nella serata di oggi. Secondo quanto riferito dal quotidiano La Repubblica domenica, Meloni ha deciso di stoppare l'offerta di Cdp.


Atlantia. Al termine dell'Opa, la cordata composta dalla famiglia Benetton e dal fondo Blackstone BX.N ha raggiunto il 95,9% del capitale e procederà di conseguenza all'acquisto delle azioni rimaste per delistare la società.

Iveco. Leonardo. Il consorzio Iveco-Oto Melara si è aggiudicato una commessa per la fornitura di mezzi blindati all'esercito brasiliano relativa a un potenziale di 220 blindati per un valore di 2 miliardi di euro. Lo ha annunciato il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Ferrari. Il portavoce di Scuderia Ferrari non commenta le indiscrezioni apparse venerdì sul sito del Corriere della Sera secondo cui Mattia Binotto, capo della scuderia di Formula Uno del gruppo, avrebbe deciso di lasciare l’incarico.

Iren. Ascopiave. Hanno siglato un accordo di razionalizzazione delle concessioni di distribuzione di gas che prevede, tra le altre cose, la cessione da parte di Iren della sua quota del 19,7% in Romeo Gas ad Ascopiave e la vendita da parte di quest'ultima a Iren dell'intero capitale di una nuova società a cui saranno conferiti i rami d'azienda della gestione delle concessioni Atema Savona 1 e Atem Vercelli. Per Ascopiave è previsto un conguaglio monetario di 3,4 milioni di euro.

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