Borse senza paura, scende il Vix e sale anche il bitcoin

11/07/2025 06:45
Borse senza paura, scende il Vix e sale anche il bitcoin

L’S&P500 ha chiuso in rialzo dello 0,3%, nuovo record, nove indici settoriali su undici in positivo. L’indice VIX della volatilità è sceso sui minimi da gennaio, a 15,8. L’attenzione si sta sempre più spostando sulla stagione delle trimestrali.

La calma sui mercati porta su anche il bitcoin, in rialzo del 4% stamattina a 118.000 dollari, nuovo massimo da sempre.

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La borsa degli Stati Uniti sta sempre di più ignorando la guerra commerciale in atto tra la Casa Bianca e il resto del mondo, i timori di una ricaduta negativa sulla crescita economica e sull’inflazione si sbiadiscono e arrivano altri record. L’S&P500 ha chiuso in rialzo dello 0,3%. Si è messo in luce ancora una volta il tema dell’intelligenza artificiale e Nvidia ha guadagnato un altro 0,7%. Gli acquisti non si sono polarizzati sulle società dei semiconduttori o sui soliti nomi preferiti dagli investitori retail, nove degli undici maggiori indici settoriali dell’S&P500 hanno chiuso in rialzo. Si sono mossi anche alcuni titoli ritardatari del Dow Jones, come American Express, McDonald's, Goldman Sachs, JPMorgan Chase, and Caterpillar: l’indice delle blue chip ha guadagnato lo 0,4%, manca lo 0,7% per toccare il record.

Trump continua a minacciare ma il mercato è un’oasi di placido distacco dai temi della politica: l’indice VIX della volatilità è sceso sui minimi da gennaio. L’attenzione si sta sempre più spostando sulla stagione delle trimestrali: come al solito, le grandi banche di Wall Street danno il via alla sequenza delle pubblicazioni martedì della prossima settimana.

La calma sui mercati porta su anche il bitcoin, in rialzo del 4% stamattina a 118.000 dollari, nuovo massimo da sempre.

DAZI: AL MINIMO SARANNO DEL 15-20%

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha comunicato che sta valutando l'imposizione di dazi generalizzati del 15 o 20% ai Paesi che non hanno ancora ricevuto notifiche specifiche, a partire dal 1 agosto. Questa settimana Trump ha iniziato a inviare lettere a molti partner commerciali degli Stati Uniti, intensificando la pressione per accordi commerciali piu' favorevoli.

Nelle sue lettere ai leader di oltre 20 paesi, Trump ha delineato dazi dal 20 al 50% che entreranno in vigore il primo agosto. Ai Paesi che non hanno ricevuto le lettere, ha proposto l'idea di dazi del 15 o 20%: "Diremo semplicemente che tutti i Paesi rimanenti pagheranno, che sia il 20% o il 15%", ha risposto, intervistato dalla Nbc News, senza specificare oltre

CANADA

Dazi al 35% per il paese confinante a partire da 1 agosto: è l’ultima minaccia della Casa Bianca a Ottawa. Nella lettera inviata al primo ministro canadese Mark Carney, Trump ha denunciato che il partner commerciale, "invece di collaborare con gli Stati Uniti, ha reagito con i propri dazi". Da qui la decisione che "a partire dal primo agosto 2025, applicheremo al Canada una tariffa del 35% sui prodotti canadesi inviati negli Stati Uniti, separatamente da tutte le tariffe settoriali". L’aliquota del 35% non sarà applicata ai beni conformi all'accordo di libero scambio fra Stati Uniti, Canada e Messico, per i quali l'esenzione in vigore resta, ha spiegato un funzionario della Casa Bianca. Trump aveva applicato in precedenza tariffe del 25% ai beni non Usmca, così come è conosciuto l'accordo di libro scambio.

LUSSO AL PALAZZO FED: E’ COME VERSAILLES

La Casa Bianca accusa il presidente della Federal Reserve di aver gestito in modo "grossolano" e pessimo un'"ostentata" ristrutturazione della sede della banca centrale a Washington. Il direttore dell'Office of management and Budget, Russel Vought, è l’ultimo, tra gli alti dirigenti statali nominati da Trump, a puntare il dito contro Powell per i lavori di ristrutturazione.

Ad aprire il caso era stato il numero uno della Federal Housing Finance Agency. Gli interventi sono risultati più costosi di 700 milioni di dollari rispetto al budget, rendendo la sede della Fed costosa quanto il palazzo di Versailles.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in lieve ribasso, future dell’indice EuroStoxx -0,2%.

MENO AMERICA NEI PORTAFOGLI DEL RETAIL ITALIANO

Si sta deteriorando la leadership statunitense nei portafogli degli investitori retail, il fai da te è spinto a cercare alternative nell’oro e nei cripto asset. Il fenomeno emerge dal Retail Investor Beat, sondaggio condotto su base trimestrale dalla piattaforma di trading e investimento eToro, su un campione di 10.000 investitori retail distribuiti in 12 paesi nel mondo, di cui 1.000 in Italia.

Il 40% degli investitori retail italiani ha aggiustato, o pianifica di aggiustare, il proprio portafoglio in risposta a un biglietto verde in indebolimento. A farne le spese sono gli asset statunitensi: un investitore retail italiano su quattro dichiara di voler ridurre la propria esposizione verso l’azionario Usa, a favore di cripto asset (21%), azionario non statunitense (20%) e oro (19%).

Il sentiment degli investitori nei confronti del lingotto è positivo: un investitore retail italiano su due (51%) ritiene infatti che il prezzo dell’oro continuerà a salire, mentre un ulteriore 23% è fiducioso che le quotazioni rimangano stabili ai livelli attuali.

BTP

Il decennale italiano tratta a 3,55%, Spread con il Bund sui minimi di lungo periodo a 85 punti base.

Il costo del debito pubblico italiano "si avvicina al 3%" e questo "costo contenuto", "unito a prospettive politiche ed economiche stabili, contribuisce a spiegare perché gli investitori abbiano una visione costruttiva" sulla sua "dinamica". E' quanto evidenziano gli analisti di The Investment Institute di Unicredit in un report sul debito italiano. Un costo basso e stabile al 3% negli ultimi trimestri, è un "messaggio costruttivo, soprattutto se confrontato con i picchi prossimi al 5% durante la crisi finanziaria globale e al 4% durante la crisi del debito sovrano europeo. Ciò è ancora più vero se si considera anche la dinamica in miglioramento del costo del debito di nuova emissione", scrivono gli analisti, ricordando che il rendimento medio dei titoli di nuova emissione è sceso al 3,02% nel primo trimestre del 2025 dopo essere salito a quasi il 3,8% nel 2023 per effetto dell'aumento dei tassi della Bce mentre i dati disponibili sulle nuove emissioni del secondo trimestre "mostrano un ulteriore calo al 2,83%.

In Asia Pacifico salgono le borse di Shanghai e Hong Kong: Hang Seng +1,8%. Goldman Sachs ha alzato il target a dodici mesi dell’indice MSCI Asia Pacific ex Japan. Gli strategist hanno alzato a Neutrale le azioni della borsa di Hong Kong, restano sovrappeso su Shanghai e Seul. Sulla parità l’azionario del Giappone.

TITOLI

Banca Popolare di Sondrio. Le adesioni all'offerta di Bper hanno superato il 35% del capitale dell'istituto valtellinese, raggiungendo la soglia minima che la banca emiliana può accettare per rendere efficace l'operazione. Secondo gli aggiornamenti di Borsa Italiana a ieri sera, penultimo giorno dell'offerta, sono state portate in adesione circa 162,5 milioni di azioni Pop Sondrio, pari a 35,8% del capitale. Leonardo, Iveco. Il gruppo attivo nei settori difesa, sicurezza e aerospazio ha presentato un'offerta da 1,6 miliardi di euro per rilevare la divisione Difesa di Iveco, inferiore a quella da oltre 1,9 miliardi del gruppo franco-tedesco Knds e a quella di Czechoslovak Group. E' quanto scrive Bloomberg News citando fonti vicine alla situazione. Fincantieri. La controllata norvegese Vard ha firmato un contratto con l'organizzazione di ricerca Usa Inkfish per la progettazione e costruzione di una nave da ricerca oceanografica avanzata, dal valore superiore ai 200 milioni. Brunello Cucinelli chiude il semestre con una crescita dei ricavi a doppia cifra e conferma il target di un aumento del fatturato intorno a 10% nel 2025 e nel 2026. I ricavi dei primi sei mesi sono pari a 684 milioni, in aumento di 10,2% a cambi correnti e 10,7% a cambi costanti rispetto al primo semestre 2024. In una conference call con gli analisti il presidente ha detto che i prezzi negli Usa aumenteranno di circa 4% a causa dei dazi.

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