Bper, ok della Bce all’acquisto di 532 filiali Isp

Arriva l’ok definitivo di Francoforte all’acquisizione degli sportelli Intesa Sanpaolo in vista dell'integrazione con Ubi. Il titolo viaggia in territorio negativo (-1,52% a metà mattina).
L’operazione rientra tra le condizioni del successo dell’Ops di Isp su Ubi
La Bce ha dato il via libera all’acquisto, da parte di Bper, di un pacchetto di filiali dal Gruppo Intesa Sanpaolo. «Bper Banca comunica di avere ricevuto, in data 2 settembre, l'autorizzazione della Banca Centrale Europea all'acquisizione dal gruppo Intesa Sanpaolo del ramo d'azienda costituito da 532 filiali e dai connessi rapporti giuridici, di cui all'accordo comunicato al mercato in data 17 febbraio 2020 come successivamente integrato», comunica l’istituto in una nota.
L’autorizzazione rientra nell’ambito delle condizioni per il successo dell’operazione pubblica di scambio di Isp su Ubi Banca (concluso il 30 luglio con il 90,2% di adesioni), che prevedevano anche la cessione a Bper di oltre 500 filiali sul territorio.
L’11 settembre si concluderà l'offerta residuale sulle azioni Ubi non consegnate iniziata il 24 agosto.
Previsto un aumento di capitale da 700-800 milioni di euro
L’ok della Bce pone le basi per il via libera all’aumento di capitale da 700-800 milioni di euro funzionale all’operazione.
L’assemblea degli azionisti di Bper aveva approvato l’operazione fino a un miliardo. Inizialmente la cifra stimata era tra i 600-700 milioni per 400-500 filiali Ubi indicate in origine ma, in seguito ai rilievi Antitrust, il perimetro si è allargato ed è lievitata anche la cifra dell’aumento.
L'acquisizione potenzierà la rete distributiva in un’area, la Lombardia, in cui l'istituto guidato dal Ceo, Alessandro Vandelli, ha una presenza limitata. Il ramo sarà composto da depositi e raccolta indiretta della clientela stimati rispettivamente in circa 29 miliardi di euro e 31 miliardi e da crediti netti stimati in circa 26 miliardi.
La notizia non ha risollevato la performance negativa del titolo Bper. A metà mattina le azioni dell’istituto si attestano a -1,52%, scambiate a 2,19 euro.
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