Brexit, Ford e Honda abbandonano la Gran Bretagna. N26 chiude i conti dei suoi clienti

12/02/2020 10:45
Brexit, Ford e Honda abbandonano la Gran Bretagna. N26 chiude i conti dei suoi clienti

Crolla l’ottimismo sull’industria automobilistica nel Regno Unito dopo la Brexit mentre la banca digitale N26 non sarà in grado di servire i suoi clienti britannici

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Ford e Honda lasciano il Regno Unito

Con l’uscita ufficiale della Gran Bretagna dall’Unione europea arrivata lo scorso 31 gennaio, le aziende operanti nel Regno Unito iniziano a trarre le conseguenze della nuova realtà oltremanica.

Tra le prime aziende che hanno deciso ufficialmente l’abbandono dell’ormai ex membro Ue ci sono i giganti automobilistici Ford e Honda, presenti nel paese con i propri stabilimenti produttivi.

La prima ad abbandonare sarà Ford dopo l’annuncio della fine della produzione nello stabilimento di Bridgend, nel sud del Galles, chiudendo la fabbrica nel settembre 2020. La scelta degli americani porterà la perdita del proprio posto di lavoro per 1.700 persone.

Stessa scelta per Honda, che a partire dal 2021 terminerà la fabbricazione di veicoli attiva nello stabilimento di Swindon, mettendo a rischio 3.500 posti di lavoro per i britannici.

Altri rumors riguardano la casa giapponese Nissan, la quale aveva già spostato in estremo oriente la propria produzione presente in Gran Bretagna, anche se i dirigenti del gruppo hanno smentito l’abbandono totale del Regno Unito.

Le voci parlano di un possibile intervento del governo britannico per convincere Nissan a restare tramite un aiuto di stato, anche se non ci sono conferme. “Se Nissan perde competitività in Europa, il futuro dello stabilimento di Sunderland è cupo”, spiegava l’ex amministratore delegato Carlos Ghosn.

N26 chiude i conti

L’abbandono del Regno Unito a causa della Brexit, però, può non essere una scelta, ma può trattarsi di un obbligo a causa dalla nuova situazione, ancora priva di certezze sugli accordi commerciali, che potrebbero anche non essere raggiunti nel caso in cui il 31 dicembre non si arriverà ad un accordo con l’Unione europea, realizzando così il ‘sogno della hard Brexit’ perseguito dallo stesso Boris Johnson.

Questo è il caso della banca online N26, la quale ha citato la Brexit come causa dell’abbandono delle proprie attività in Gran Bretagna, dove è presente dal 2018. I tedeschi, infatti, non hanno mai avuto una licenza bancaria britannica, operando sempre con le regole da ‘passaporto’ che le consentivano di operare nell’Unione europea.

L’esperienza di N26, quindi, terminerà il 31 dicembre quando N26 avrà bisogno della licenza bancaria britannica, anche se ci sarà tempo fino a fine gennaio per chiedere un permesso temporaneo al Financial Conduct Authority (FCA), ovvero l’autorità di vigilanza sui servizi finanziari.

“Anche se rispettiamo totalmente la decisione presa” dalla Gran Bretagna, ha spiegato il chief banking officer di N26, Thomas Gross, “ciò significa che a breve non saremo in grado di servire i nostri clienti in Uk e quindi lasceremo il mercato”. Pertanto, la banca ha deciso che tutti i conti verranno chiusi a partire dal prossimo 15 aprile, mentre i clienti sono stati invitati a trasferire il proprio denaro su altri conti.

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