Broadcom, accordo con OpenAI sui chip di intelligenza artificiale

L’accordo prevede la fornitura di chip personalizzati per una potenza complessiva di 10 gigawatt a partire dalla seconda metà del 2026.
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Azioni Broadcom in rialzo
Accordo tra Broadcom con OpenAI sui chip di intelligenza artificiale e il titolo della società statunitense fornitrice balza in apertura di seduta a Wall Street.
Le azioni Broadcom guadagnano oltre l’8% nei primi minuti di scambi, salendo fino a 352 dollari, tornando ai suoi massimi storici toccati un mese fa.
Il balzo odierno porta il bilancio 2025 del titolo a +36%, considerando i 230 dollari di inizio gennaio.
L’accordo con OpenAI
L’intesa prevede che OpenAI progetterà i chip destinati alla nuova tecnologia e Broadcom si occuperà del loro sviluppo e distribuzione a partire dalla seconda metà del 2026.
Verranno lanciati chip personalizzati per una potenza complessiva di 10 gigawatt, il cui consumo energetico equivale all'incirca al fabbisogno di oltre 8 milioni di famiglie statunitensi o a cinque volte l'elettricità prodotta dalla diga di Hoover. I dettagli finanziari dell'accordo non sono stati resi noti e non è chiaro come OpenAI finanzierà l'operazione.
Le due aziende ritengono che la distribuzione dei nuovi chip personalizzati potrà essere completata entro la fine del 2029, sulla base degli accordi di co-sviluppo e fornitura esistenti.
Con questa mossa, Broadcom si proietta ancora di più al centro nel fiorente mercato dell'intelligenza artificiale: si tratta dell’ultimo accordo di una serie di massicci investimenti in chip per l'AI che hanno messo in evidenza il crescente appetito dell'industria tecnologica per la potenza di calcolo, nella corsa alla costruzione di sistemi che soddisfino o superino l'intelligenza umana.
"La partnership con Broadcom è un passo fondamentale nella costruzione dell'infrastruttura necessaria a sbloccare il potenziale dell'AI", ha detto Sam Altman, CEO di OpenAI, in un comunicato.
La concorrenza di Nvidia
L'accordo con Broadcom, riportato per la prima volta l'anno scorso da Reuters, colloca OpenAI tra i giganti del cloud computing come Google, di proprietà di Alphabet e Amazon, che stanno sviluppando chip personalizzati per soddisfare la crescente domanda di intelligenza artificiale e ridurre la dipendenza dai costosi processori di Nvidia, la cui fornitura è limitata.
L'approccio non è una scommessa sicura: le mosse simili di Microsoft e Meta hanno subìto ritardi o non sono riuscite ad eguagliare le prestazioni dei chip Nvidia, secondo quanto riportato dai media, e gli analisti ritengono che i chip personalizzati non rappresentino una minaccia per il dominio di Nvidia nel breve termine.
L'ascesa dei chip personalizzati ha tuttavia trasformato Broadcom in uno dei maggiori vincitori del boom dell'IA generativa, con il prezzo delle sue azioni che è aumentato di quasi sei volte dalla fine del 2022. A settembre l'azienda ha presentato un ordine di chip AI personalizzati da 10 miliardi di dollari da parte di un nuovo cliente non meglio specificato, che alcuni analisti e osservatori del mercato avevano ipotizzato che potesse essere OpenAI.
I nuovi sistemi saranno scalati interamente utilizzando l'Ethernet e altri dispositivi di rete di Broadcom, dando all'azienda un vantaggio su concorrenti minori come Marvell Technology e sfidando la soluzione di rete InfiniBand di Nvidia.
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