Calo di Enel, occasione da acquisto o un avvertimento sul titolo?


Dopo i tagli alla bolletta in Spagna toccherà ad altri Paesi intervenire. In Italia si parla già di un piano da tre miliardi. Ma gli analisti non sono così pessimisti e indicano target per il titolo vicino a 9 euro. Noi consigliamo cautela e un approccio diverso


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Bollette calmierate: il piano spagnolo e gli effetti su Enel

Forte calo del settore utility ieri in Europa, con il comparto che ha perso il 3,2% e anche oggi è fermo sulla parità con le Borse positive.

Ieri si sono registrate pesanti vendite sulle spagnole con Iberdrola-5,79%, Endesa il 6,4%: Forti perdite anche per l’Italiana Enel -5,5% (il gruppo elettrico italiano controlla il 70,01% di Endesa). Nessun rimbalzo da segnalare stamattina anzi, dopo la Spagna le grane potrebbero arrivare anche dall’Italia.

Ieri Madrid ha fatto sapere che è pronta a ridurre i costi delle bollette elettriche e gas di 2,6 miliardi per calmierare il forte rialzo dei prezzi delle materie prime e non trasferirlo sugli utenti. Gli analisti sono corsi a fare i conti. Seguendo due metodi, il più rapido è stato partire da quei 2,6 miliardi e dividerli per le quote di mercato di ogni società.

Da qui emerge lo scenario peggiore che potrebbe comportare fino a un impatto di un miliardo sull’Ebitda di Endesa. Per tornare a Enel, Endesa contribuisce al 30% dell’Ebitda della controllante italiana.

Un altro metodo è stato andare ad analizzare i dettagli della legge e, inoltre, ipotizzare che il gruppo elettrico abbia già delle coperture dal rischio di un forte aumento dei prezzi materie prime. Come? Ad esempio acquistando future sul gas e compensando il mancato trasferimento degli aumenti in bolletta (bloccato dai governi per calmierare i prezzi) con il rialzo del derivato in portafoglio.

Ipotizzando una copertura, lo scenario migliore per Enel vedrebbe un impatto di circa 200 milioni a livello di Ebitda nel 2021 e simile nel 2022.

Sui dati precisi gli analisti divergono un po’. Nello scenario peggiore sia Equita che Barclays prevedono un impatto massimo di un miliardo.

In quello migliore, per Equita l’impatto sarebbe di circa 100-200 milioni nel caso di conteggio delle coperture già in essere.

Gli esperti inglesi vedono un costo pari a 200 milioni a livello di Ebitda sia quest’anno che il prossimo (400 milioni in tutto).

Ieri Barclays ha ridotto da 10 a 9,9 euro il prezzo obiettivo su Enel confermando la raccomandazione overweight. Gli analisti citano le "cattive notizie dalla Spagna", dove il Governo ieri ha introdotto "un nuovo rimborso sugli extraprofitti legati a un rialzo dei prezzi dell'energia (clow back sugli extraprofitti)” e hanno abbassato le stime di Eps (utili per azione) 2021 e 2022 del 2%.

Enel occasione di acquisto o è meglio stare alla larga del titolo?

Al di là di un timido rimbalzo che potrebbe esserci oggi, c’è un motivo se ieri il titolo ha perso molto più di quel 2% circa di impatto di utili per azione che molti analisti hanno stimato, ed è legato ai timori di interventi simili da parte di altri Paesi.

Dopo la Spagna, ci si attendono operazioni uguali in Italia, Francia, Inghilterra, meno in Germania per la minore dipendenza dal gas (rimane alta quella dal carbone).

Mentre scriviamo Reuters riporta che il governo italiano sta studiando interventi per calmierare le bollette pari a 3 miliardi di euro. Chi pagherà il maggiore costo del gas Enel o i contribuenti?

Equita ieri ha scritto che il governo cercherebbe una soluzione che porti ad un’eliminazione degli oneri generali in bolletta, già circolata sui giornali nei giorni scorsi, e lo spostamento di altre voci sulla fiscalità generale.

Il problema si ripropone a tutte le utility mondiali e si intreccia con il nuovo intervento di Biden teso a ridurre in maniera drastica le emissioni di metano, indicato come uno dei maggiori responsabili dei gas serra. Combattere le emissioni di metano avrebbe un impatto molto veloce, perché il ciclo di vita del gas è molto inferiore a quello di altri inquinanti.

Ma torniamo a noi, i nuovi target assegnati dai broker oscillano dai 9 ai 9,9 euro (rispetto ai 10 precedenti).

A leggere gli analisti dunque il consiglio è prendere posizione sul titolo.

Noi preferiamo cautela, crediamo che nel medio periodo il titolo recupererà ma nel breve preferiamo stare alla finestra. Piuttosto sarà meglio sfruttare l’aumento di volatilità posizionandosi con un certificate in grado di offrire sia protezione che rendimento e che in caso di taglio del dividendo reagisca con un aumento del prezzo e non un calo. Stesso accadrà a fronte di un calo futuro della volatilità che si tradurrà in un apprezzamento del certificate.

Crediamo che il prezzi del gas non rimarranno a questo livello nel medio periodo ma torneranno a sgonfiarsi legati anche alle nuove forniture in arrivo attraverso il recente gasdotto che unisce la Germania con la Russia.

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