Cambio EUR/USD: Focus su Powell (Fed), BCE ed inflazione


Il recente recupero del dollaro, trainato dai commenti della presidente della Federal Reserve di San Francisco, Mary Daly, ha evidenziato le crescenti divergenze tra i membri "colombe" e "falchi" della Fed. L'attenzione si concentra ora sul discorso del presidente Powell e sulle crescenti aspettative di tagli dei tassi nel 2024. Nel contesto europeo, la BCE è alle prese con l'inflazione in calo, alimentando speculazioni su tagli dei tassi prima del previsto.


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Nell'ultima sessione di negoziazione, il dollaro statunitense, misurato dall'indice DXY, ha ampliato il suo recupero, trainato da un rimbalzo nei rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti. Le dichiarazioni della presidente della Federal Reserve di San Francisco, Mary Daly, indicando che il FOMC non sta ancora considerando di tagliare i tassi di interesse, hanno contribuito a questa crescita.

La posizione decisa di Daly, in netto contrasto con la postura più cauta adottata da altri colleghi, evidenzia una crescente divergenza tra i "colombe" e i "falchi" della FED. Per affrontare le incertezze sulla posizione complessiva della banca centrale, gli operatori dovrebbero monitorare attentamente il discorso del presidente della Fed, Jerome Powell, alla Spelman College oggi. Questo evento potrebbe essere una piattaforma per Powell per fornire chiarimenti sul panorama della politica monetaria e che potrebbe cercare di ridurre le aspettative di un taglio dei tassi l'anno prossimo e ribadire la posizione della Federal Reserve che i tassi devono rimanere più alti per un periodo più lungo. All'inizio della settimana, il governatore della Fed, Christopher Waller, ha adottato un tono più accomodante, accennando a tagli dei tassi l'anno prossimo.

Commenti "falchi" che avvalorano tassi di interesse più alti a lungo termine sono probabilmente destinati a esercitare pressione al rialzo sui rendimenti statunitensi, creando le condizioni favorevoli per prolungare il recente recupero del dollaro statunitense. D'altra parte, l'assenza di resistenza alle aspettative di mercato "colombe" (molti tagli dei tassi per il 2024 già scontati) potrebbe trascinare al ribasso i rendimenti, influenzando il dollaro.

I dati di ieri hanno mostrato che la spesa personale è cresciuta a un ritmo più lento e l'inflazione si è attenuata, in linea con le aspettative, scendendo al 3,5% su base annua, rispetto al 3,7%. Il mercato sta prezzando con una probabilità del 90% che la Fed lasci i tassi di interesse invariati nella riunione di dicembre e ora prevede una probabilità del 42% che la Fed tagli i tassi di interesse di 25 punti base in aprile, in aumento rispetto al 27% della scorsa settimana.

Oggi gli investitori si concentreranno sul settore manifatturiero degli Stati Uniti. L'ISM Manufacturing PMI susciterà l'interesse degli investitori, essendo il più influente dei due sondaggi. Una caduta inaspettata del PMI potrebbe sostenere le scommesse su un taglio dei tassi della Fed nel primo semestre del 2024. Sebbene il settore manifatturiero contribuisca meno del 30% all'economia statunitense, eventuali crepe potrebbero attirare l'attenzione della Fed. Oltre al dato principale, gli investitori devono considerare i componenti relativi ai prezzi e all'occupazione. I mercati cercano segnali precoci di un rallentamento economico.

Da questa parte dell’oceano, l'inflazione dell'Area Euro continua a diminuire, con l'ultima lettura che mostra un ribasso rispetto ai dati di ottobre. L'inflazione di base è scesa dello 0,6% al 3,6%, mentre l'inflazione generale è scesa dello 0,5% al 2,4%. L'inflazione generale è ora ai minimi da luglio 2021, mentre il tasso di base è ai minimi da aprile 2022. Entrambe le letture sono al di sotto delle aspettative di mercato. Il PMI manifatturiero dell'eurozona migliora la lettura preliminare di 43,8, in lieve aumento rispetto al 43,1, fermandosi a 44,2, livello comunque ben al di sotto del livello chiave di 50, che separa l'espansione dalla contrazione.

La recente pubblicazione sull'inflazione alimenta la crescente sensazione che la Banca Centrale Europea taglierà i tassi prima del previsto. Le ultime previsioni dei tassi della BCE indicano il primo taglio di 25 punti base nella riunione di aprile, con un totale di 115 punti base di tagli previsti per il 2024. L'euro è sotto pressione dopo che l'inflazione nella zona euro è scesa più del previsto al 2,4% su base annua, in ribasso dal 2,9% di ottobre, alimentando le aspettative di un inizio dei tagli dei tassi da parte della BCE prima del previsto.

Nonostante le recenti dichiarazioni della presidente della BCE, Christine Lagarde, che respinge le aspettative di tagli dei tassi, il mercato sta ora prezzando un taglio completo di 25 punti base entro aprile dell'anno prossimo. Diversi rappresentanti della BCE saranno anche al centro dell'attenzione. Il mercato sarà in ascolto delle loro opinioni sul futuro percorso dei tassi di interesse mentre l'inflazione si avvicina al target del 2% della banca centrale.

Sotto il profilo grafico EUR/USD tocca la parte alta del canale discendente e si riporta sotto il ritracciamento del 50% di Fibonacci. Possibile in questo momento un tentativo di testare area 1,08 USD

La perdita di area 1,08 USD alimenterebbe nuovamente le vendite fino ad area 1,05 USD che se persa porterebbe l’Euro verso area 1,03 USD. Il mantenimento di area 1,08 USD aiuterebbe i compratori a provare il test di area 1,10 USD

Su timeframe giornaliero i prezzi sono sopra la EMA 200.

Su timeframe giornaliero: 8 indicatori tecnici su 18 sono rialzisti, 5 ribassisti e 5 neutrali.

Nel brevissimo termine tornano le vendite. Pullback o ripresa del trend ribassista di lungo?

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