Continuare ad estrarre rendimento dal settore petrolifero. Il treno sul comparto non è perso. Il settore è uno dei migliori performer da inizio anno con un guadagno del 20%, che sale al +32% da inizio del conflitto.
Per gli esperti il comparto è uno di quelli che performa bene sia in una situazione di guerra, per le tensioni geopolitiche, sia in uno scenario inflattivo.
Le stime sono per un prezzo del greggio che continua a rimanere alto. L’Opec ha appena confermato che non ci sarà alcun aumento della produzione oltre le soglie già stabilite di 400 mila barili al giorno, perché si attende un rallentamento della crescita globale. Il problema è che i tassi di crescita della produzione sono appena sotto i 60mila barili al giorno (meno di un sesto di quelli indicati), contratti dai minori flussi dalla Russia e dalle difficoltà di aumentare la produzione dopo anni di bassi investimenti.
Nonostante la forte crescita in Borsa, il recupero del settore è ancora lontano da chiudere il gap con il forte rialzo del greggio (come mostra il grafico, dove in bianco 'andamento del petrolio e colorati Total Eni e Bp).
A livello finanziario, l’aumento del petrolio aumenterà i flussi di cassa delle oil company con un incremento sia dei dividendi che dei buy back. Mentre a livello industriale le major stanno investendo molto sull’energie rinnovabili, settore a cui il mercato riconosce multipli maggiori rispetto al comparto Oil.
L’obiettivo del certificate è quello di offrire un investimento in un settore indicato come valido riparo a inflazione e alle tensioni geopolitiche, soprattutto affiancando una protezione profonda fino a cali del 40% del peggiore dei sottostanti. Il rendimento del 7,1% non è eccessivo evidenziando un buon rapporto rischio/rendimento. Ottimo per estrarre valore per chi avesse perso il treno del comparto con ritorni interessanti anche in caso di andamento stabile o calo inferiore al 40% del sottostante peggiore, in un settore che ha il vento in poppa.
Il certifiate quota sotto la pari a 960 euro, complice il calo del 7% di Eni. Il titolo ha sottoperformato l'andamento del greggio e ci aspettiamo una ripresa.