Bper e Banco Bpm sono letteralmente volati dall’emissione con rispettivamente un +35,4% e un +24,3%. Fineco guadagna il 4,7%. Il certificate, che oggi quota 1.003 euro, ha appena staccato un premio di 32,5 euro e la prossima data di valutazione, idonea anche per il rimborso anticipato, è a luglio.
Di seguito una tabella con i livelli di riferimento aggiornata al 10 aprile 2024.
In caso di autocall a luglio l’investitore porterebbe a casa 32,5 euro meno 3 perché il certificate quota appena sopra la pari, in tutto 29,5 euro su 1003 di acquisto ovvero 2,94% in tre mesi pari all’11,76% annualizzato.
Il rimborso anticipato, non così scontato, Fineco infatti, il prossimo 20 maggio staccherà un dividendo di 0,69 euro, ovvero il 4,78% che potrebbe riportare le quotazioni sotto il livello iniziale.
Se non dovesse andare in porto il rimborso anticipato, l’investitore si troverebbe in portafoglio un certificate acquistato sulla parità ma con due sottostanti saliti molto dal livello iniziale, con barriere distanti oltre il 50% e un solo sottostante, Fineco, sul livello iniziale distante il 42,7% dalla barriera. Il rischio intrinseco del certificate rispetto all’emissione è diminuito ma l’alto rendimento è rimasto invariato: fino al 13% annuo.
Un altro punto di forza del prodotto è l'esposizione a un unico settore quello bancario, limitando così la decorrelazione dei titoli, ovvero la probabilità che si muovano in direzioni molto diverse fra loro. Un certificate settoriale è meglio gestibile in una logica di diversificazione dell’intero portafoglio, poiché occupa un comparto delimitato.