Un punto di forza di questo certificate è la scelta di un unico sottostante. La maggior parte delle strutture sono infatti worst of, significa che basta solo che il peggiore dei sottostanti, tocchi la barriera a scadenza perché l’investitore incorra in una forte perdita.
Spesso, infatti, vediamo certificate con 4, addirittura 5 sottostanti, molto decorrelati (ovvero che si muovono in Borsa secondo logiche e direzioni diverse). L’obiettivo di avere più sottostanti decorrelati è generalmente quello di aumentare la cedola. Esiste però anche l’altro lato della medaglia, con più sottostanti, aumentano anche i rischi, ad esempio, che solo un sottostante scenda toccando la barriera mentre magari gli altri salgono. La scelta di avere un unico sottostante, invece, va nella direzione opposta, ridurre il rischio totale a fronte di rendimenti più bassi ma con maggiore protezione.
Per chi ha una visione più a 360 gradi, un unico sottostante o sottostanti dello stesso settore fortemente correllati, aiutano a gestire meglio il portafoglio perché permettono di diversificarlo rispetto altri investimenti già in essere. Inserire in un portafoglio già ben studiato, un certificate con sottostanti appartenenti a settori molto diversi, significa rischiare di creare delle sovrapposizioni con altri investimenti del portafoglio già presenti in quei settori.
Ancora, esporsi con un certificate ad unico sottostante rispetto all’acquisto diretto in un’azione, continua ad essere preferibile per l’investitore che cerca protezione. In caso, infatti, di una barriera ad esempio del 60%, anche in caso di cali del 40% del sottostante a scadenza l’investitore avrà un guadagno. Al contrario l’investimento azionario non ha un tetto massimo di rendimento e potrebbe anche distribuire dei dividendi, ma in caso di perdita anche dell’1% l’investitore ne risentirà. Quindi con un mercato calante o che si muove in range è preferibile l’esposizione con un certificate di investimento.