Il settore auto quota a multipli tra i più bassi della sua storia e da inizio anno è uno dei comparti con le performance peggiori in Europa (-12,3% contro il 5,4% dell’euro stoxx 600). Il motivo è legato sia alla concorrenza dei nuovi produttori nativi elettrici, posizionati soprattutto in Usa e Asia, sia per i timori che l’aumento dell’inflazione rallenterà la domanda.
Questa però è solo la superficie. I maggiori produttori di auto europei in questi anni non sono certo stati a guardare i nativi elettrici e ora sembrano pronti a prendersi una rivincita. I forti piani di investimento nell’auto elettrica stanno dando i loro frutti e gli analisti prevedono che ben presto Volkswagen supererà Tesla come numero di veicoli elettrici venduti nel mondo. Renault e Stellantis (grazie a Peugeot) si sono mossi in largo anticipo sull’elettrico e sono pronti ad aumentare l’offerta dei nuovi modelli.
Sul lato della domanda, i numeri parlano chiaro, dopo anni di richiesta insoddisfatta per i problemi legati al lockdown e alle catene di approvvigionamento, si è creato uno zoccolo duro di richieste inevase.
Altro fattore di forza sono i margini. Settimana scorsa Volkswagen ha archiviato un primo trimestre dell’anno, con un balzo del margine operativo sulle vendite al 13,5% dal 7,7% nello stesso periodo del 2021. Stellantis ha confermato i target di fine anno che prevede margini a doppia cifra, in deciso aumento rispetto a quelli degli anni passati. Il taglio costi operato durante la pandemia, grazie alla leva operativa, molto forte per il settore auto, porta oggi a un importante miglioramento della profittabilità.
L’ultimo punto di forza del comparto sono i multipli. Il grafico sotto mostra in blu il rapporto prezzo utili del comparto e in rosso il rapporto valore di impresa ebit.
Abbiamo usato anche il secondo indice perché questo mostra ancora meglio una rivoluzione finanziaria che ha coinvolto il comparto negli ultimi anni ovvero quella che ha visto le maggiori società del comparto riportarsi a una posizione finanziaria netta positiva azzerando i debiti per tenersi diversi miliardi in cascina in caso di inversione del ciclo economico.
Se dovessimo infatti togliere dal rapporto p/e o meglio la capitalizzazione su utili la cassa netta in pancia ai produttori avremmo aziende come Stellantis quotano poco sopra una volta e mezza gli utili e Volksaghen sotto le 4 volte. Multipli davvero a forte sconto.
Il certificate di Vontobel con Isin DE000VV1A6K1 su Renault, Stellantis e Volkswagen offre un flusso di premi davvero elevato del 17,59% annuo (4,398 al trimestre), se nessuno dei sottostanti sarà crollato a scadenza del 42%.
Le barriere cedolari calano del 6% ogni trimestre questo sistema permette di aumentare il rendimento a fronte di un payout che non cambia sensibilmente. Lo scenario negativo sul flusso cedolare lo avremo se il peggiore dei sottostanti dovesse perdere più velocemente del calo delle barriere, senza rimbalzare. E’ lo scenario di un forte calo sul settore auto a cui non punta il certificate.
Elevata anche la protezione sul capitale fino a cali del 40% dei sottostanti.