Il rialzo dei tassi manda al tappeto i mercati. A questo si aggiungono le chiusure in Cina per Covid e il perdurare della guerra in Ucraina con la forte tensione geopolitica che ne comporta. Equity in calo, dollaro che si rafforza sulle principali monete e timori di un rallentamento della crescita economica.
Sul mercato ci sono alcuni settori che sono già stati colpiti più duramente di altri e che, in uno scenario di inflazione sono ben attrezzati grazie alla capacità di trarre profitto in caso di aumento dei tassi mentre rimangono attraenti per il buon flusso dei dividendi.
Sotto i riflettori sono i titoli bancari. Un aumento dei tassi, soprattutto se accompagnato da tassi a lungo più alti di quelli a breve, è buona cosa per i conti degli istituti che, generalmente, prestano a lungo termine finanziandosi a breve.
Il comparto bancario arriva da una forte correzione legata alla guerra in Ucraina, con molte banche esposte in Russia e quindi penalizzate dalle sanzioni. A due mesi dal conflitto, i principali istituti europei sono già riusciti a calcolare il massimo impatto sui conti derivati dall’esposizione in Russia, un effetto che ad oggi pare scontato nelle quotazioni.
Una via per approfittare della loro debolezza e rimanere protetti con un elevato flusso di premi è il certificate Cash collect express di Vontobel con sottostanti Intesa, Unicredit e Bper. Il certificate stacca un flusso cedolare del 15,2% all’anno con memoria (3,802% al trimestre) se nessuno dei sottostanti perderà oltre il 30% del loro valore iniziale, alle date di valutazioni. La memoria permette di recuperare eventuali premi non staccati a fronte di un recupero sopra barriera dei sottostanti. Dall’inizio del conflitto Intesa San Paolo ha già perso il 28%, Unicredit il 38% e Bper il 22%. Il certificate continua a rendere anche in caso di un ulteriore calo dei sottostanti non oltre il 30% dal livello iniziale.
Secondo il consensus raccolto da Refinitv il target price medio per Unicredit è 14,7 euro il 61% sopra le attuali quotazioni, su Intesa il 2,85 euro, il 43% in più di oggi, e su Bper il 2,45 euro con un potenziale upside del 51,73%. Noi siamo un po’ più pessimisti sul mercato per questo crediamo che un approccio basato con un buon flusso di cassa e una protezione potrebbe essere più profittevole che non esporsi direttamente sulle azioni.