La forza di questo prodotto è l’elevato flusso di premi incondizionati, moltiplicato per tre anni ovvero il 39% distribuito senza paletti, il tutto con una barriera profonda il 50% sui tre blue chips italiane, Unicredit, Leonardo e Nexi.
I primi due stanno mostrando la loro forza in questo quadro macroeconomico e geopolitico.
Unicredit, secondo l’a.d. Orcell potrebbe addirittura alzare il dividendo o aumentare il piano di riacquisto di azioni proprie. Lo vedremo nei conti del 31 gennaio, che promettono di essere molto positivi, grazie a uno scenario di rialzo dei tassi che favorisce il comparto bancario.
Per Leonardo si prospettano anni di ripresa sul fronte delle commesse con i governi intenzionati ad alzare i propri budget per la difesa e il settore spaziale.
Nexi, al contrario, arriva da un trimestre difficile, legato alle scelte del governo sull’utilizzo di pos, ma al di là della legislazione, i trasferimenti elettronici continuano a rubare terreno ai contanti, in un processo che appare senza ritorno.
Il 13,06% annuo di cedole senza condizioni è un flusso davvero elevato e difficile da trovare, abbinato a una barriera molto profonda, pari al 50%, su titoli con una certa solidità.