Chatbot: Microsoft e Alphabet in guerra per una torta da 500 miliardi


Tanto vale il mercato della pubblicità legata alle ricerche su internet, un mercato dove Google (Alphabet) è leader incontrastato con una quota del 92% e nel quale Microsoft intende acquisire più spazio grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.


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Scende in campo anche Alibaba

Le cronache di giovedì 9 febbraio 2023 riportano la discesa in campo di Alibaba nella cruciale partita dei chatbot generativi e la figura barbina di Google che ha clamorosamente toppato nella presentazione del suo nuovo prodotto di AI, Bard. Per questo Alphabet, la casa madre di Google, ieri ha subito una pesante punizione a Wall Street (il titolo è sceso del 7,4%).

Alibaba ha annunciato ieri il prossimo arrivo di una sua tecnologia basata su AI potenzialmente rivale di ChatGPT, il chatbot dell’americana OpenAI che è in grado di dialogare con gli esseri umani fornendo risposte creative e documentate alle interrogazioni dell’interlocutore. Secondo quanto riporta Cnbc, il software di Alibaba in questo momento è nella fase delle verifiche interne. La cinese Alibaba si va così ad affiancare all’altra cinese Baidu e a Microsoft, che nelle ultime 72 ore hanno reso noti i loro progetti chi mirano a sfidare Google e la società che la controlla, Alphabet.

Il search è la fetta più consistente della pubblicità digitale

I chatbot generativi hanno la potenzialità di modificare drasticamente l’attività di ricerca (search) su internet, oggi dominata da Google con una quota di mercato del 92%. Il suo principale rivale è Bing di Microsoft, che non va oltre il 3% di mercato. Il search rappresenta oggi la fetta più consistente della pubblicità digitale.

Il valore della posta in gioco l’ha illustrato bene martedì Army Hood, Chief financial officer di Microsoft:  la pubblicità legata al search, ha detto, rappresenta il 40% del mercato totale della pubblicità digitale, valutato 500 miliardi di dollari. Di conseguenza, ogni punto percentuale di quota di mercato vale due miliardi di dollari di ricavi.

IL MERCATO GLOBALE DELLA PUBBLICITA’ DIGITALE

(Dati in miliardi di dollari - Fonte: Statista)

Wall Street effervescente sugli sviluppi dell’AI

Il desiderio di strappare a Google fette del mercato pubblicitario sul search è il motivo che ha spinto Microsoft a investire qualcosa come 10 miliardi di dollari (la cifra esatta non è nota) in OpenAI e acquisire così la possibilità di integrare ChatGPT nel suo motore di ricerca Bing. Secondo Mark Murphy, analista di J.P. Morgan, “l'investimento di Microsoft in OpenAI, iniziato anni fa, potrebbe rivelarsi uno dei migliori mai realizzati". JP Morgan ha alzato il suo prezzo obiettivo su Microsoft a 305 dollari da 265 dollari e ha confermato il giudizio Overweight (sovrappesare in portafoglio).

Nella seconda settimana di febbraio il tema dei chatbot è fra i più effervescenti a Wall Street. Se Baidu martedì ha guadagnato il 12% al Nasdaq dopo avere annunciato di avere in fase di test il suo chatbot generativo, Alphabet ieri è pesantemente caduta per un inciampo di cui è difficile valutare la vera portata. La premessa è che Alphabet è nel mirino perché gli altri protagonisti di questa storia, Microsoft in testa, vogliono ridimensionare il suo ruolo e rubarle quote di mercato nel search. Quindi la risposta tecnologica di Google (leggi Alphabet) è fondamentale per capire quanto riuscirà a difendersi.

Il passo falso di Google sul telescopio spaziale

In una presentazione diffusa ieri da Parigi, i manager di Google si sono detti convinti di avere un primato nella ricerca e nell'AI e hanno illustrato le migliorie dell'intelligenza artificiale di Google su smartphone, dalle mappe immersive alla computer vision, alle ricerche che usano testo e immagini. Poi è stato presentato  Bard, il rivale di ChatGPT, un nuovo chatbot in grado di sondare tutta internet per trovare le risposte. E qui è avvenuto il misfatto, perché Bard ha dato una risposta sbagliata.

In un video preparato da Google apposta per la presentazione e diffuso su Twitter, un utente chiede a Bard: “Quali nuove scoperte realizzate dal telescopio spaziale James Webb  (JWST) posso raccontare a mio figlio di 9 anni?”. Bard risponde che il telescopio “ha scattato le primissime foto di un pianeta al di fuori del nostro sistema solare”. Risposta sbagliata. La Nasa afferma che la prima immagine di un pianeta al di fuori della Via Lattea è stata scattata dal Very Large Telescope nel 2004, circa 19 anni prima del telescopio Webb.

“Quello che è successo sottolinea l'importanza di un processo di test rigoroso, che stiamo avviando questa settimana”, ha dichiarato un portavoce di Google, sottolineando che il processo di test combinerà i feedback esterni con i test interni di Alphabet per assicurarsi che le risposte di Bard “soddisfino un elevato livello di qualità, sicurezza e fondatezza nelle informazioni del mondo reale”.

Analisti divisi nella battaglia, ma il Buy è per tutti

La presentazione parigina di Google era stata concepita come una risposta immediata alla comunicazione effettuata il giorno prima da Microsoft. Dal suo quartier generale a Redmond, Microsoft ha annunciato che lancerà una nuova versione del suo motore di ricerca, Bing, che utilizzerà la stessa tecnologia alla base di ChatGPT. Secondo Dan Ives, analista di Wedbush, con questa mossa Microsoft dovrebbe riuscire “ad accaparrarsi  quote di mercato nella ricerca sul web". Gregg Moskowitz, analista di Mizuho, ha alzato il suo target price su Microsoft a 300 dollari da 280 dollari e ha confermato il giudizio Buy. La sua opinione è che  l’investimento in AI porterà a una crescita dei ricavi da pubblicità, da abbonamenti e anche un incremento del business di Azure, la divisione che opera nel cloud.

A favore di Alphabet si è spesa ieri Bank of America. I suoi analisti hanno dichiarato di essere ottimisti sulla strategia di Google in materia di AI, scrivendo in una nota ai clienti che Google è “ben preparata, con anni di investimenti” nella tecnologia e può contare su un suo motore di ricerca che ha un grande vantaggio di distribuzione rispetto a Microsoft.

Fra gli analisti il giudizio prevalente è Buy sia su Alphabet che su Microsoft. Il consensus esprime su Alphabet un target price medio di 128 dollari, che indica un potenziale di rialzo del 28% rispetto ai 100 dollari della chiusura di ieri.

Il target price medio su Microsoft è 291 dollari, più alto del 9% rispetto al prezzo di chiusura di ieri (266,7 dollari).

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