CNH affonda ancora dopo delisting da Piazza Affari e trimestrale


La società lascerà la borsa di Milano solo a fine anno o inizio 2024, ma a pesare sul titolo restano le previsioni non troppo ottimistiche.


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CNH ancora in calo

Nuova giornata difficile a Piazza Affari per CNH Industrial, ieri affondata a -7,50% in chiusura.

Nuova seduta, non cambia la situazione e in apertura le azioni del gruppo italo-statunitense produttore di veicoli industriali e commerciali cedono oltre il 2% dopo solo un’ora di contrattazioni, e scendono a 14,60 euro, ai minimi di metà novembre.

La due giorni di rosso spinge in negativo il bilancio del titolo CNH da inizio anno, in flessione del 3,50% dai 15,25 euro di inizio gennaio.

La trimestrale

Il gruppo delle macchine di movimento terra ha chiuso l’ultimo trimestre dello scorso anno con un aumento del 27,2% dei ricavi netti, arrivati così a 6,35 miliardi di dollari grazie ad un aumento dei prezzi e a maggiori volumi.

Nel periodo, inoltre, l’utile netto adjusted risulta in aumento del 14% circa, a 486 milioni di dollari, corrispondenti a 0,36 dollari per azione.

Il Mol delle attività industriali migliora al 21,6% dal 19% dello stesso periodo dell'anno precedente, con un miglioramento nei segmenti Agriculture e Construction, “nonostante il continuo aumento dei costi”, secondo quanto spiegato dalla società.

Guidance 2023 e dividendo

Per l’anno in corso CNH si attende un aumento dei ricavi tra il 6% e il 10%, sostenuti da volumi in continua crescita (low single digit) e dal pricing.

Inoltre, è previsto un incremento minore dei costi di SG&A del 5% anno su anno, mentre il FCF Industriale è atteso tra 1,3 e 1,5 miliardi di dollari, sotto 1,6 miliardi del 2022 a causa dell’accelerazione degli investimenti in R&D, aumentati di 0,3 miliardi anno su anno.

CNHI ha espresso una maggiore cautela a proposito delle condizioni di mercato con orizzonte 2024.

“Nella maggior parte dei mercati prevediamo una solida domanda e, con la supply chain in miglioramento e inflazione in modesto calo, siamo fiduciosi di costruire sulle nostre solide basi”, spiega il gruppo in una nota.Alla luce dei risultati dell'anno il Cda proporrà la distribuzione di un dividendo annuale di 0,36 euro (circa 0,38 dollari) per azione ordinaria.

Risultati oltre le attese

I risultati dell’ultimo trimestre di CNH hanno “superato ampiamente” le attese degli analisti di WebSim, in particolare sull’FCF Industriale (2,05 rispetto a 1,54 della sim), mentre l’eps adjusted di 0,35 dollari è risultata in linea con le loro previsioni.

Alla luce dei risultati, da WebSim alzano il loro target price su CNH da 16,1 a 16,5 euro, confermando il rating ‘neutral’, mentre questi esperti aumentano anche le loro stime per il 2023 “a seguito del forte 4Q 2022, allineandoci con il mid-point della guidance della società”, e nelle loro attese 2024, continuano a “riflettere il rallentamento dell’up-cycle del segmento AG”.

Aumento delle stime per il 2023 anche da Equita Sim, con i loro analisti che aumentano il target price sul titolo del 6% portandolo a 17,5 con raccomandazione ‘hold’, confermata “ma da valutare come trading idea in caso di ulteriore debolezza”.

Delisting da Milano

Ieri la società annunciava anche l’intenzione di uscire dalla borsa di Milano, mantenendo la sua quotazione solo sul listino di New York.

L’addio dovrebbe arrivare entro fine 2023 o inizio 2024 e “non si tratta di una sorpresa, in quanto era risaputo che il board di CNH stava discutendo di una tale eventualità”, sottolineano da WebSim”.

Il ritardo nel delisting è dovuto “ad un cambio della regolamentazione (attualmente è automatico solo se si è quotati in altro paese europeo) per il quale sono già in corso colloqui con le autorità”, mentre “se la modifica non venisse approvata, verranno valutate strade alternative (ad es. quella recente di Linde, ma che richiede l’approvazione dell’EGM)”, proseguono dalla sim.

Le ragioni del calo

Proprio in quanto il delisting avverrà tra circa un anno, l’abbandono annunciato “ha pesato poco” sul -7,5% del titolo della chiusura di ieri, secondo Equita Sim.

“Quando Linde annunciò il delisting perse il 3%, ma rimbalzò già dal giorno dopo”, ricordano dalla sim, anche grazie alla difesa della società effettuata “col buy-back avendo autorizzazione per 4,7 miliardi rispetto ai 0,25 miliardi di CNH”.

Piuttosto, sul calo ha inciso “qualche cauto messaggio emerso in call, comunque non tale da giustificare la reazione”, come un 2023 visto “flattish e un CE in calo ovunque tranne APAC dove CNH è meno esposta”, a cui si aggiunge un 2024 “ritenuto più sfidante, inducendo a pensare che il 2023 possa essere l’anno di picco del ciclo”, concludono da Equita.

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Codice: CNHI
Isin: NL0010545661
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