Coinbase ai massimi dal 2021: spinta da stablecoin e mutui cripto

Coinbase ai massimi dal 2021: spinta da stablecoin e mutui cripto

Il titolo supera i 355 dollari dopo l’approvazione del Genius Act al Senato Usa e la possibile inclusione delle criptovalute tra gli asset riconosciuti da Fannie Mae e Freddie Mac per l’accesso ai mutui. Oppenheimer alza il target price a 395 dollari

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Nel mese di giugno rialzo del 44%

Coinbase, la principale piattaforma americana per lo scambio di criptoasset, ha aggiornato ieri sera i suoi massimi a Wall Street chiudendo a 355,37 dollari per azione, un livello che non toccava dal 9 novembre 2021. La performance del titolo (+3,1% mercoledì) si inserisce in un mese di giugno da record: +44%, il miglior risultato mensile dal novembre 2024.

Un simile rialzo si spiega con novità sempre più favorevoli all’industria delle criptovalute. È notizia delle ultime ore che Fannie Mae e Freddie Mac, i due colossi semi-pubblici che garantiscono la gran parte dei mutui residenziali negli Stati Uniti, potrebbero iniziare a considerare le criptovalute come asset validi per l’erogazione dei prestiti.

Gli asset digitali potrebbero entrare nel mondo dei mutui

Secondo quanto annunciato dal Direttore del Dipartimento Federale per l'Edilizia Abitativa (FHFA), William Pulte, Fannie Mae e Freddie Mac devono prepararsi a “riconoscere le criptovalute tra i criteri di idoneità” per la concessione dei mutui. Si tratta di un’iniziativa che rientra nella visione del presidente Donald Trump, che punta a fare degli Stati Uniti la capitale mondiale dell’innovazione cripto.

Ma cosa sono Fannie Mae e Freddie Mac? Entrambe sono imprese sponsorizzate dal governo (GSE, government-sponsored enterprises) nate per garantire liquidità e stabilità al mercato immobiliare statunitense. Acquistano mutui dalle banche, li impacchettano in titoli e li rivendono agli investitori. Sebbene formalmente private, operano sotto la supervisione del governo federale e sono ritenute sistemiche per la stabilità finanziaria del Paese.

Il possibile riconoscimento delle criptovalute da parte di queste due istituzioni rappresenterebbe un cambio di paradigma: significherebbe, in sostanza, che anche famiglie e singoli individui potrebbero usare asset digitali per ottenere un mutuo. Un passo decisivo verso l’integrazione tra finanza tradizionale e nuova economia digitale.

Forte aumento dei ricavi grazie alle stablecoin

A spingere ulteriormente il titolo Coinbase è anche l’approvazione, lo scorso 18 giugno, da parte del Senato americano del cosiddetto GENIUS Act (Guiding and Establishing National Innovation for U.S. Stablecoins Act). La legge crea un quadro normativo chiaro per le stablecoin, cioè le criptovalute ancorate al valore del dollaro.

Il disegno di legge stabilisce che solo aziende private che rispettano precisi requisiti — come la piena copertura delle riserve e audit mensili — possano emettere stablecoin. Il GENIUS Act rappresenta il primo grande successo legislativo del settore cripto negli Stati Uniti, anche se resta da vedere quale sarà il destino del provvedimento alla Camera dei Rappresentanti, dove si sta discutendo una versione alternativa denominata “STABLE”.

Per Coinbase, che insieme a Circle ha co-fondato USDC, una delle principali stablecoin sul mercato, la legge ha un impatto diretto e positivo. L’azienda riceve il 50% dei ricavi generati da USDC e incassa il 100% degli interessi maturati sulle somme detenute direttamente sulla sua piattaforma. Non a caso, i ricavi da stablecoin sono oggi la seconda fonte di entrate per Coinbase dopo il trading, e sono cresciuti del 50% su base annua nel primo trimestre 2025.

Il Ceo di Coinbase, Brian Armstrong, ha dichiarato che l’obiettivo è fare di USDC “la stablecoin numero uno al mondo”, superando Tether. E per farlo, Coinbase sta spingendo anche sul settore dei pagamenti: mercoledì scorso ha annunciato un nuovo servizio rivolto agli e-commerce, che consente ai commercianti di accettare pagamenti in stablecoin con commissioni ridotte e regolamento quasi istantaneo.

Il quadro che emerge è chiaro: la piattaforma americana sta rapidamente trasformandosi da semplice exchange a colonna portante dell’infrastruttura finanziaria digitale. Se il GENIUS Act dovesse diventare legge, e se Fannie Mae e Freddie Mac aprissero davvero ai criptoasset, Coinbase sarebbe tra i principali beneficiari.

Oppenheimer alza il target price a 395 dollari

Il broker Oppenheimer ieri ha confermato la raccomandazione Outperform e ha alzato il target price da 293 dollari a 395 dollari. Su 33 analisti che coprono Coinbase, 16 consigliano di comprare le azioni e 16 hanno una raccomandazione neutrale. La media dei target price è 278 dollari, ormai ampiamente superata dal rialzo di giugno.

Il consensus degli analisti stima che Coinbase chiuderà il 2025 con una crescita dei ricavi del 14% a 7,4 miliardi di dollari, con un utile di 1,4 miliardi (da 2,5 miliardi del 2024). Al prezzo di Borsa di oggi la società capitalizza 90 miliardi di dollari, vale a dire 66 volte l’utile atteso.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: COIN
Isin: US19260Q1076
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