Cosa fare con la liquidità accumulata nei portafogli?

10/12/2025 07:15
Cosa fare con la liquidità accumulata nei portafogli?

Sebbene la liquidità sembri sicura, riteniamo che non sia un investimento a lungo termine appropriato per la maggior parte degli investitori, visto che l'inflazione ne erode il potere d'acquisto.

A cura di Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazione presso Corporate Family Office SIM

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Oggi, a mercati Europei chiusi, la Fed deciderà se ridurre per la terza volta quest’anno i tassi di interesse. Secondo il FedWatch Tools il 90% dei trader si aspetta una riduzione. Dal nostro punto di vista non vediamo ragioni economiche per ridurre i tassi: il PIL continua a crescere al di sopra di quello potenziale, l’inflazione è nell’intoro del 3% con ulteriori aumenti all’orizzonte causa dazi e il tasso di disoccupazione al 4,4% risulta nettamente al di sotto della media degli ultimi 30 anni (5,7%) il che significa che l’occupazione si sta raffreddando, ma non sta crollando. La cosa peggiore sarebbe una Fed che taglia i tassi e per tutto il prossimo anno, sotto la spinta di una crescente inflazione, li lascia invariati o peggio li aumenti pure.

Prezzi alla produzione YoY di novembre della Cina (stima -2,1%, invariato rispetto ad ottobre) e inflazione YoY di novembre (stima +0,7% contro +0,2% di ottobre). Produzione industriale MoM dell’Italia di ottobre (stima -0,3% contro +2,8% di settembre).

Nell'ultimo mese gli investitori si sono fatti tante domande soprattutto sull’IA, in particolare riguardo il ritorno reddituale degli ingenti investimenti fatti e previsti nei prossimi anni, ma anche che cosa farà oggi la Fed con i tassi. Da qualche settimana gli investitori sembrano tuttavia aver cambiato orientamento e si chiedono che fare con l’ingente liquidità dei portafogli. È un'ottima domanda, perché, sebbene la liquidità sembri un porto sicuro, in realtà può silenziosamente far perdere delle opportunità importanti.

La liquidità svolge un ruolo importante in qualsiasi piano finanziario. Fornisce sicurezza per le emergenze e le spese a breve termine e può fungere da "polvere secca" per opportunità di investimento. Tuttavia, sebbene la liquidità sembri sicura, riteniamo che non sia un investimento a lungo termine appropriato per la maggior parte degli investitori. Nel tempo, l'inflazione ne erode infatti il potere d'acquisto. Ma non solo, pensiamo per esempio alle spese, come quelle sanitarie, che continueranno a crescere più rapidamente dell'inflazione. Storicamente, nel lungo termine, azioni e obbligazioni hanno offerto rendimenti più elevati rispetto a quello medio della liquidità, anche in periodi di flessione del mercato.

Quando parliamo di "liquidità", non ci riferiamo solo a banconote o conti correnti. Include attività altamente liquide e dal valore stabile, come i fondi del mercato monetario e i buoni del Tesoro a brevissimo termine. Questi strumenti sono utili per esigenze a breve termine, ma non sono progettati per una crescita a lungo termine.

La maggior parte dei consulenti finanziari consiglia di detenere dal 2% al 10% del portafoglio in liquidità, in funzione dei propri obiettivi e alla fase della vita. I pensionati potrebbero in teoria detenere una quota maggiore per motivi di stabilità, mentre gli investitori più giovani spesso ne detengono una minore nel tentativo di massimizzare il potenziale di crescita. Riteniamo che qualsiasi importo superiore alle proprie necessità sia probabilmente eccessivo e debba essere investito con l’obiettivo di superare l'inflazione e quindi salvaguarda almeno il potere d’acquisto. Il che non significa che se il proprio portafoglio detiene una liquidità maggiore rispetto alle proprie esigenze si debba correre ad investire, ma vuol dire essere comunque prudente ed investire in modo informato e in linea con le proprie esigenze finanziarie.

Diversi investitori utilizzano la strategia di "dollar cost averaging", ovvero investire importi uguali nell'arco di diversi mesi. Questa strategia può potenzialmente contribuire a ridurre il rischio di acquistare ai prezzi di picco e sfrutta la volatilità del mercato. Bloccare per esempio i tassi attuali con obbligazioni a medio termine può trasformare la liquidità inutilizzata in un asset produttivo.

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