Così l’AI ha rivitalizzato le quotazioni di Oracle
La società di Larry Ellison si è dotata di una infrastruttura cloud che permette una riduzione dei costi fino all’80% per le aziende che vogliono costruire la propria intelligenza artificiale. La promozione di Goldman Sachs.
L’accordo con MosaicML
Oracle rafforza ulteriormente la sua offerta nel campo dell’intelligenza artificiale grazie all’accordo con MosaicML. Con sedi a San Francisco e a New York, MosaicML gestisce una piattaforma di AI generativa che consente alle aziende di costruire la propria intelligenza artificiale. In particolare, MosaicML si caratterizza per prodotti che rendono veloce, economico e semplice l'addestramento dei modelli di apprendimento automatico più diffusi oggi.
In un comunicato si legge che l’accordo con Oracle, leader mondiale dei software per le aziende, prevede che MosaicML utilizzerà il framework AI ad alte prestazioni di Oracle Cloud Infrastructure (OCI), che dispone delle più recenti GPU prodotte da Nvidia, in grado di fornire un’ampiezza di banda che non trova uguali sul mercato, con conseguente riduzione dei tempi e dei costi di formazione dell'apprendimento automatico.
Nel comunicato si legge che MosaicML ha sperimentato prestazioni fino al 50% più rapide nell'addestramento dei modelli AI utilizzando l'infrastruttura di OCI. Questa maggiore velocità è fondamentale quando si ha a che fare con enormi quantità di dati e modelli complessi. Con OCI MosaicML ha registrato risparmi sui costi fino all'80% rispetto ad altri fornitori di cloud, recita il comunicato.
Contratti da 2 miliardi di dollari per il Gen 2 Cloud
Nell’ultimo anno Larry Ellison, fondatore e presidente di Oracle, ha impresso una forte spinta al rafforzamento dell’offerta di Oracle nell’intelligenza artificiale. La società è un importante investitore di Cohere, una startup di intelligenza artificiale generativa focalizzata sulle imprese, la cui tecnologia è in grado di potenziare il copywriting, la ricerca e la sintesi. Lo scorso giugno, commentando i risultati del quarto trimestre 2023, Ellison ha dichiarato agli analisti che i clienti hanno "recentemente firmato contratti per l'acquisto di oltre 2 miliardi di dollari di capacità" su quello che Oracle chiama il suo Gen 2 Cloud.
Nel quarto trimestre 2023 (chiuso al 31 maggio scorso) il fatturato dell'infrastruttura cloud di Oracle è aumentato del 76% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, superando la crescita del 55% del trimestre precedente. Questo è uno dei dati che l'analista Kash Rangan e i suoi colleghi di Goldman Sachs hanno evidenziato nel loro report con cui a fine giugno hanno alzato la raccomandazione su Oracle a Hold da Sell.
Oracle vs Microsoft: 12 mesi di quotazioni a confronto
Dall’inizio dell’anno l’azione Oracle è in rialzo del 42% e negli ultimi 12 mesi ha guadagnato il 56%. Al prezzo attuale (116 dollari per azione) Oracle capitalizza 315 miliardi di dollari, che corrispondono a 32,5 volte gli utili previsti per l’esercizio in corso (quello che chiuderà a maggio 2024) e a 25,9 volte gli utili del 2025. Multipli che sono sostanzialmente in linea con quelli della rivale Microsoft (P/E 2024 di 29,6 volte), che però ha dalla sua dimensioni ed economie di scala che la rendono difficilmente attaccabile.
Secondo il consensus degli analisti (Market Screener), Oracle realizzerà nell’esercizio attualmente in corso una crescita dei ricavi dell’8,4% a 54,1 miliardi di dollari. I ricavi di Microsoft sono attesi a 236 miliardi di dollari (+11%). Da notare che negli ultimi 12 mesi le quotazioni di Microsoft sono salite del 21%, un rialzo nettamente inferiore a quello di Oracle.
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