Da giugno, Bce pronta ad incrementare gli acquisti di titoli di Stato

Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea, nel verbale della riunione che si è conclusa lo scorso 30 aprile, apre a un incremento degli acquisti di titoli governativi (Pepp) se a giugno gli stimoli si saranno rivelati insufficienti. L’attesa è confermata anche dagli economisti
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Si concretizza l’ombra della crisi innescata dal Coronavirus
Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) si dice pronto ad aumentare il Pepp (Pandemic Emergency Purchase Programme) in assenza di segnali in merito a una rapida ripresa economica dalla pandemia di Covid-19. La disponibilità ad aggiungere nuovi stimoli economici al mercato europeo emerge dal verbale della riunione che si è conclusa lo scorso 30 aprile.
Da un lato, dunque, si concretizza l’ombra lunga della crisi innescata dal Coronavirus, dall’altro si apre la disponibilità da parte della Bce a un «eventuale incremento degli acquisiti di titoli governativi nell'ambito del nuovo programma Pepp già a partire dal mese prossimo».
Falling angels
Il consiglio direttivo della Bce ha anche parlato di «falling angels» in riferimento alla crescita della quantità di obbligazioni il cui valore è in calo.
«Sebbene il Pepp - si legge nel verbale - abbia contribuito ad allentare le condizioni finanziarie e a stimolare l'emissione, le preoccupazioni sulle prospettive della redditività delle imprese hanno implicato che le condizioni finanziarie per le imprese e le banche sono rimaste più rigide rispetto a prima dello scoppio della pandemia di coronavirus (Covid-19). Gli emittenti di livello investment grade – prosegue il documento - hanno attualmente uno spread quasi doppio rispetto a prima della crisi, riflettendo in parte le aspettative di un notevole aumento dei declassamenti del rating del credito.
Il numero di obbligazioni “angeli caduti” sta aumentando, mentre i declassamenti degli emittenti ad alto rendimento erano già molto più importanti. I tassi di insolvenza aziendale potrebbero aumentare in modo misurabile nei prossimi dodici mesi».
L’attesa è che emergano, nella riunione di giugno, «maggiori informazioni, comprese le nuove proiezioni macroeconomiche del personale dell'Eurosistema», dopo la valutazione che gli acquisti degli asset nella fase di emergenza abbiano potenzialmente evitato una «spirale discendente auto-rinforzante».
Cosa dicono gli economisti di Bloomberg
Gli economisti di Bloomberg, intanto, si aspettano che il programma di acquisto obbligazionario d'emergenza da 750 miliardi di euro venga aumentato, forse non appena si terrà il prossimo incontro politico del 4 giugno.
La strada è tracciata dalla decisione di allentamento dei prestiti a lungo termine alle banche e dall’introduzione del nuovo strumento di liquidità.
La Bce si è già impegnata ad acquistare oltre mille miliardi di debito quest’anno (l’acquisto maggiore nella storia dell’istituzione), guidando, così, la risposta a livello europeo. Complessivamente, ad aprile, le Banche centrali dei Paesi del G-7 hanno effettuato acquisti netti superiori a 1.300 miliardi di dollari (vedi grafico).
Certo nel corso dell’incontro dello scorso 30 aprile non sono mancati i timori in merito alla possibile definizione di un «dominio fiscale», dovuto, appunto agli interventi su larga scala nei mercati dei titoli sovrani.
Timori che, in ogni caso, si confrontano con un clima leggermente più disteso anche tra gli Stati membri.
È della scorsa settimana, infatti, la proposta del tandem Merkel-Macron di un pacchetto di aiuti da 500 miliardi di euro, con l’obiettivo di allentare un po' la pressione. L’intervento, che dovrebbe entrare in vigore solo dall’anno prossimo, richiede però l'approvazione di tutti i 27 Stati membri dell'Unione europea, e già alcuni hanno mostrato segnali di nervosismo (come la Danimarca, l’Austria, la Svezia e l’Olanda).
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