Dai combustibili fossili alle energie rinnovabili


Transizione verso l'energia sostenibile: quali sono le principali implicazioni sugli investimenti a lungo termine.

A cura di Frank Beaudry, Analista degli investimenti azionari, e Natalya Zeman, ESG Investment Specialist presso Capital Group


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Decarbonizzazione, un’impresa ardua

La sfida alla decarbonizzazione ha coinvolto molti paesi e aziende a livello globale, che si stanno impegnando a rimuovere tante emissioni quante quelle prodotte, ovvero a raggiungere il cosiddetto “zero netto”.

Impresa ardua, dato che praticamente qualsiasi attività umana emette gas serra. La sfida delle zero emissioni nette passa necessariamente dalla chiusura delle centrali elettriche a carbone e dall’adozione di veicoli elettrici, ma non solo. Anche il settore dei trasporti, l’agricoltura e la silvicoltura sono chiamati in causa.

Il consumo di energia è destinato ad aumentare con lo sviluppo delle nazioni emergenti: attualmente è composto solo in piccola parte da solare ed eolico, sebbene la competitività dei costi, le politiche di governo, l’innovazione e la professionalizzazione ne stiano incentivando la diffusione su ampia scala e promuovano gli investimenti in queste tecnologie.

“Secondo i confronti fatti con le transizioni energetiche del passato, come il boom del petrolio negli anni ‘20 del secolo scorso o del carbone nell’Ottocento, la fase delle rinnovabili è ancora agli albori, ma i catalizzatori chiave sono già all’opera e la transizione resta un imperativo in termini di sopravvivenza”, commenta Frank Beaudry, Analista degli investimenti azionari presso Capital Group.

Raggiungere lo zero netto passando dall’elettrificazione

Raggiungere lo zero netto significa sostituire l’uso dei combustibili fossili con energie rinnovabili. L’elettricità rinnovabile è la strada più efficiente verso la decarbonizzazione: “è in questo ambito - spiegano gli analisti - che esistono già le tecnologie a basse emissioni di carbonio più mature”.

L’idrogeno si può produrre con l’elettricità scindendo l’acqua, per questo può essere considerato “verde”, a patto che derivi da elettricità generata da fonti rinnovabili. Tuttavia, al momento la produzione di idrogeno verde è molto limitata e poco commercializzata, ma acquisirà via via sempre più rilevanza. Ad esempio, nel settore delle spedizioni serve un’alternativa ai combustibili fossili e l’idrogeno ecosostenibile ha il potenziale per alimentare i mezzi di trasporto in tutto il mondo.

Attualmente l’elettricità rappresenta il 25% dell’energia globale, quota destinata a salire fin quasi al 100%.

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