De Nora, esordio difficile a Piazza Affari
La società è la prima matricola del nuovo segmento Tech Leaders di Euronext e il titolo era stato quotato nella parte più bassa della forchetta di prezzo.
Contesto difficile per De Nora
Parte male l’avventura di Industrie De Nora a Piazza Affari, subito in affanno nel suo esordio, in un contesto difficile per il mercato europeo di questa mattina.
Le azioni della società cedono oltre il 3% dopo circa un’ora di contrattazioni e scendono fino 13,05 euro, dopo aver aperto a 13,40 euro, sotto il prezzo di collocamento di 13,50 euro.
La ‘prima’ di De Nora arriva in una mattinata caratterizzata dalle vendite, con il Ftse Mib che cede l’1,45%, al pari degli altri principali indici europei.
“Sull'andamento di De Nora pesa la situazione dei mercati in generale e il timing della quotazione, ma la giornata è lunga e il titolo può recuperare anche perché è stato quotato nella parte più bassa della forchetta” (13,50-16,50), spiega un trader alla Reuters.
L’IPO
Il collocamento di De Nora aveva raccolto 474 milioni, di cui 200 spettanti alla società e 274 ai soci venditori, cifra destinata a salire a 545 milioni in caso di esercizio dell’opzione di over allotment.
Il flottante rappresenta il 17,4% e anche in questo caso l’esercizio dell’opzione potrà permetterne un aumento, fino al 20%.
“L'IPO è una operazione finanziaria ma per noi ha valore industriale perché rappresenta un passaggio per facilitare i prossimi step e le sfide dei prossimi anni”, spiegava il presidente Federico De Nora nel corso della cerimonia di quotazione.
Pertanto, per De Nora “la quotazione “non è un punto di arrivo ma di partenza; un passaggio per facilitare la realizzazione degli obiettivi sfidanti che abbiamo in cantiere e che siamo sicuri di poter raggiungere nei prossimi anni”, aggiungeva il manager.
Alcuni numeri della società
La valutazione di De Nora è pari a circa 2,7 miliardi di euro, più del doppio rispetto a quella di 1,2 miliardi, debito compreso, espressa con l'acquisto a novembre 2020 da parte di Snam del 33% del fondo statunitense Blackstone.
I primi mesi del 2022 di De Nora sono stati definiti “straordinari” dall’ad della società, Paolo Dellachà, parlando a margine della cerimonia di quotazione.
“Vogliamo continuare a investire per riuscire a sostenere la crescita anche attraverso acquisizioni. Guardiamo a tutto il mondo senza distinzioni. Abbiamo un approccio strategico e selettivo”, ha aggiunto il top manager, sottolineando che il gruppo “ha molti progetti. In primis quello idrogeno verde. Complessivamente il Portafoglio ordini nel primo trimestre è di oltre 600 milioni euro”.
Dal punto di vista dell’azionariato, la famiglia De Nora detiene oggi una quota del 53%, Snam del 25% mentre il 20% è rappresentato dal flottante con 2 corner investor che sono Garrone e 7-Industries.
Si tratta di “un bel mix di soci”, tutti di lungo termine, con “Snam azionista di minoranza ma partner strategico, ha detto ancora l’ad.
Infine, ricordava Dellachà, la politica di dividendo della società prevede la distribuzione di “una cedola anche post quotazione: il 25% dei profitti netti sarà distribuiti ai soci”.
Il segmento tech leaders
De Nora è la “prima matricola del nuovo segmento ‘Tech Leaders’ di Euronext”, ricorda nel corso della cerimonia di quotazione Fabrizio Testa, Ceo di Borsa Italiana.
“Siamo orgogliosi di avervi qui in un momento di mercato non facile”, ha aggiunto, arrivato dopo aver “iniziato il cammino più di 10 anni con Elite e da lì vi siete avvicinati a questo mondo e ora sfrutterete a pieno tutte le potenzialità. State portando del bene all''umanità”.
La multinazionale italiana è specializzata in elettrochimica, mentre “il fatto di avere dei processi che danno acqua a chi non lo ha sembra banale ma è fondamentale e siete lanciati in settori che cambieranno il mondo”, concludeva Testa.
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